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La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, "non difende gli interessi dell’Unione europea”, ma si limita a dirottare l'attenzione verso Xi Jinping. "Nasce così una narrazione dell’assurdo, secondo cui soltanto la Cina, o forse la Turchia, potrebbero fermare la guerra, quando, in realtà, è l’Unione europea che possiede questa facoltà". Così ha scritto il professore Alessandro Orsini sul 'Fatto Quotidiano' spiegando che "Von der Leyen dovrebbe lavorare per un cessate il fuoco, opponendosi a chi, al riparo dall’altra parte dell’Oceano, vorrebbe sconfiggere la Russia sul campo con il rischio di una escalation nucleare pagata dagli europei. Attribuendo alla Cina, talvolta alla Turchia, il potere di trattare, gli amici di von der Leyen impediscono di osservare l’inanità politica di questa donna".
Ma perché il presidente della Commissione europea non lotta per un "cessate il fuoco visto che l’Europa subisce danni gravissimi dalla guerra"?
Perché non ha frenato la "penetrazione della Nato in Ucraina nel 2021 essendo noti i rischi di una guerra con la Russia"?
Come mai si rifiuta di "assumere la guida della diplomazia"?
Eppure, come spiga Orsini, l'Europa ha tutto l'interesse a interrompere la guerra, al contrario di Stati Uniti e Nato.
Il ragionamento di Biden, secondo l'analista, è stato il seguente: “Se la Russia non reagisce alla penetrazione della Nato, sottopongo l’Ucraina al dominio americano; se il test va male, la guerra affligge l’Europa”. "Dal canto suo - si legge sul 'Fatto' Stoltenberg ha un interesse a sconfiggere l’esercito russo, tanto più che una vittoria in Ucraina aprirebbe nuovi spazi di conquista per la Nato che si porrebbe nella condizione ideale per assorbire tutta l’Europa, cogliendo la prima occasione utile per rovesciare Lukashenko in Bielorussia secondo lo schema già impiegato nel 2003 in Iraq, nel 2011 in Libia e in Siria, e nel 2014 in Ucraina".
Lo schema, ha spiegato Orsini, si chiama “regime change” e consiste nel "sostituire presidenti filo-russi con presidenti filo-americani mediante guerre illegali, il finanziamento di rivolte interne e il prolungamento di guerre civili".
Lo stesso schema usato dalla Nato e dagli Stati Uniti per sostituire il filo-russo Bassar al Assad con un presidente filo-americano tramite l'alimentazione di una guerra civile, mentre "l’Unione europea si leccava le ferite, attentati dell’Isis inclusi".

Fonte: ilfattoquotidiano.it

Foto © Imagoeconomica

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