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Il procuratore palermitano lancia l’allarme al Csm

La Procura di Palermo soffre di "una grave carenza complessiva dell’organico dell’ufficio", che pesa sia sulla cosiddetta procura ordinaria che sulla direzione distrettuale antimafia. Nello specifico "l’organico della Direzione distrettuale antimafia di Palermo è di 25 sostituti procuratori, a fronte di una pianta organica che prevede un numero complessivo di 61 unità".
Così il Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio De Lucia in una nota datata 30 dicembre, ora sui tavoli del Csm, del procuratore nazionale Giovanni Melillo e della procuratrice generale Lia Sava.
Nel documento, come riportato su 'Repubblica' dal collega Salvo Palazzolo, De Lucia ha lanciato un concorso per la Dda, finalizzato a selezionare tre nuovi componenti del pool antimafia dalla procura ordinaria.
"È del tutto evidente la situazione di criticità in cui l’ufficio complessivamente versa - ha scritto il procuratore della Repubblica - In particolare, l’attuale dimensione della Dda è palesemente insufficiente, non solo rispetto all’organico previsto, quanto e soprattutto in relazione alla reale quantità di lavoro che la direzione distrettuale antimafia di Palermo deve svolgere".
Il magistrato ha sottolineato il fatto che il numero di magistrati impegnati alla Dda non è sufficiente a contrastare i reati delle cosche: "È perfino superfluo rammentare quale sia e quanto sia radicata la presenza delle organizzazioni mafiose (in particolare Cosa nostra, ma non solo) nei territori di competenza", cioè le province di Palermo, Trapani, Agrigento. E ancora: "L’attuale numero dei magistrati componenti della Dda di fatto non consente di assumere iniziative strategiche nella gestione dei delitti commessi dalle organizzazioni mafiose, rischiando concretamente di ridimensionare il ruolo della Dda a semplice recettore di iniziative operate in via primaria dalla polizia giudiziaria, ciò in contrasto con lo spirito e la lettera della legge istitutiva delle Dda e della Dna".
Dunque, "la grave carenza di organico - ha scritto il procuratore di Palermo - impone di individuare un punto di equilibrio" fra procura ordinaria e direzione distrettuale. "È necessario bilanciare le necessità”, ha scritto.
Anche la qualità delle indagini, si apprende sempre da 'Repubblica' è un tema fortemente sottolineato da De Lucia: "Il carico di lavoro della Dda deve essere valutato non solo in termini quantitativi - che pure sono di assoluta rilevanza, per numero di procedimenti, qualità dei reati perseguiti, numero dei soggetti indagati e numero dei soggetti imputati — ma soprattutto, qualitativi, anche nel senso che compito fondamentale della Dda è quello di dare costante impulso alle iniziative investigative nei confronti di tutte le forme di manifestazioni del fenomeno mafioso".

Fonte: palermo.repubblica.it

Foto © Deb Photo

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