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Tutti i riflettori degli analisti militari e dei principali cronisti della guerra sono ora puntati su un settore particolare del fronte. Si tratta di Artemovsk, noto anche come Bakhmut per le autorità ucraine, che hanno adottato questo nome nel 2016. I combattimenti sono attualmente in corso nella zona e nella periferia della città e si dimostrano particolarmente intensi e sanguinosi.
Ma quanto è importate il valore di questa battaglia?
Il professore Alessandro Orsini, in un articolo sul 'Fatto Quotidiano', ha spiegato che "l’importanza di Bakhmut deve essere valutata in relazione al fine della Russia ovvero la conquista di tutto il Donbass. In tale prospettiva, tutte le battaglie in quella regione martoriata sono fondamentali, in particolare quella di Bakhmut per la concentrazione di truppe e mezzi impiegati da ambo i lati. D’altra parte, se Bakhmut fosse poco importante, nessuno capirebbe come mai Kiev investa tanto per mantenerla. A nostro avviso, la conquista di Bakhmut è importante per un gran numero di ragioni".
Orsini ne ha elencate sei: "La prima è che la conquista del Donbass richiede la conquista di Bakhmut. La seconda è che gli ucraini hanno investito molti mezzi e soldati per proteggerla. La terza è che la Russia riporterebbe una conquista territoriale mancante da mesi mentre la Nato compie un grande sforzo per sconfiggerla sul campo. La quarta è che avverrebbe in inverno a dispetto delle previsioni di molti analisti occidentali secondo cui la Russia non avrebbe fatto progressi con il freddo. La quinta è che infliggerebbe un duro colpo alla narrazione occidentale secondo cui l’esercito russo sarebbe un esercito di sbandati senza voglia di combattere in procinto di ammutinarsi per paura dell’esercito ucraino: una narrazione divenuta pervasiva in Italia dopo Kherson. La sesta è che consentirebbe ai generali russi di nobilitare quella ritirata con una contorsione retorica: 'Ci siamo ritirati da Kherson per avanzare altrove'. Una contorsione tanto più efficace se si pensa che Kherson è sì nelle mani degli ucraini, ma semi-sbriciolata dai missili di Mosca".
Orsini, si legge sul 'Fatto', ha sottolineato che "l’Unione europea deve lanciare subito una forte iniziativa diplomatica per fermare la guerra o quantomeno per frenarla. Purtroppo, Ursula von der Leyen è un falco dalla retorica estremista che alimenta lo scontro invece di smorzarlo. Almeno per l’Europa, è la persona sbagliata al momento sbagliato".

Fonte: ilfattoquotidiano.it

Foto © Imagoeconomica

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