Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il Fatto Quotidiano svela le carte inedite dell'inchiesta della Procura di Firenze

C'è una traccia "nera" nell'inchiesta sui mandanti esterni che la Procura di Firenze sta portando avanti. Una traccia che, come ha spiegato Marco Lillo ne Il Fatto Quotidiano, porta a Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale morto nel 2019. E' sui suoi spostamenti che si stanno concentrando le attenzioni dei magistrati di Firenze, Luca Turco e Luca Tescaroli. Gli investigatori hanno ripreso in mano alcuni documenti che erano inseriti in vecchi fascicoli.
Ovviamente allo stato non si può che parlare di ipotesi e tracce, tenuto conto che lo stesso Delle Chiaie fu indagato o imputato varie volte per diverse stragi e fatti che hanno riguardato la storia del Paese, ma è sempre stato prosciolto. E anche per le cosiddette stragi in Continente, fu iscritto nel registro degli indagati a seguito delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Luigi Sparacio, ma poi archiviato nel 2002 su richiesta degli stessi pm.
Ma oggi si vuole comunque guardare con attenzione, seppur con cautela, ad alcuni elementi anche per capire se si tratta di semplici coincidenze o meno.
Ieri il Fatto aveva raccontato della testimonianza resa da un medico, Giovanni Bertini, che aveva raccontato di aver visto sicuramente Delle Chiaie nel treno che da Roma andava a Milano il giorno della strage di via dei Georgofili, e che sempre l'ex leader di Avanguardia Nazionale potesse essere l'uomo che vide salire, in quella stessa mattina, su un’automobile che si allontanava dalla stazione fiorentina.
Già nel 1993 furono fatti accertamenti sul punto ed emerse che Delle Chiaie il 27 maggio non era a Firenze, ma a Bolzano. E pertanto quella pista fu subito abbandonata. Nel 1999, però, emerse che sul cellulare di Delle Chiaie figuravano delle telefonate tra Delle Chiaie ed un numero intestato ad una società di un suo amico, con chiamate con il prefisso 055, che è quello corrispondente a Firenze.
Al Fatto l'esperto informatico, oggi avvocato, Gioacchino Genchi, ha spiegato oggi che “una telefonata indicata nei tabulati con l’area ‘055’ poteva riguardare un’area molto più vasta di Firenze e comprendente anche più provincie toscane. La telefonata in uscita sull’area 055 nel 1993 ci dice soltanto che il chiamante era in Toscana e non ci dice nulla sul chiamato. Non c’era nel 1993, come oggi, una rilevazione dettagliata della stazione radio base e del settore di irradiamento del segnale ma solo la macro-area della regione dove si trovava il chiamante che poteva comprendere più provincie”.
Quindi, almeno stando a questa prima analisi, non ci sarebbe niente di anomalo in quelle conversazioni.


