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Botta risposta con Minniti: “Ribadisco che i russi si sono ritirati da Kherson per motivi strategici”

Era ovvio che un incidente come quello di oggi (martedì, ndr) sarebbe accaduto. E accadrà ancora. Ogni giorno aumenta il rischio dell’internazionalizzazione del conflitto”. A dirlo è Alessandro Orsini, docente universitario e esperto di terrorismo intervenuto in diretta nella trasmissione Cartabianca condotta da Bianca Berlinguer rispetto ai missili caduti in territorio Polacco, a confine con l’Ucraina, che ieri sera hanno provocato due morti. Sulla vicenda oggi, Mosca ha respinto le accuse di Kiev e di Varsavia riportando che il missile era un antiaereo S-300 ucraino piovuto accidentalmente in territorio polacco e non un missile russo, una versione confermata anche dalla Casa Bianca. “Sono basito per lo stupore ipocrita con cui ci stiamo confrontando con quanto accaduto”, ha attaccato. “Era altamente prevedibile che un Paese confinante con l’Ucraina sarebbe stato colpito, presto o tardi, da un missile”.

Il professore è stato poi protagonista di un botta e risposta con la conduttrice e con l’altro ospite, l’ex ministro Marco Minniti e la conduttrice, che gli ha chiesto conto delle sue previsioni sulla ritirata russa a Kherson, che a detta di molti, si sono rivelate errate. "I russi si sono ritirati da Kherson per motivi strategici”, ha ribadito Orsini senza fare retromarcia rispetto a quanto aveva affermato una settimana fa il professore di sociologia del terrorismo internazionale aveva detto nel programma che a Kherson, città cruciale nella guerra tra Ucraina e Russia, si prospettava "un bagno di sangue". La Russia, invece, si è ritirata da Kherson e la città è tornata nelle mani dell'Ucraina.

"Io una settimana fa dissi che a Kherson si prospetta un bagno di sangue. Io ripeto la frase che ho detto: a Kherson si prospetta un bagno di sangue, non è escluso che la Russia usi l'arma nucleare contro Kherson. Stiamo correndo verso l'uso dell'arma nucleare. La Russia ha già portato le testate nucleari ai confini con l'Ucraina. L'esercito russo non si è ritirato da Kherson perché era più debole di quello ucraino", ha detto Orsini. "C'è stata una mattanza di soldati ucraini nel tentativo di assalto. I russi si sono ritirati per motivi strategici: dopo il danneggiamento del ponte Antonovsky, i russi non avrebbero potuto avere rifornimenti", ha aggiunto.

Altro tema toccato durante la trasmissione è la proposta di pace avanzata dal presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, racchiusa in 10 punti fondamentali, tra i quali il ritiro totale delle truppe russe dall’Ucraina e il riconoscimento dell’integrità territoriale del Paese. Punti che però la Russia ha subito descritto come irricevibili.

Questa non è una proposta di pace ma una richiesta di resa incondizionata”, ha affermato Orsini. “La ragione per cui fa una proposta sapendo già in partenza che è irricevibile da parte dei russi lo svela la stampa americana. Qualche giorno fa il Washington Post ha rivelato che Biden ha detto a Zelensky ‘fai finta di fare una proposta di pace perché gli europei hanno mal digerito che tu abbia fatto un decreto per non trattare con la Russia finché Putin sarà presidente della Russia’. Quindi questo è semplicemente la conseguenza di quello scoop sul finto piano di pace per ottenere un no dalla Russia”, ha affermato.

Il blocco occidentale”, ha aggiunto, “si rifiuta categoricamente di trattare a differenza di Vladimir Putin”. In questo senso, “Jens Stoltenberg e Joe Biden sono un pericolo per l’Europa”, ha concluso il docente sul punto.

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