Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

A Carta Bianca il professore spiega le ragioni delle trattative con la Russia: “Innanzitutto cessate il fuoco”

Chiedo un minimo di rispetto per quello che sta avvenendo in Ucraina. Ciò che si è visto sui principali medi italiani è uno spettacolo indecoroso per il livello spaventoso di manipolazione che c’è in Italia”. È l’appello lanciato lo scorso martedì 22 novembre da Alessandro Orsini, già professore di Sociologia del terrorismo alla Luiss, a CartaBianca, il programma condotto da Bianca Berlinguer su Rai3. Ospiti della serata sono stati anche l’europarlamentare del Partito Democratico Alessandra Moretti e i giornalisti Tommaso Cerno (direttore de L’Identità) e Pietro Senaldi (codirettore di Libero). Gli argomenti attorno sui quali si è concentrata la trasmissione sono stati il bombardamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia e gli attacchi durante il fine settimana scorso. Il tutto per comprendere - dopo quasi un anno di conflitto - a che punto è la guerra.

La rappresentazione dei fatti che è stata data di Kherson è la seguente: dato che c’è un esercito potentissimo (ucraino) quello russo è scappato. Questa menzogna è stata scritta dai principali quotidiani italiani – ha detto Orsini -. A Kherson in realtà l’esercito russo è sempre stato molto più forte, anzi sovrastane rispetto a quello ucraino. Infatti, dalla fine di agosto, mentre l’esercito russo fa continui assalti per prendere Kherson, quello ucraino viene decimato. I soldati ucraini sono caduti come mosche sul fronte di Kherson”. Il professore ha poi spiegato il motivo della ritirata russa, “perché l’epicentro militare strategico è stato il ponte Antonovsky”. “Prima di ingaggiare una campagna campale che sarebbe potuta durare dai 6 ai 10 mesi – ha continuato Orsini -, la Russia doveva assicurarsi i rifornimenti che non potevano essere più garantiti in quanto i missili ucraini avevano danneggiato il ponte. La Russia a differenza di quanto detto dai nostri giornali, ovvero che stesse scappando a gambe elevate, si stava semplicemente spostando da una parte all’altre della riva e sarà un massacro. E così è stato: i russi hanno ucciso delle persone in fila per il pane e Zelensky ha iniziato ad organizzare l’evacuazione di tutta la popolazione civile della città di Kherson che sotto le bombe è rimasta senza luce e senza acqua”.

A differenza di quanto sostenuto dall’europarlamentare Moretti - la quale ha sostenuto a più riprese che Putin non riconosce l’Ue come un soggetto con cui interloquire -, Orsini ha ribattuto dicendo che “il Parlamento europeo si dovrebbe vergognare perché sta tradendo il suo compito: al posto di promuovere la pace invia le armi. Quello caso mai è il compito della Nato. Il Parlamento europeo dovrebbe avviare una mediazione diplomatica e impegnarsi per un cessate il fuoco”. Nonostante i danni arrecati alle infrastrutture energetiche ucraine, “l’Ue cerca di nascondere la realtà dei fatti”, ha proseguito il professore spiegando – sulla base delle sue analisi – la strategia introdotta ad oggi dall’Occidente basata su tre pilastri. Il primo, “invio di armi a oltranza e senza una strategia di fuori uscita dal conflitto”; il secondo, “no alla diplomazia: se qualcuno Italia prova a parlare di diplomazia (Salvini, Berlusconi, Conte) vengono immediatamente aggrediti”; il terzo, “insulti contro i pacifisti”. Orsini ha definito questa strategia “un fallimento totale”, aggiungendo che “l’Ue aveva promesso che l’invio di armi pesanti avrebbe aiutato Ucraina ad arrestare l’avanzata russa e dunque avrebbe protetto bambini ucraini e popolazione civile. In realtà questa strategia ha precipitato l’Ucraina in un inferno. Se avesse trattato all’inizio della guerra l’Ucraina oggi non si troverebbe nella condizione tragica in cui si trova”. Per il professore, inoltre, il Parlamento europeo “deve avere la coscienza etica di assumersi la responsabilità che non sta facendo nulla per la pace, ma solo per la guerra. Non fa nulla per chiedere un cessate il fuoco”.

Infine, Orsini teme che l’escalation possa acuirsi nelle prossime settimane. In particolare, ha parlato di un “Natale di sangue se non si ottiene un cessate il fuoco. Nel volgere di poche settimane i 300mila soldati russi saranno effettivi e si ribalteranno i rapporti di forza. Una delle ragioni principali per cui la Russia ha subito dei contraccolpi è stato il fatto che è andata in Ucraina in inferiorità numerica”. Inoltre, Orsini ha evidenziato un altro scenario di questa guerra. Il Cremlino, infatti, “sta montando in Bielorussia i missili Iskander, i missili S-400 e gli ucraini stanno cercando di costruire un muro verso la Bielorussia perché esiste anche la possibilità che la Russia inizi a bombardare massicciamente Kiev o che sfondi nuovamente il fronte dalla Bielorussia per marciare nuovamente su Kiev”. Si tratta di un altro scenario aperto “mostruoso e disastroso per l’Ucraina”.

ARTICOLI CORRELATI

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos