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L’attivista ex M5S ospite a “DiMartedì” per parlare di guerra e politica

In un'ora di discorso, nel bel mezzo di una guerra che sta distruggendo l'Ucraina e indebolendo l'Europa, la Meloni è riuscita a pronunciare la parola ‘tregua’ solo riferendosi alla tregua fiscale, dunque, visti i suoi compagni di viaggio (Berlusconi, lo ricordo, è stato condannato in via definitiva per frode fiscale, non evasione ma frode), probabilmente ad un ennesimo condono. Questo è il punto. E sarebbe meglio fare opposizione su tali questioni. Fare opposizione sul serio dunque. Il contrario di quello che fa il PD”. È il commento lapidario con il quale Alessandro Di Battista ha rilanciato su Facebook il suo ultimo intervento a “DiMartedì”, programma televisivo condotto da Giovanni Floris su La7. “Leggevo che gli esponenti della Lega non avrebbero applaudito ai passaggi relativi all’Ucraina (nel discorso di insediamento del nuovo Presidente del Consiglio, ndr) - ha detto l'attivista politico nonché reporter e scrittore, recentemente uscito in tutte le librerie con “Ostinati e contrari. Voci contro il sistema” -. Non essendo in aula non so se lo hanno fatto o no. Però ha ragione la Fornero - anche se ho avversato politicamente per via di una serie di misure che vennero votate dal suo governo, e anche dalla Meloni - quando dice che questo governo avrà una sovranità limitata anche in tema di politica estera. Molti cittadini hanno votato la Meloni per affidarle una più ampia gestione economica e geopolitica del Paese. Ma il punto è che, nonostante per anni l’abbiano descritta come una sovranista, un pericolo per l’Europa, l’avversaria di Macron, in Italia oggi non vi è più la possibilità di una politica sovrana anche perché politici come la Meloni una volta arrivati al potere più che cambiare le cose pensano al potere”. Per l’ex pentastellato ci sono state gravi lacune da parte dell’opposizione. “Non l’ho trovata per niente efficace, in particolare quella del PD - ha commentato -. E se l’opposizione sarà questa ci troveremo la Meloni per i prossimi 30 anni”. Di Battista, inoltre, si è anche detto “preoccupatissimo” per quel che potrebbe avvenire in Ucraina. “Ritengo che si tratti di una guerra Russia-Nato in Ucraina - ha specificato -, una guerra per procura (un conflitto armato tra due Stati o attori non statali che agiscono su provocazione o per conto di altre fazioni che non sono direttamente coinvolte nelle ostilità, ndr)”. Ad avallare questa tesi, secondo l’ex 5stelle, vi è la “richiesta avanzata da Macron al Papa di chiamare Putin e Biden”. In tutto ciò ha aggiunto l’attivista, “la Meloni ha parlato di guerra fiscale e non ha mai citato la parola ‘tregua’ o ‘pace’ in riferimento al conflitto ucraino. Questo è il punto debole della Meloni, anche perché si tratta di un argomento strettamente collegato al tema economico e sociale sempre più tragico del nostro Paese”.
Altro tema a cui è stato dato ampio respiro durante la trasmissione è il ritorno nella scena politica, e in particolare al Senato della Repubblica, di Silvio Berlusconi, leader indiscusso di Forza Italia. La sua presenza a Palazzo Madama non lo sorprende del tutto, dato che “molte persone e la politica lo hanno rimesso in gioco”, come ad esempio “Renzi con cui ha fatto il patto del Nazzareno o il governo dell’assembramento, che tra l’altro è quello che ha messo in piedi il governo attuale. Ho detto in ogni modo che la Meloni stava facendo opposizione elettorale e non sostanziale e lo si è visto anche dal suo discorso di insediamento:  estremamente di sistema, europeista, atlantista e liberista. Per quanto riguarda Berlusconi, ha detto di Battista, “mi domando: di quale Berlusconi parliamo? Perché un giorno è padre della repubblica (quasi responsabile), padre dei valori europei, punto di riferimento del partito popolare, tutto questo perché ha accettato il governo Draghi. Poi diventa quasi un vecchio ‘rincoglionito’ perché ha osato mettere in discussione la narrazione Nato sulla guerra in Ucraina - tra l’altro dicendo molte cose vere e che sostengo da mesi (non ritenendomi ugualmente né putiniano né berlusconiano)”. Secondo Alessandro Di Battista dentro il Parlamento c’è tanta ipocrisia. “Fino a quando B. era solo un frodatore del fisco, un finanziatore di Cosa nostra, un uomo con molte indagini, fondamentalmente un uomo entrato in politica per non finire in galera, allora andava bene - ha aggiunto -. Quando ha iniziato a dire che vi è una genesi nella guerra in Ucraina che risale a otto anni fa, in cui ci furono migliaia di morti nel Donbass (anche per mano ucraina), allora è un soggetto politico da abbandonare. È un’ipocrisia. Berlusconi è un politico che ho sempre avversato. Ricordo che sono anche andato sotto casa sua (ad Arcore, ndr) a leggere la sentenza dell’Utri (che è il cofondatore di FI condannato a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, ndr), ma non per questo nego che alcune delle dichiarazioni ‘rubate’ a Berlusconi sono vere. Ritengo che sia onesto intellettualmente dirlo”.

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