Mosca furiosa: “Tentativo di provocare un conflitto con la NATO. Varsavia poteva dire da subito che non era russo”. Oggi la riunione d’emergenza Nato sul caso
È “improbabile che il missile che è caduto in Polonia sia partito dalla Russia”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo l’incontro di emergenza a Bali con gli alleati. “Questo è dovuto all’analisi della traiettoria ma non voglio dire che si sia già completata una vera indagine sull’accaduto”. “Mi assicurerò che venga accertato esattamente cosa è accaduto. Poi, ragioneremo sui prossimi passi”, ha detto Biden al termine del vertice, al quale hanno partecipato i leader del G7, i vertici della Ue e i premier di Spagna e Olanda. Intanto, secondo le prime investigazioni, ha comunicato il presidente statunitense, il razzo “era un missile antiaereo S-300 proveniente dall’Ucraina”. Ma restano da fare ulteriori accertamenti, basandosi sui resti del missile e del cratere provocato. Della stessa idea è anche il ministero della Difesa del Belgio, secondo il quale si trattava “con ogni probabilità di un missile di difesa antiaerea ucraino”.
La Cina ha invitato alla calma e alla prudenza. “Tutte le parti devono mantenere la calma ed esercitare contenimento per evitare l'escalation della situazione. E' imperativo portare avanti il dialogo e i negoziati e risolvere la crisi in modo pacifico", ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi.
Prudenza anche dal presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan e dal first minister britannico Rishi Sunak. “Non dobbiamo insistere sul fatto che il missile caduto in Polonia sia stato lanciato dalla Russia, sarebbe una provocazione", ha affermato Erdogan a Bali ricordando le parole di Biden e la dichiarazione G7-Nato, evidenziando la necessità di indagini e di Mosca, che dice di “non avere nulla a che fare con l’incidente”. “È possibile che si tratti di un errore tecnico", ha detto Erdogan. “Dobbiamo portare il prima possibile Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati, la pace può arrivare solo dal dialogo, ci stiamo impegnando per questo, appena torno sarò al telefono con Putin”, ha aggiunto. Il primo ministro Sunak ha affermato che è necessario prima di tutto "stabilire i fatti" rispetto alla notizia dei missili caduti in Polonia. Il premier, parlando in una conferenza stampa al G20 di Bali, ha aggiunto che "tutti noi vogliamo andare a fondo di quello che è successo". Sunak ha evitato di imputare quanto accaduto alla Russia ma ha rinnovato le accuse contro il presidente Vladimir Putin, per il suo "disprezzo" per le vite umane e delle regole della comunità internazionale.
L'antiaerea ucraina S-300 it.depositphotos.com
Mosca: “Tentativo di provocare un conflitto con la Nato”
Durissimo il commento del vice rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, Dmtry Polyansky, che citato dalla Tass ha respinto categoricamente ogni accusa: “Le notizie circolate ieri sera sulla presunta caduta in Polonia di missili russi sono state un tentativo di provocare uno scontro militare diretto fra la Nato e la Russia, con conseguenze per l'intero pianeta”, ha affermato. Il ministero della Difesa russo ha poi precisato che i missili caduti ieri sul territorio polacco sarebbero degli S-300 ucraini lanciati per intercettare i missili russi. Dalle immagini circolate dopo l'esplosione in Polonia, gli esperti del dicastero russo hanno identificato i frammenti come parti degli S-300 ucraini. Il ministero ha affermato che le Forze armate di Mosca non hanno lanciato attacchi nell'area del confine polacco-ucraino e che le dichiarazioni di Varsavia su un coinvolgimento russo sarebbero una "provocazione". Anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha commentato la vicenda. La Polonia poteva dire “immediatamente” che il missile caduto sul suo territorio non era stato lanciato dalla Russia, ha affermato. “I polacchi avevano tutte le possibilità” di far sapere fin dall’inizio che i frammenti ritrovati appartenevano ad un missile dei sistemi di difesa S-300 e così “tutti gli specialisti avrebbero capito che non poteva essere un missile collegato con le forze armate russe”, ha detto Peskov, citato da Interfax.
Nato resta in allerta, oggi il consiglio
Intanto la Nato rimane in stato di massima allerta. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presiederà una riunione del Consiglio Nord Atlantico sull'esplosione di ieri alle ore 12 a seguito della quale si terrà una conferenza stampa.
La notizia del missile, anticipata da media polacchi e poi tedeschi, è stata confermata in un primo momento da un alto funzionario dell’intelligence americana citato dall’Ap ma in serata erano febbrili i contatti e le consultazioni tra alleati per cercare di capire cosa fosse successo esattamente in Polonia. Consultazioni che continueranno in giornata a Bruxelles con la riunione del Consiglio Atlantico della Nato, a livello di ambasciatori dei Paesi alleati. In questa sede si farà il punto della situazione. Saranno esaminati i report sull’accaduto e la Polonia mostrerà i dati in suo possesso e renderà note eventuali sue richieste. La riunione è stata richiesta dalla Polonia, in base all’articolo 4 dell’Alleanza, secondo il quale i membri possono porre all’attenzione degli altri Paesi un proprio motivo di allarme, in particolare relativo alla sicurezza. Intanto il governo di Varsavia ha riunito un consiglio di sicurezza d’emergenza per fare luce sull’accaduto e parallelamente ha messo in stato d’allerta l’esercito. Nel peggiore degli scenari, la Polonia potrebbe anche invocare l’articolo 5 del Trattato Nord Atlantico, che vincola gli Stati membri alla difesa collettiva. Il Pentagono ha assicurato che gli Stati Uniti “difenderanno ogni centimetro” del territorio della Nato. “È importante che tutti i fatti siano accertati”, ha scritto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg su Twitter. In giornata la vicenda sarà affrontata anche al G20 di Bali: “Proporrò una riunione di coordinamento mercoledì con i leader dell’Ue che partecipano al vertice”, ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Analoga richiesta era stata anticipata dal presidente francese Emmanuel Macron.
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