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Crisi energetica in Ucraina per i bombardamenti russi. Secondo il Nyt la Capitale avrebbe iniziato a pianificare l'evacuazione dei 3 milioni di residenti

Secondo alcuni funzionari sentiti dal quotidiano Washington Post, l’amministrazione degli Stati Uniti guidata da Joe Biden starebbe facendo pressioni “in maniera privata” su Kiev, in particolare sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky e suoi funzionari, affinché non chiuda pubblicamente la porta a negoziati con la Russia di Putin: servirebbe per aver ancora sostegno da Paesi contrari a guerra. Ma la richiesta dei funzionari americani non mira a spingere l'Ucraina al tavolo dei negoziati, hanno precisato le fonti che, invece, hanno definito l'operazione un tentativo per garantire che il governo di Kiev mantenga il sostegno di Paesi che non vogliono che la guerra continui ancora a lungo. Le fonti del quotidiano statunitense hanno riferito che il veto espresso da Zelensky sul presidente della Federazione Russa Vladimir Putin abbia creato preoccupazione in alcune parti dell'Europa, dell'Africa e dell'America Latina, dove gli effetti della guerra in termini di costo della vita e carenze alimentari si fanno sentire più distintamente.
"Le difficoltà causate dal conflitto Ucraina sono una questione molto reale per alcuni dei nostri partner", ha detto uno dei funzionari di Washington, che ha chiesto di rimanere anonimo. Serhiy Nikiforov, portavoce di Zelensky, non ha risposto a una richiesta di commento.
Secondo il Washington Post, dietro la richiesta dell'amministrazione Usa si celerebbero in realtà anche alcune preoccupazioni della Casa Bianca relative ai risultati delle elezioni di Midterm, che si svolgeranno negli States domani, 8 novembre, e che vedrebbero, secondo gli ultimi sondaggi, i repubblicani avanti ai democratici almeno al Senato.
Secondo il Washington Post, il sostegno tra i repubblicani delle misure a favore dell'Ucraina si sta riducendo. Una vittoria dei conservatori martedì potrebbe mettere in serie difficoltà la linea della Casa Bianca di appoggiare Kiev senza indugi. Finora Washington ha garantito agli ucraini aiuti militari per oltre 17 miliardi di dollari, l'ultimo pacchetto da 400 milioni è stato deciso solo qualche giorno fa: si tratta del più grande intervento dai tempi della guerra fredda.

Crisi energetica a Kiev, possibile blackout totale
Intanto è allarme a Kiev a causa dei bombardamenti russi sulle infrastrutture energetiche.
Il sindaco Vitaliy Klitschko non esclude la possibilità di un blackout totale nella capitale ucraina a causa della mancanza di elettricità, riscaldamento, acqua, comunicazioni e invita i residenti a fare scorte di cibo o trasferirsi temporaneamente fuori città.
"Siamo onesti: la Federazione russa sta cercando di commettere un genocidio energetico, ma Kiev e l'Ucraina resisteranno", scrive su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "il piano di protezione è semplice" e prevede "difesa aerea, protezione degli impianti infrastrutturali, ottimizzazione dei consumi".
Secondo il Nyt, la città avrebbe iniziato a pianificare l'evacuazione dei 3 milioni di residenti. I russi accusano gli ucraini di avere danneggiato con un razzo la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, nella regione di Kherson, senza causare danni importanti. Kerson sarebbe senza elettricità per un attacco alle reti elettriche.
L'ipotesi di un'evacuazione di massa viene però esclusa, almeno per ora. La situazione a Kiev è sotto controllo, e al momento non c'è motivo di considerare un'evacuazione di emergenza della popolazione della capitale ucraina. Lo ha dichiarato il capo del dipartimento di sicurezza municipale presso l'amministrazione statale della città di Kiev, Roman Tkachuk, citato da Ukrinform. "Al momento non c'è motivo di parlare di evacuazione", ha detto Tkachuk. "Il sistema di protezione civile deve essere preparato per varie opzioni, ma questo non significa che ora ci stiamo preparando a lanciare un'evacuazione. Per reagire nel modo giusto, dobbiamo avere un piano per tutti gli scenari possibili", ha aggiunto.
Intanto a restare al buio e senz'acqua è Kherson. La città “è attualmente senza elettricità e acqua a seguito di un attacco delle forze ucraine alle linee elettriche", denunciano le autorità dell'occupazione russa. "A seguito di un attacco terroristico, organizzato dalla parte ucraina, tre tralicci di cemento che trasportavano linee ad alta tensione sono stati danneggiati sull'asse Berislav-Kakhovka".
I russi accusano gli ucraini di avere "danneggiato" con un razzo la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, nella regione di Kherson. "Sei razzi Himars sono stati usati in un attacco alle 10 di oggi. Le unità di difesa aerea hanno abbattuto cinque razzi e uno ha colpito la diga di Kakhovka, danneggiandola", ha detto ai giornalisti un rappresentante dei servizi di emergenza, riporta Interfax.

Esplosioni nel Donetsk occupato
Nel frattempo sul fronte si segnalano numerose esplosioni durante la notte nella parte del Donetsk occupata dai russi: lo riporta il Kyiv Independent, che cita i media statali russi. Secondo le prime informazioni, un grande incendio è scoppiato in un edificio dell'amministrazione ferroviaria nel distretto di Voroshylivskyi. Per il momento non ci sono notizie di feriti o vittime.

Russi attaccano la regione di Sumy, un morto
Almeno una persona è morta negli attacchi di ieri delle forze russe nella regione di Sumy, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto il governatore Dmytro Zhyvytskyi, come riporta il Kyiv Independent. Secondo Zhyvytskyi i russi hanno lanciato oltre 200 razzi colpendo diverse comunità, tra cui Bilopillia, Esman, Vorozhba, Krasnopillia, Khotin, Seredyna-Buda e Shalyhyne. Nella comunità di Vorozhba, una donna è stata uccisa e un'altra è rimasta ferita.

Bombe russe nel Donetsk, ucciso un civile
Almeno un residente della regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale, è morto ieri a causa degli attacchi delle forze russe: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, aggiungendo che altre cinque persone sono rimaste ferite. Lo riporta Ukrinform. "Il sei novembre i russi hanno ucciso un civile nella regione di Donetsk, nella città di Bakhmut. Altre cinque persone sono rimaste ferite nella regione", ha scritto Kyrylenko. Al momento è impossibile stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha, ha osservato Kyrylenko.

Filorussi: oltre 500 civili uccisi in Donetsk da febbraio
Più di 500 civili, tra cui 23 bambini, sono stati uccisi nell'autoproclamata repubblica del Donetsk (Dpr) dall'inizio dell'escalation nel febbraio di quest'anno: lo hanno riferito oggi i rappresentanti filorussi della Dpr presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento dei crimini di guerra in Ucraina, come riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass. "In 263 giorni di escalation (dal 17 febbraio, dice l'agenzia) sono stati uccisi 503 civili, tra cui 23 bambini", hanno affermato i filorussi in una nota pubblicata su Telegram, specificando che 3.718 persone sono rimaste ferite, tra cui 234 bambini.

Foto © Imagoeconomica

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