Ministero della Difesa russo: “Bombardamenti sulle nostre truppe”. Zelensky: “La guerra finirà quando i soldati se ne andranno o li cacceremo”
Una breve ed apparente tregua dei combattimenti di 36 ore è quella che si profila per la giornata di oggi, secondo quanto deciso unilateralmente da Vladimir Putin per il Natale ortodosso che cade, appunto, il 7 gennaio. Il leader del Cremlino ha fatto appello affinché l’Ucraina accetti la sospensione delle ostilità, ma Kiev ha immediatamente risposto che tregua ci sarà solo quando i russi si ritireranno.
Anche secondo il presidente Volodymyr Zelensky la decisione avrebbe un significato prettamente strategico:
“Le autorità russe vogliono usare il Natale come copertura per fermare l'avanzata dei nostri ragazzi nel Donbass, anche solo per un po', e portare attrezzature, munizioni e mobilitarsi più vicino alle nostre posizioni. Questo porterà solo un altro aumento del numero delle vittime. Tutti nel mondo sanno come il Cremlino usa le pause della guerra per continuare la guerra con rinnovato vigore”, ha affermato, assicurando che la “guerra finirà quando i soldati se ne andranno o li cacceremo”.
Il giorno prima, Vladimir Putin ha discusso della situazione in Ucraina con il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. Il capo di Stato russo ha confermato la sua l'apertura al dialogo per una soluzione pacifica, ma ha sottolineato il ruolo distruttivo dell'Occidente che continua ad inviare armi al regime di Kiev.
Nel merito, il quotidiano Politico riporta oggi che nel prossimo pacchetto di aiuti militari, gli Stati Uniti invieranno missili antiaerei Sea Sparrow. "Questo tipo di missile può essere lanciato sia dal mare che da terra e viene utilizzato per intercettare aerei e missili da crociera", afferma la pubblicazione. L'articolo rileva inoltre che l'esercito ucraino è già riuscito ad adattare i loro lanciatori Buk sovietici esistenti per i nuovi proiettili americani. Il nuovo pacchetto di assistenza a Kiev diventerà il più grande mai programmato fin ora e costerà a Washington quasi tre miliardi di dollari. Oltre al Sea Sparrow, includerà circa 50 Bradley IFV, Humvee, MRAP e una grande quantità di munizioni.
I nuovi mezzi militari che già operano in Ucraina
Come riportato dal The Guardian, dove un tempo operavano veicoli dell'era sovietica, come i carri armati modello T, BMP e BTR post-sovietici di costruzione ucraina, negli ultimi mesi si sono aggiunti una gamma crescente di veicoli forniti dall'occidente.
“Bushmaster dall'Australia possono essere visti insieme a Dzik polacchi e Spartan di fabbricazione britannica, presto affiancati da decine di veicoli ancora più impressionanti: veicoli da combattimento di fanteria americana Bradley e Marder tedeschi e cacciacarri francesi AMX-10”, scrive il quotidiano.
Ma Kiev punta ancora più in alto, avendo fatto pressioni affinché i suoi alleati rifornissero le truppe con i più evoluti M1 Abrams statunitensi e il Leopard II tedesco; richieste finora respinte, ma il cui veto contrario potrebbe presto vacillare con le prossime offensive di primavera.
Mosca accusa Kiev di continuare a bombardare, nonostante il “cessate il fuoco”
Secondo il Ministero della Difesa russo le truppe ucraine continuano a bombardare le posizioni delle truppe russe, non riconoscendo la cessazione delle ostilità.
"Nonostante l'osservanza del regime di cessate il fuoco da parte del gruppo di truppe (di Mosca ndr.) dal 6 gennaio alle 12:00, il regime di Kiev ha continuato a bombardare insediamenti e posizioni delle truppe russe", afferma il rapporto.
Il dipartimento militare ha chiarito che le forze armate ucraine hanno sparato quattro volte con mortai contro le posizioni russe nella direzione di Krasnolimansky e hanno aperto il fuoco con pezzi d’artiglieria nell'area di Belogorovka, sul territorio della Repubblica popolare di Lugansk (LPR).
"Le posizioni delle forze armate ucraine, da cui è stato effettuato il bombardamento, sono state soppresse dal fuoco di risposta delle truppe russe", ha sottolineato il ministero della Difesa.
Foto: it.depositphotos.com
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