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Il docente esperto di terrorismo a Cartabianca: “Putin fa molto affidamento sui 300mila soldati che dovranno arrivare in Ucraina”

"Sono assolutamente certo che se la Russia si trovasse in una condizione disperata non esiterebbe a usare l'arma nucleare tattica però ho una piccola buona notizia, se posso chiamarla così, e cioè che questo pericolo almeno nei prossimi mesi io lo vedo un po' allontanarsi". A dirlo è il professor Alessandro Orsini che, a Cartabianca, ha spiegato come in questo momento il presidente russo Vladimir Putin “fa molto affidamento sui 300mila soldati che dovranno arrivare in Ucraina e che in parte sono già arrivati".

"Quindi Putin pensa in questa fase di poter raggiungere gli obiettivi cui ambisce attraverso questi soldati e la guerra convenzionale. Ma resto assolutamente convinto - ha ribadito Orsini - che se questi trecento mila soldati dovessero essere spazzati via e la Russia si trovasse in una condizione disperata, certamente utilizzerebbe l'arma nucleare tattica".

Parlando del conflitto in corso. Secondo il docente esperto di terrorismo, “una sconfitta in Ucraina potrebbe innescare la dissoluzione della Federazione Russa. Una sconfitta innescherebbe un processo di autodistruzione, ecco perché dico che questa guerra per la Russia è una questione esistenziale".

E riguardo ai bombardamenti in territorio russo dei giorni scorsi.

"Se gli ucraini potessero, lancerebbero qualsiasi missile verso Mosca, com'è comprensibile che sia”, ha aggiunto. “Evidentemente hanno sviluppato droni in grado di penetrare per 650 km nel territorio della Russia. Non so quanto siano contenti gli Stati Uniti. Penso che dopo l'attacco in territorio nazionale russo i consensi attorno a Putin siano destinati a crescere. Questa guerra potrebbe durare molti anni, potrebbe crearsi una situazione simile a quella che c'è tra Corea del Nord e Corea del Sud", ha affermato il professore di sociologia del terrorismo internazionale.

"Se questa guerra andrà avanti molti anni, l'Italia deve rivedere le proprie politiche nel Mediterraneo e fare un investimento molto grosso nella marina militare. La sicurezza dell'Italia è molto esposta nel Mediterraneo: la Russia è molto insidiosa in Libia e Algeria. Non penso che la Russia si sia messa in un vicolo cieco. All'angolo c'è l'Ucraina. La Russia ha mantenuto i rapporti con Cina e India", ha concluso.

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