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"Farò anche la domanda come il procuratore generale di Roma. Concorro solo per i posti che mi interessano realmente per sfruttare al meglio la mia esperienza se me lo consentiranno".
Così il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri intervistato da Giuseppe Salvaggiulo su 'La Stampa'. Tanti i temi toccati: abolizione dell'abuso d'ufficio, ergastolo ostativo e riforma Cartabia.
Per il magistrato l'abuso d'ufficio è un "falso problema" poiché i processi a tale riguardo "sono pochissimi ed è un reato quasi indimostrabile". I sindaci possono "anche dire il vero. Ma è anche vero che il Comune non può diventare 'cosa propria'. Forse la strada giusta è una rivisitazione della norma".
Durante l'intervista si è parlato anche dell'inaugurazione della nuova procura di Catanzaro in cui ha partecipato anche il ministro della giustizia Carlo Nordio. "Mi sono complimentato per la scelta di Antonello Mura come capo dell'ufficio legislativo: non lo conosco personalmente, ma ne ho grande stima. E ho ribadito anche a Nordio, ma credo ne abbia piena consapevolezza, che la riforma Cartabia è una tragedia".
Secondo Gratteri "bisognerebbe con un solo articolo abolire l'intera riforma. Ovviamente è una provocazione, so bene che non si può fare. Però molte, ma veramente molte disposizioni, vanno radicalmente cambiate".
Un aspetto critico riguarda le indagini "complesse per definizione": “Il pm sarà tenuto a depositare gli atti (rendendoli noti alle parti), anche se nel frattempo lì il giudice starà decidendo su una misura cautelare: l'associazione mafiosa saprà che c'è un'indagine e che pende una richiesta di cattura sui suoi esponenti. Ma le sembra possibile?".
"E tutto paradossale. Ci sarà la paralisi dei procedimenti, la paralisi della giustizia. Non so se è chiaro cosa significhi per la collettività. Altro che Pnrr", ha detto Gratteri su 'La Stampa'.
All'affermazione del giornalista che l'Italia ha avuto i soldi del Pnrr grazie alla riforma Cartabia il magistrato ha riposto che "avremmo potuto averli comunque, ma con riforme di gran lunga più adeguate. Anzi una riforma presentata con lo slogan 'è l'Europa che ce lo chiede' va esattamente nel verso opposto. Lo dice la stessa Europa nella relazione sullo stato di diritto 2022, documento annuale redatto dalla commissione Ue che analizza gli sviluppi dei sistemi giudiziari degli Stati membri, evidenziando diverse critiche nei confronti delle riforme volute dal ministro Cartabia".
E poi ancora sull'ergastolo ostativo: bisogna "trovare il giusto equilibrio tra i principi espressi dalla Consulta e dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo, è una norma voluta da Falcone nel 1992, che subordina per i condannati per alcuni reati gravi, in particolare mafia e terrorismo, i benefici penitenziari alla collaborazione con la giustizia, dimostrando così il loro ravvedimento".
Critico anche sulla riforma del Csm: "Invece di indebolire ha rafforzato le correnti e le ultime elezioni lo dimostrano".

Fonte: La Stampa

Foto © Deb Photo

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