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Il consigliere della sicurezza nazionale Jake Sullivan: “Pensare a richieste realistiche di pace”. Biden: “Non parteciperemo a nessun negoziato”

Un segno di trionfo oggi finito nelle prime pagine dei principali quotidiani internazionali. Questa mattina il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato a sorpresa nella città di Kherson appena liberata, dove ha salutato le truppe con aria vittoriosa e sicura: “Siamo pronti per la pace, la pace per tutto il nostro Paese”, ha affermato ringraziando la Nato e altri alleati per il loro sostegno alla guerra contro la Russia.
Rivolgendosi alle folle che hanno sventolato bandiere ucraine il presidente dell’Ucraina si è detto felice della reazione della gente che “stava aspettando l'esercito ucraino, i nostri soldati, tutti noi".
Zelensky ha poi accusato i soldati russi di crimini di guerra e di aver ucciso civili a Kherson. “Gli investigatori hanno già documentato più di 400 crimini di guerra russi. Sono stati trovati corpi di civili e militari morti. L'esercito russo si è lasciato alle spalle la stessa ferocia che ha fatto in altre regioni del paese in cui è entrato", ha affermato.
Se molti civili ucraini possono certamente festeggiare l’arrivo dell’esercito di Kiev, altrettanto sembra non si possa dire dei filo-russi o simpatizzanti tali: l’Associated Press ha pubblicato questa mattina fotografie di Kherson, che mostrano persone legate ai pali, “colpevoli” di aver collaborato con le autorità di Mosca. In precedenza le autorità ucraine hanno revocato gli accrediti a diversi giornalisti, inclusi i dipendenti della CNN e SkyNews, per aver visitato Kherson e aver lavorato in città senza il consenso dei militari.

Parziali aperture di Washington sulle trattative di pace
Secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha suggerito a Zelesnky di mostrarsi aperto a possibili negoziati con la Russia: “farlo gli consentirebbe di aver maggior peso e poter fare più leva sulla controparte”, riporta il quotidiano. Nell’articolo si menziona un recente incontro di Sullivan con il presidente ucraino nel quale gli avrebbe raccomandato di iniziare a pensare a “richieste realistiche e priorità per le trattative, inclusa una rivalutazione” dell’obiettivo di riguadagnare la Crimea, annessa nel 2014.
Aperture da parte americana difficili da immaginare fino a poco tempo fa, quando con totale abnegazione la politica estera Usa si limitava a glorificare ogni proposito della leadership ucraina alla vittoria finale contro la Russia, senza condizioni.
Lo stesso Zelensky pochi giorni fa, facendo eco al recente decreto legge, firmato a suo nome, che vietava di fatto ogni possibile negoziato con Putin; in un'intervista alla Cnn, aveva annunciato la possibilità di un accordo diplomatico, ma con un'altra Russia che “sarà pronta alla pace”.
All’interno dell’amministrazione americana in ogni caso le posizioni negoziali sono tutt’altro che unanimi rispetto alla possibile conclusione della guerra nel breve periodo.
Joe Biden ha salutato la ritirata russa su Kherson una vittoria significativa per l’Ucraina, aggiungendo che gli Stati Uniti continueranno a fornire assistenza militare al paese. "Non parteciperemo a nessun negoziato, perché non c'è nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina", ha affermato il capo della Casa Bianca, sottolineando come rispetto al protrarsi del conflitto si aspetti un rallentamento delle operazioni militari con il prossimo inverno.
In una recente inchiesta del New York Times è invece emerso che il presidente dei capi di stato maggiore degli Stati Uniti, il generale Mark Milley, ha chiesto un’immediata soluzione diplomatica del conflitto, in netto contrasto con la strategia attendista dell’amministrazione Biden.

Possibili nuove offensive ucraine su Kherson, mentre i russi puntano su Donetsk
Secondo le analisi dell'American Institute for the Study of War, “probabilmente Vladimir Putin ha permesso a Surovikin di ritirare le truppe da Kherson occidentale a condizione che catturasse il resto della regione di Donetsk (DPR) anche con l'aiuto di queste forze, così come i soldati appena mobilitati".
Nella DPR, come annunciato dal Ministero della Difesa Russo, le truppe di Mosca hanno completamente liberato Pavlovka, che sarebbe già al 90% sotto il controllo dei soldati del Cremlino. Altri attacchi russi si sono intensificati nelle direzioni di Artyomovsk, (dove sarebbe stata catturata Mayorsk), Vuhledar e Avdiivka.
Nel frattempo le forze armate ucraine hanno continuato a rafforzare il controllo sulla riva destra del fiume Dnepr nella regione di Kherson.
Secondo il membro del consiglio principale dell'amministrazione della regione di Zaporizhzhia Vladimir Rogov, Kiev starebbe rafforzando un raggruppamento militare nella regione per prepararlo ad una prossima offensiva. "La direzione di Zaporizhzhya sta diventando la più importante per i nostri avversari in termini di offensiva, provocazioni e ricognizioni della nostra linea di difesa. Ora le forze rilasciate nella direzione di Kherson saranno trasferite al settore Zaporozhye del fronte", ha affermato Rogov, che ha poi specificato come Kiev sia in grado di trasferire fino a 40.000 militari nella regione.

Foto © Imagoeconomica

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