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L’intervista del consigliere togato al Csm alla radio RTL 102.5

La cattura di Matteo Messina Denaroè un arresto importante che pone fine ad una latitanza di trent'anni di un uomo mafioso che è stato definitivamente condannato almeno per cinque stragi, numerosissimi omicidi e altri fatti gravi. Un plauso ai carabinieri e alla procura di Palermo che ha coordinato la loro attività”. A parlare è il consigliere togato al Csm Nino Di Matteo, intervenuto questa mattina a "Giletti 102.5”, il programma della celebre RTL 102.5, condotto proprio da Massimo Giletti assieme a Luigi Santarelli. Subito dopo l’arresto dell’ormai ex superlatitante Messina Denaro, sono tornate al centro della cronaca le particolari dichiarazioni che Salvatore Baiardo - gelataio piemontese di origini siciliane che all’inizio degli anni Novanta gestì la latitanza dei fratelli stragisti Giuseppe e Filippo Graviano - aveva rilasciato a Giletti durante un’intervista in cui Baiardo aveva alluso a un imminente arresto della primula rossa di Cosa nostra. “Matteo Messina Denaro è stato catturato grazie a un’attività investigativa pura, classica”, hanno affermato e garantito a più riprese sia i carabinieri che i magistrati della Procura di Palermo. Sul punto, Nino Di Matteo ai microfoni di RTL 102.5 ha sottolineato l’importanza di “comprendere se, nel periodo immediatamente precedente alla sua cattura, Matteo Messina Denaro avesse abbandonato le precauzioni di sicurezza perché si sentiva al sicuro dalla possibilità di essere arrestato o se, al contrario, avesse accettato la possibilità di essere rintracciato e catturato. Questo sarà valutato dagli inquirenti attraverso le loro indagini”. Tuttavia, ha aggiunto, “non si deve sottovalutare la complessità del caso e le dichiarazioni rilasciate da Salvatore Baiardo poco tempo fa". Zero chiacchiere da bar, quindi. Sarà compito della magistratura verificare la valenza di tali affermazioni. Da un punto di vista investigativo e giudiziario, però, possiamo sicuramente affermare che “l’intervista di Salvatore Baiardo a Massimo Giletti non va sottovalutata”. Soprattutto per “la precisione e la nettezza delle affermazioni di Baiardo riguardo la gravità delle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro, che poi si sono rivelate essere vere, e il riferimento temporale che si è verificato come prospettato, devono essere considerati importanti”. “Bisogna indagare a fondo per capire come Baiardo fosse a conoscenza di tali informazioni, se anche i Graviano ne erano al corrente e perché abbia scelto di dichiararle pubblicamente. Non bisogna sottovalutare questa vicenda come una mera millanteria o una previsione casuale di un individuo che voleva solo fare rumore", ha continuato Nino Di Matteo. Il consigliere togato ha poi espresso anche la sua preoccupazione per la situazione di trionfalismo che si è diffusa nei giorni successivi all'arresto di Matteo Messina Denaro, invitando a mantenere la giusta prudenza e a non sottovalutare la complessità della situazione: serve sobrietà. "Chi conosce la storia della mafia sa che non si possono trarre conclusioni affrettate. Non si può affermare con certezza che la stagione delle stragi sia finita. Cosa Nostra è stata in grado di cambiare le proprie strategie in base alle contingenze politiche e sociali del paese. In questi giorni, alcuni toni trionfalistici stanno diventando pericolosi. Non si può essere certi che questa sia la fine di una Cosa Nostra violenta nei confronti dello Stato e delle istituzioni. La storia ci insegna che la mafia adotta strategie diverse a seconda degli eventi e delle contingenze. Vedremo cosa succederà in futuro, l'arresto potrebbe destabilizzare l'assetto attuale delle mafie italiane, ma non si può sottovalutare la loro forza e capacità di infiltrazione in economia, imprenditoria e finanza”, ha concluso il magistrato.

Foto © Imagoeconomica

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