delle chiaie stefano pb

L'estremista di destra, Stefano Delle Chiaie


Altro spunto riguarda invece la strage di Milano del 27 luglio 1993.
In quell'anno Delle Chiaie, da non indagato, fu sentito due volte a sommarie informazioni dalla Digos su delega della Procura di Milano che aveva ricevuto una telefonata anonima. La mattina dopo l’esplosione della Fiat Uno a Via Palestro a Milano un soggetto con voce maschile aveva telefonato al numero d'anticamera dell'ufficio del procuratore Francesco Saverio Borrelli, dicendo che il giorno prima aveva visto “in una pizzeria di via Padova 31 c’era Stefano Delle Chiaie con quattro persone". E disse anche che erano giunti sul posto con due auto, una targata Brescia ed una Roma.
Su questo punto Delle Chiaie fu sentito ed oggi Il Fatto Quotidiano ha riportato il contenuto dei verbali.
Il primo è del 3 agosto 1993. “Sono stato a Milano nella penultima settimana di luglio - diceva ai magistrati - e precisamente il sabato 24 e domenica 25, nella cui serata poi sono ripartito, viaggiando in treno – cuccetta alla volta di Roma. Non ricordo se con arrivo alla stazione Termini alle ore 7,10 o 8,10 del lunedì 26. Comunque alla stazione Termini mi è venuta a prendere un’amica. Milano in effetti è stata la tappa finale di una serie di città da me toccate in ragione del mio impegno politico in seno all’organismo di cui sono uno dei fondatori che si chiama ‘Alternativa Nazional Popolare’ già ‘Lega Nazional Popolare’. In effetti ho toccato le città di Bolzano, Como, Bergamo e la stessa Milano per partecipare a riunioni programmatiche in vista delle prossime consultazioni elettorali alle quali il movimento del quale faccio parte intende partecipare. (…) In effetti la mia permanenza in Milano può essere così chiarita “arrivo a Milano nel tardo pomeriggio del 21 o 22 e vengo ospitato dal cuoco del ristorante 'Le Passere' di quella via Padova, Claudio Scarpa, che ha un alloggio nello stesso stabile del ristorante. Riparto l’indomani per Bolzano e rientro a Milano nella stessa serata. La mattina successiva riparto per Como e nella tarda serata rientro a Milano. La mattina della domenica, di questo ne sono certo, sono andato a Bergamo con rientro a Milano intorno alle ore 16,30. Sono ripartito in treno definitivamente la notte della domenica per Roma prendendo posto in una carrozza -cuccetta del treno in partenza alle ore 00,40. Per quanto attiene il viaggio in treno di ritorno a Roma posso sicuramente esibire il biglietto ferroviario in quanto da me conservato per la nota spesa da inserire nel bilancio del movimento di appartenenza. Certamente ho cenato nel ristorante 'Le Passere' per la sera di domenica 25 prima della mia partenza. Ovviamente a Milano sono stato insieme ad amici noti come me per il loro trascorso politico”.


palazzo giustizia firenze c imagoeconomica 1438331

Il palazzo di Giustizia di Firenze © Imagoeconomica


In quell'occasione Delle Chiaie racconta anche di essere stato accompagnato a Milano da un amico, poi rientrato a Roma, con un'auto di sua proprietà. Quindi aggiungeva di aver cenato assieme ad altre due persone che lo accompagnarono sul posto con la loro macchina. E poi concludeva: "Ritengo profondamente offensivo il fatto che io debba giustificare i miei spostamenti in occasione di delitti che già nel passato permisero di scatenare una lacerante infamia sul sottoscritto e su quanti gli erano accanto”.
Al tempo non furono fatte domande sul 26 maggio e su come fosse arrivato a Bolzano.
Venne sentito anche Claudio Scarpa, cuoco del ristorante "Le Passere", di proprietà di Giancarlo Rognoni (il giudice istruttore Guido Salvini ne chiese la condanna per la strage di Piazza Fontana del 1969. Rognoni fu condannato in primo grado ma poi fu assolto definitivamente nel 2004), che ospitava Delle Chiaie in quei "caldi" giorni di luglio. Quest'ultimo ricostruì alcuni movimenti di quel giorno.
Successivamente Delle Chiaie venne risentito il 27 settembre 1993 e precisò alcuni punti sull'arrivo a Milano e sulla trasferta a Bolzano, quindi consegnò anche il biglietto treno con cui, nella notte tra il 25 e il 26 luglio, fece ritorno a Roma. Tutti questi documenti sono presenti nel fascicolo fiorentino sulle stragi. E su questi spunti oggi la Procura di Firenze è tornata a lavorare.

In foto: la strage di via dei Georgofili del 27 maggio 1993

ARTICOLI CORRELATI

La pista nera e le stragi del 1993. Anche la Procura di Firenze indaga su Delle Chiaie

''C'è un documento su Delle Chiaie a Capaci nel 1992''

La Dda di Caltanissetta ritira il decreto di perquisizione a Report

Strage di Capaci: a Caltanissetta si indaga sulla 'pista nera' e Stefano Delle Chiaie

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos