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Il leader del Cremlino: “Dottrina nucleare atta a proteggere integrità territoriale e sicurezza del popolo russo”

Non abbiamo bisogno di usare un’arma nucleare in Ucraina, non avrebbe senso, né politicamente né militarmente”. Lo ha dichiarato Vladimir Putin durante la riunione plenaria del club di discussione internazionale a Valdai, chiarendo la posizione della dottrina strategica russa, stemperando le recenti invettive della NATO sull’uso imminente da parte di Mosca di tali armi.
Il leader del Cremlino ha poi ricordato il fatto che Mosca “sa dove gli ucraini stanno fabbricando la ‘bomba sporca‘”, in riferimento al presunto ordigno accorpato a sostanze radioattive che, secondo le ultime indiscrezioni di Ria Novosti, sarebbe stato fabbricato dagli ucraini sulla base di un proiettile del sistema missilistico Tochka-U, per essere lanciato su Chernobyl, in modo da poterlo poi mostrare ai media occidentali e "convincere l'opinione pubblica della colpevolezza della Russia".
"Abbiamo una dottrina militare e lasciamo che la leggano e gli articoli corrispondenti di questa dottrina, che stabilisce in quali casi, per quale motivo, in relazione a cosa e come la Russia ritiene possibile utilizzare armi di distruzione di massa che coinvolgono armamenti nucleari per proteggere la sua sovranità, integrità territoriale e garantire la sicurezza del popolo russo", ha affermato il capo di stato.
La situazione militare nel paese, effettivamente sta vedendo progressivamente erodersi l’iniziativa offensiva ucraina, la cui logistica è ora ulteriormente minata dai continui attacchi contro le infrastrutture energetiche del paese.
Secondo il consulente capo dell'Istituto di ricerca di economia, industria e commercio del Ministero dell'economia e dell'industria del Giappone Kazuhiko Fujii, inoltre il complesso militare-industriale statunitense ha esaurito le sue forze per pompare armi a Kiev: "L'Ucraina non ha nessun altro posto dove ricevere consegne di armi paragonabili in volume alle precedenti. La Russia, invece, sta aumentando il ritmo della produzione di armi nel proprio Paese. A questo proposito, gli analisti iniziano a dire che nel prossimo futuro, soprattutto in condizioni invernali difficili, Mosca può sconfiggere Kiev sul campo di battaglia", si legge in un articolo pubblicato per Shūkan Gendai.
Secondo l'autore, l'assistenza militare all'Ucraina ha seriamente esaurito le scorte di armi negli arsenali americani, il cui rimpiazzo richiederà dai sei mesi per alcuni tipi di forniture, fino a due anni per altre. Ad esempio, i sistemi anticarro Javelin, "ampiamente pubblicizzati" e gli MLRS Himars, di cui “una parte significativa è stata distrutta in battaglia”, starebbero già scarseggiando.

Mosca avvia esercitazioni nucleari in risposta ad un eventuale attacco nemico
Nonostante le dichiarazioni di Putin, però, come affermato dal ministro della Difesa Sergei Shoigu, nella giornata di ieri le forze di deterrenza strategica hanno condotto un’esercitazione di addestramento, denominata “Grom-2022”, per sferrare un massiccio attacco nucleare in risposta ad un analogo attacco nemico.
In conformità con il piano di addestramento per le forze armate della Federazione Russa viene condotto un addestramento per controllare le forze armate della Federazione Russa, durante il quale sarà elaborato un attacco nucleare da parte di forze offensive strategiche in risposta a un attacco nucleare nemico", ha annunciato nel merito a Vladimir Putin.
Le esercitazioni si sono svolte sullo sfondo delle analoghe manovre militari della NATO in Europa, soprannominate “Steadfast Noon”, che hanno visto oltre 60 jet militari Nato, tra cui caccia di quarta e quinta generazione, simulare raid con le armi nucleari tattiche.
Come specificato dallo Stato Maggiore, all'addestramento hanno partecipato il sistema missilistico mobile, "Yars", un sottomarino missilistico strategico della Flotta del Nord "Tula" e due vettori missilistici strategici a lungo raggio Tu-95MS. I militari hanno lanciato il missile balistico intercontinentale Yars dal cosmodromo di Plesetsk e il missile balistico Sineva dal Mare di Barents presso la catena del Kura in Kamchatka, mentre il Tu-95MS ha effettuato lanci di missili da crociera lanciati dall'aria.
"I compiti previsti durante l'addestramento delle forze di deterrenza strategica sono stati completati in pieno, tutti i missili hanno raggiunto i loro obiettivi, confermando le caratteristiche specificate", ha affermato il Cremlino.

