Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Per il generale Mark Milley le truppe russe manterranno le posizioni. CNN: "Usa a corto di munizioni per rifornimenti di Kiev". Crisi energetica in Ucraina mette a rischio il conflitto

Non si tratta più di propaganda russa. Questa volta è stato il Pentagono a ridimensionare le velleità ucraine di “vittoria finale” sulla Russia. È infatti ancora il capo dello stato maggiore congiunto delle forze armate statunitensi, Mark Milley (in foto), a riportare le proiezioni propagandistiche più entusiastiche sul decorso della guerra, alla dura realtà.

Secondo il generale, che ha parlato in un briefing a seguito dei risultati della riunione ordinaria del gruppo di contatto di sostegno all'Ucraina, le forze armate di Kiev non saranno in grado di rimuovere le truppe russe dal paese. Ha definito il compito "molto difficile" e non potrà accadere nelle prossime due settimane senza il "completo collasso" dell'esercito russo. Una prospettiva che Milley, ha definito altamente "improbabile".

La Nato inoltre non prevede che il prossimo inverno consentirà al paese di effettuare "operazioni su larga scala". "Stiamo assistendo a una stabilizzazione... a causa della stagione invernale... Ci aspettiamo che l'Ucraina continui a restituire i suoi territori, ma non prevediamo molti progressi nei prossimi mesi, poiché la stagione non consente operazioni su larga scala. In primavera, potremmo assistere a una situazione più dinamica sul campo", ha affermato il vice segretario generale dell’Alleanza Mircea Geoana, parlando a un forum sulla cooperazione UE-NATO.

Nel frattempo tuttavia, anche sul fronte delle forniture di armamenti la situazione si sta rapidamente deteriorando: come riportato dalla CNN, che cita tre funzionari statunitensi, Washington sarebbe a corto di munizioni e armi dopo aver rifornito per mesi le forze di Kiev.

I funzionari della difesa affermano che la crisi non sta influenzando la prontezza degli Stati Uniti, poiché le armi inviate in Ucraina non provengono da ciò che gli Stati Uniti tengono per le proprie contingenze, “ma la gravità del problema è fonte di dibattito all'interno del Dipartimento della Difesa”, affermano i funzionari.

Un’opinione condivisa da Mark Cancian, consulente senior presso il Center for Strategic and International Studies. Ricordando che il Pentagono aveva dichiarato, in una scheda informativa di settembre, di aver inviato a Kiev più di 806.000 colpi di artiglieria da 155 mm, Cancian ha spiegato che queste munizioni erano probabilmente “vicine al limite che gli Stati Uniti sono disposti a dare senza rischi alle proprie capacità belliche".  

Sempre il Dipartimento della difesa statunitense ha annunciato qualche giorno fa di aver aggiudicato contratti per un valore di oltre 520 milioni di dollari al gigante della difesa Lockheed Martin per sostituire i sistemi missilistici inviati in Ucraina.

Gli attacchi al sistema energetico rischiano di fermare le iniziative militari di Kiev
Mentre l’inverno sembra prossimo a congelare l’iniziativa di Kiev sul fronte, continuano gli attacchi russi alle infrastrutture energetiche che rischiano di gettare nell’oscurità l’intera nazione per lunghi periodi di tempo.

Secondo indiscrezioni del quotidiano Politico, funzionari ucraini starebbero chiedendo agli Stati Uniti e all’Europa parti per riparare la rete elettrica e i sistemi del gas.

Il governo del paese, secondo due funzionari del Congresso e un funzionario informato sull'intelligence statunitense, sta effettivamente avvertendo gli alleati occidentali che prevede un aumento degli attacchi russi alla sua infrastruttura energetica e che Kiev non ha abbastanza pezzi di ricambio. Vi sarebbe una grave carenza di componenti chiave come generatori, tubi e valvole per riparare le infrastrutture danneggiate, alla cui riparazione Kiev non riesce più a tenere il passo.

Uno scenario per il settore energetico grave a tal punto che potrebbe fermare la produzione alimentare, le operazioni di trasporto e i servizi critici necessari per supportare le operazioni militari. Ed ecco il vero pericolo per l’amministrazione Zelensky:

"Questa è una delle questioni più critiche che stiamo discutendo con americani ed europei in questo momento", ha affermato il consigliere del governo ucraino, aggiungendo che alcuni ucraini sono già fuggiti dal Paese nel timore che la crisi energetica possa solo peggiorare. "L'inverno sarà davvero duro."

Nella giornata di oggi, 17 novembre, altri attacchi missilistici russi hanno colpito obiettivi nelle regioni di Vinnitsa, Lvov, Kiev, Kharkiv, Nikolaev, Odessa, Dnepropetrovsk. Nelle regioni di Poltava e Dnepropetrovsk si sono verificate interruzioni di corrente e Kiev è stata interessata anche da interruzioni del traffico di rete. Ieri nella regione di Khmelnytsky, 420mila persone sono rimaste senza elettricità a causa della sovratensione del sistema di instradamento dell’elettricità.

Tre attacchi ucraini sono stati soppressi dalle forze di Mosca
Durante il briefing quotidiano, il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha riferito che le azioni attive delle unità dell'esercito russo hanno fermato tre attacchi pianificati in direzione di Prechistovka, Ugledar e Novomikhailovka.

Inoltre in direzione Krasnolimansky, è stato sventato un tentativo delle forze armate ucraine di attaccare con cinque gruppi tattici verso Kolomyychikha, Makeevka, Ploschanka, Chervonopopovka e Chervona Dibrova, nella Repubblica popolare di Lugansk. Le perdite nemiche ammonterebbero a circa 100 unità, tra morti e feriti. Durante il giorno, i sistemi di difesa aerea della Federazione russa, riferisce il dipartimento militare, hanno abbattuto 6 UAV, intercettato 15 razzi, di cui 11 HIMARS, e abbattuto anche 2 razzi Hurricane.

Foto © U.S. Army Europe Images

ARTICOLI CORRELATI

Il Pentagono vede la fine del conflitto ucraino, ma continua il supporto militare

L'intransigenza di Zelensky sulle trattative fa precipitare ancora il conflitto

Missili russi cadono in Polonia, due morti. Forse resti di un razzo abbattuto

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos