Ieri la holding ha registrato “12 attacchi in pochi minuti”. Intanto Defense Expres afferma che Mosca ha lanciato in Ucraina un missile nucleare Kh-55 senza testata
Torna l’incubo di una catastrofe nucleare, che potrebbe diventare l’ultimo colpo di coda di un conflitto prossimo a congelarsi con l’arrivo dell’inverno. Secondo il consigliere del direttore generale di Rosenergoatom Renat Karchaa, nella giornata di ieri le truppe ucraine hanno bombardato il perimetro della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
"Nel periodo dalle 17:15 alle 17:41, sono stati effettuati 12 attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Stiamo parlando del perimetro dell'impianto stesso, e non della zona industriale. Sei proiettili hanno colpito la pozza della fontana di raffreddamento del reattore due - nel deposito a secco di scorie nucleari. Due proiettili hanno colpito nel piazzale degli impianti di stoccaggio a secco per le scorie nucleari, e c'erano altri tre voli in direzione dell'area del checkpoint-2”, ha affermato Karchaa sul canale televisivo Rossiya 24.
Il consigliere ha sottolineato che il perimetro della stazione non veniva bombardato dalla fine di settembre e che il massiccio attacco di oggi ha danneggiato le strutture strategiche della centrale nucleare. “È ancora impossibile determinare le conseguenze del bombardamento: rimane il rischio di attacchi ripetuti", ha affermato nel merito l'interlocutore dell'agenzia.
Il giorno prima, il consiglio dei governatori dell'AIEA ha adottato una risoluzione che invitava la Russia a lasciare la centrale nucleare di Zaporizhzhya e ad abbandonare le "pretese infondate" di possedere il sito. Il testo del documento è stato approvato da 24 paesi su 35; Russia e Cina hanno votato contro, mentre Vietnam, India, Kenya, Namibia, Pakistan, Arabia Saudita e Sudafrica si sono astenuti.
Nel frattempo anche Kiev accusa la Russia di provocazioni “nucleari”: secondo Defense Express, che ha citato fonti ucraine, la Russia avrebbe lanciato un missile nucleare Kh-55 di fabbricazione sovietica, ma armato con una testata fittizia. Il missile Kh-55, noto anche come X-55, è stato progettato e prodotto in epoca sovietica per trasportare bombe nucleari fino a 2.500 chilometri di distanza e viene lanciato da bombardieri.
“In poche parole, per questo attacco, i russi hanno preso almeno un Kh-55 dal loro 'arsenale nucleare', 'svitato' la testata nucleare da questo missile e l'hanno sostituita con un 'blocco' vuoto, e poi l'hanno sparato in Ucraina", hanno detto gli esperti. La Russia di solito usava i missili X-555 per gli attacchi contro l'Ucraina: si tratta di una modifica "non nucleare" del missile X-55, convertita in una testata convenzionale con esplosivi "classici". Ma l'X-55 è un missile sovietico originariamente sviluppato specificamente come vettore di armi nucleari, sotto la cosiddetta "testata speciale", scrive il Defense Express.
Secondo gli analisti, il vettore sarebbe stato lanciato martedì scorso per “inviare un messaggio” a Kiev e agli alleati occidentali su una possibile escalation del conflitto.
La Nato addestra da sei anni l’Ucraina alla guerra con la Russia
Nuove indiscrezioni emergono sulla polveriera ucraina, usata come arma dagli Stati Uniti per provocare ed indebolire Mosca, intrappolandola in una lunga guerra a bassa intensità.
In un’intervista di Repubblica a Mieczyslaw Bieniek, primo vice comandante strategico polacco della Nato, vengono rivelati nuovi dettagli sulla presenza dell’Alleanza Atlantica nel paese, negli anni antecedenti alla brutale aggressione russa.
“Le truppe speciali ucraine sono state addestrate dal 2016 dalle truppe speciali della Nato. Per creare un movimento dei partigiani: c'era una grande consapevolezza che ci sarebbe stata l'invasione da parte della Russia, prima o poi", riferisce Bieniek, che ha poi precisato come l’addestramento non si è svolto solo in Ucraina e che, in pieno stile Gladio, sono state nascoste ovunque stazioni radio, munizioni, esplosivi.
“Sono stati addestrati - ha chiarito il comandante - con i mezzi più moderni di combattimento, rigorosamente difensivi: obici, sistemi antiaerei e anti missilistici. E una delle basi è stata ad esempio a Yavorov, vicino a Leopoli, non a caso bombardata in primavera dai russi".
Nello specifico gli istruttori Nato hanno insegnato agli ucraini ad usare il 'Battlefield management system', BMS, un metodo che consente di integrare spie, satelliti e altri mezzi di comunicazione e colpire bersagli in tempo reale. “Ecco perché hanno ucciso ad esempio tutti quei generali russi all'inizio della guerra”, ha affermato Bieniek.
Una dottrina in piena sintonia con un report della Rand Corporation pubblicato nel 2019, intitolato Overextending and Unbalancing Russia. La Rand, lo ricordiamo, è uno dei più prestigiosi istituti di ricerca americani, fondato nel 1948 dalla Douglas Aircraft Company per offrire analisi all’esercito americano e finanziato da vari enti, tra cui la Casa Bianca. Nel documento viene riportata una strategia che consiste nel portare la Russia a un punto critico obbligandola a spendere una quantità smisurata di risorse per difendersi dagli attacchi americani. In uno degli scenari proposti la Casa Bianca avrebbe dovuto “rifornire l’Ucraina di armi letali per sfruttare il più grande punto di vulnerabilità esterna della Russia”. Eravamo già a conoscenza che dal 2014 gli Stati Uniti avevano fornito oltre 2,5 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, più oltre un miliardo fornito dal Fondo fiduciario Nato al quale partecipa anche l’Italia. Ora abbiamo ulteriore conferma che la Nato si preparava ad un conflitto convenzionale con Mosca sul campo di battaglia. Una guerra convenzionale dove intelligence, spie, provocazioni e atti di sabotaggio avrebbero dissanguato e logorato la potenza nemica.
Bombardamenti russi colpiscono azienda strategica ucraina
Come riportato dal quotidiano Readovka, nella giornata di ieri un attacco missilistico russo ha colpito a Zaporizhzhia uno stabilimento Motor Sich, una delle aziende leader nella produzione, manutenzione e motorizzazione di apparecchiature aeronautiche, che si occupa in particolare della costruzione di elicotteri da combattimento sovietici delle famiglie Mi-8 e Mi-24.
Ma non è il solo settore strategico cui si occuperebbe questa compagnia. Come riporta Readovka, le capacità di Motor Sich sono convertibili per la produzione in serie di turbine a gas industriali che possono essere utilizzate per generare elettricità, in un momento in cui la domanda di tali sistemi in Ucraina è molto alta. Precedentemente il ministro ucraino Denys Shmyhal, durante un briefing con il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Valdis Dombrovskis, aveva rivelato che quasi la metà del sistema energetico ucraino era stato messo fuori uso dagli attacchi missilistici dei russi. Uno scenario tanto grave che potrebbe bloccare nel prossimo futuro la produzione alimentare, le operazioni di trasporto e i servizi critici necessari per supportare le operazioni militari.
Foto: it.depositphotos.com
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