La 101° esima divisione statunitense in Romania, pronta ad entrare in guerra
"Più le truppe americane sono vicine ai nostri confini, maggiore è il pericolo per noi" e "dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza”, ha affermato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov.
Un chiaro riferimento alla notizia, divulgata dalla Cbs, sul dispiegamento della 101esima divisione aerotrasportata Usa nella base aerea rumena di Mihail Kogalniceanu, a pochi chilometri dal confine ucraino. Una manovra militare che coinvolge il corpo d’élite di punta delle truppe Usa, ora schierato in Europa per la prima volta dalla seconda guerra mondiale.
I circa 4.700 militari si dicono pronti a difendere ogni centimetro del territorio della Nato. “Portiamo una capacità unica. Siamo una forza di fanteria leggera ma portiamo con noi la mobilità, con i nostri aerei e assalti aerei”, ha affermato il vice comandante della divisione John Luba.
A rendere questo dispiegamento tanto simbolico, quanto pericoloso, si sono aggiunte le parole dell’ex direttore della Cia David Petraeus, che ha paventato la possibilità di un contingente di truppe guidato da Washington coinvolto nel conflitto in Ucraina, a seguito di un’azione “scioccante” compiuta dalla Russia. I comandanti della divisione, effettivamente, hanno dichiarato la disponibilità delle truppe statunitensi ad entrare nel territorio dell’Ucraina, qualora fosse necessario, nonostante l’Ucraina non sia parte dell’Alleanza atlantica.

Falliti gli attacchi ucraini su Kupuansk e Kherson
Nella giornata di ieri l’esercito di Kiev (AFU) ha tentato un attacco in direzione di Kupyansk servendosi di una corazzata da trasporto truppe e una compagnia di mercenari stranieri, per un totale di 500 soldati.
Come annunciato dal Ministero della Difesa Russo, tutti gli attacchi con direttrice nell’insediamento di Kuzemovka, sono stati respinti dalle truppe di Mosca, riportando l’esercito ucraino alle posizioni originali. Secondo i dati del dipartimento militare, nella tentata offensiva sono rimasti uccisi fino a 160 militari dell’AFU e sono stati distrutti 5 carri armati, 9 veicoli blindati e 10 pick-up.
Lo stesso rapporto riporta di altri 70 militanti ucraini, 2 carri armati, 5 veicoli da combattimento di fanteria, 1 corazzata per trasporto truppe e 5 camioncini distrutti dalle azioni offensive delle truppe russe nella direzione Krasno-Limansky. Nella direzione Nikolaev-Krivoy Rog, Kiev invece, con forze fino a 2 mezzi corazzati per il trasporto di personale, ha tentato senza successo di attaccare nelle direzioni di Ishchenka, Bruskinskoe, Pyatikhatki e Koshara, nella regione di Kherson, perdendo, secondo il Ministero della difesa russo, altri 125 militari.

Kiev: arrivati dagli Usa i sistemi di difesa anti-drone
Greg Hayes, amministratore delegato del gruppo aerospaziale e della difesa Raytheon Technologies, intervistato l’altro ieri dalla CNBC, ha annunciato che i sistemi missilistici NASAMS, di cui il gruppo ha consegnato due unità al Pentagono un paio di settimane fa, sono stati installati in Ucraina. Saranno utilizzati per far fronte agli attacchi degli elicotteri, dei missili da crociera ma soprattutto dei micidiali droni kamikaze Shahed-136 di produzione iraniana usati dalle forze russe.
Difficile che questi dispiegamenti determineranno uno stravolgimento della situazione sul campo. Con un terzo del settore energetico del paese compromesso dai recenti attacchi missilistici e droni russi, il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha avvertito: "Le reti non ce la faranno".
Vedi cosa sta facendo la Russia. Dobbiamo sopravvivere all'inverno", ha aggiunto.
Nella giornata di oggi l’apparato del sistema energetico del paese è stato danneggiato nelle regioni di Kiev, Chernihiv, Zhytomyr, dove, come riferito da Ukrenergo, sono state introdotte restrizioni sul consumo di elettricità.
"Le apparecchiature della rete dorsale del sistema energetico ucraino nelle regioni centrali sono state danneggiate", ha affermato la compagnia in un messaggio sul suo canale Telegram.

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