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New York Times: “240 feriti al giorno tra le truppe di Kiev”. 100.000 tra morti e feriti dall’inizio della guerra

Mentre il clima invernale congela la linea di contatto del fronte ucraino, su un particolare settore continuano ad incalzare feroci combattimenti come non se ne vedevano dalla seconda guerra mondiale.

Il New York Times riporta di pesanti battaglie vicino ad Bakhmut nella repubblica popolare di Donetsk, dove si conterebbero ogni giorno fino a 240 feriti tra le truppe di Kiev. Siamo nella città di Bakhmut; Evgenyj Prigozhin, fondatore del Gruppo Wagner, ha così descritto le operazioni su questo corridoio infernale del fronte: “Bakhmut è un'area ampia e ben fortificata con strade, periferie e barriere d'acqua. L'esercito ucraino è ben preparato e offre una degna resistenza. Il nostro compito non è la presa di Bakhmut ma la distruzione dell'esercito ucraino e la riduzione del suo potenziale di combattimento, cosa che ha un effetto positivo su altre aree, motivo per cui questa operazione è stata soprannominata il tritacarne Bakhmut”.

L’insediamento, che si trova nella parte della DPR controllata da Kiev, a nord di Gorlovka, è un importante snodo di trasporto per rifornire il raggruppamento di truppe ucraine nel Donbass. 

Dalle fredde trincee ora tormentate dal gelo e dai tuoni dell’artiglieria che irrompono senza sosta, le forze armate di Mosca stanno tentando in queste ore di concludere un accerchiamento strategico, non senza subire pesanti perdite:

"La situazione ad Artemovsk rimane difficile, ma le nostre unità, in particolare l'unità Wagner, stanno decisamente andando avanti. Non sono solo gli insediamenti annunciati, ma c'è anche successo nelle vicinanze della stessa Artemovsk. La situazione dell'area operativa l'accerchiamento è abbastanza vicino", ha affermato il capo ad interim della DPR Denis Pushilin.

Secondo il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, la Russia avrebbe perso nelle ultime 24 ore 590 uomini, facendo salire a 87.900 le perdite dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina. D’altra parte i funzionari della difesa degli Stati Uniti stimano che la Russia e l'Ucraina abbiano subito circa 100.000 perdite tra morti e feriti nel corso della guerra, anche se questi numeri sono praticamente impossibili da verificare.

Una delle preoccupazioni più incombenti del Pentagono tuttavia è che gli ucraini stiano sparando munizioni a un ritmo insostenibile, “specialmente in luoghi come Bakhmut, con il falso presupposto che la fornitura di ordigni dell'Occidente sia illimitata”, riporta il New York Times, citando un funzionario della Difesa statunitense, che ha parlato a condizione di anonimato per discutere di informazioni sensibili.

La quantità di artiglieria che è stata sparata durante i 9 mesi di conflitto in corso è effettivamente senza precedenti. Fonti Nato citate dalle principali agenzie stampa internazionali descrivono “un giorno di guerra in Ucraina come 30 in Afghanistan”: mentre durante quella guerra ventennale, le forze del Patto Atlantico hanno sparato in media 300 colpi e non dovevano preoccuparsi della difesa aerea, in Ucraina sono migliaia al giorno e in più vanno considerati gli attacchi aerei da parte dei missili russi e dei droni di produzione iraniana. La scorsa estate nella regione del Donbass sono stati sparati in media tra i 6 mila e i 7 mila colpi di artiglieria al giorno, contro i 40-50 mila dei russi. Per dare un ordine di grandezza, gli Stati Uniti ne producono 15 mila al mese.

Secondo Michael Kofman, direttore degli studi russi presso l'istituto di ricerca Center for a New American Security, “battaglie come Bakhmut consumano forze che potrebbero essere usate altrove", aggiungendo che le forze russe stanno usando persone che ritengono "sacrificabili", ma anche così, non possono permettersi di sprecare così tanta artiglieria. Le forze ucraine che detengono Bakhmut provengono da un miscuglio di unità, tra cui la 93a brigata meccanizzata e la 58a brigata di fanteria motorizzata, unità scelte che sono state logorate dagli assalti russi senza sosta.

Foto: it.depositphotos.com

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