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Presentato il volume ad Asunciòn con il padre e la moglie del pm ucciso: “Marcelo è il primo eroe civile della giustizia paraguaiana”

La Procuratrice Generale dello Stato, Sandra Quiñonez, ha presentato il suo libro “Carta a un valiente” (“Lettera ad un Coraggioso”) in omaggio al procuratore anticorruzione, assassinato dai sicari della mafia, Marcelo Daniel Pecci Albertini. L’evento si è svolto alla Scuola San José di Asuncion il 28 settembre scorso, precisamente il giorno in cui Marcelo avrebbe compiuto 46 anni. Presenti i genitori Francisco Pecci Manzoni e María Celsa Albertini, la moglie vedova del pm, la giornalista Claudia Aguilera, suo fratello Francisco Pecci, e diverse autorità stando tra cui il ministro della Corte Suprema di Giustizia Dr. Luis María Benítez Riera, il Consigliere Legale presso l'Ambasciata degli USA Brian Skaret, i pm Sara Noemi Torres e Luis Lionel Piñanez, e colleghi di Pecci, amici della sua infanzia, tra i quali l'ex deputato Sebastián Acha, ed ex compagni di Scuola ed Università.
L'autrice del libro ha descritto così il procuratore assassinato in Colombia: “Era una persona unica, impegnata verso la sua famiglia, il suo paese, la sua istituzione. Un patriota a prova di proiettili. Proiettili che hanno falciato la sua vita. Un essere integro che adempiva  fedelmente il suo lavoro”.
“C’era gente maliziosa che diceva cosa farà Sandra Quiñonez senza Marcelo Pecci. È vero, ma quella gente non si rendeva conto che il Paraguay stava perdendo un gran uomo, un gran giurista, un essere umano unico. Come essere umano, con difetti e virtù, il Paraguay ha perso questo uomo meraviglioso, questo amico affettuoso”.
E ancora, ha ricordato la procuratrice.
Pecci “era un uomo coraggioso, un essere unico, che amava tutti. Oggi avrebbe compiuto 46 anni il mio Marce, come io lo chiamavo affettuosamente…. Noi saremo sempre per la verità, è la verità che dobbiamo difendere”. L’autrice ha detto che il suo collega “sognava un Paraguay migliore ogni giorno e sono certa che lui lo ha costruito fino a quel giorno quando quei proiettili hanno falciato la sua vita il 10 maggio”.


quinonez sandra adrian bogado

La procuratrice di Stato, Sandra Quiñonez


“Il suo lascito rimane in molti giovani, io non ho figli, Dio non me li ha donati, ma mi ha donato nipoti che adoro, e parlerò loro di Marcelo. Credo che ognuno di voi dovrebbe parlare di Marcelo. Chi era Marcelo e cosa ha fatto per il suo paese. Ha fatto molto”. 
“Per me è stato un grande onore essere sua testimone… era un essere integro, leale ed onesto. Ha portato avanti grandi inchieste, con fermezza e soprattutto con onestà che forse gli sono costati la vita”, ha raccontato il magistrato. “Ed oggi noi siamo qui, è quello che lui voleva. È arrivata di nuovo la pioggia, il giorno che portarono il suo corpo, quando fu inaugurata la placca nel Centro de Entrenamiento (di Allenamento), credo che sia stato un modo per manifestarsi. Lui è felice. Lui è in paradiso. Lui amava la sua Scuola ed il suo caro club Guaranì. Aveva quella temperanza, quell’impegno verso il suo paese ed i suoi compagni”.
“Migliaia di cose mi sono passate in mente questi giorni”
, ha confessato Sandra Quiñonez. “E ho pensato di scrivere al mio amico, al mio compagno di lotta, di ideali, al mio compagno nelle buone e nelle cattive. Un amico che non mi ha mai lasciato ed il giorno che mi ha lasciato, lo ha fatto per sempre”. 
Piangendo il Procuratore Generale ha detto: “Marce, voglio solo dirti grazie. Sei stato un combattente, un coraggioso; hai donato la tua vita. Oggi ci sono grandi personalità, grandi amici venuti a festeggiare quello che dovrebbe essere il tuo 46º compleanno”. “Oggi io ti dico e ti ripeto, grazie per avere sognato con me, perché non hai mai ceduto di fronte al denaro dei potenti. Ringrazio tutti, perché siete venuti ad onorare un uomo coraggioso”.


pecci marcelo da ilmessaggero


Il padre di Marcelo: “Mio figlio è un martire della patria e non me lo possono negare”
A seguire ha preso parole il Dr. Francisco Pecci, padre del procuratore Marcelo. “Anche io mi trovo di fronte ad una sfida di scrivere un bel libro su mio figlio. Mi ci vorrà del tempo”.
“Quello che hai detto Sandra è una gran verità, era un uomo giusto”
, ha detto Francisco Pecci rivolgendosi al magistrato. “Quando da bambino segnò un goal nella Scuola San José, venne correndo per trenta quaranta metri per abbracciarmi. Mi dimostrò quella tenerezza, evidentemente era un ragazzo tenero e corretto”.
“Qualche volta disse che gli sarebbe piaciuto diventare procuratore generale dello Stato, non altro. Ma il destino è così, il suo sangue è stato versato per la patria. Lui è un martire della patria e non me lo devono negare, perché avrò la meglio in qualsiasi discussione”.
“Aveva gran capacità di dizione, e scriveva molto bene”
, ha raccontato il padre. “Leggeva i suoi scritti giuridici in materia penale e mi sembravano molto giudiziosi i suoi apprezzamenti”.
“Come consolazione ci resta che Marcelo è il primo eroe civile della giustizia paraguaiana”. “Dico che è un martire, è morto per il suo coraggio. Lui non credeva nelle minacce se le ha avute, ed è morto rispettando la legge, è morto con la sua bandiera, ed il suo sangue versato è sangue versato per il nostro caro Paraguay e tutti dobbiamo sentirci orgogliosi di questo ragazzo”
, ha affermato.
Come redattori di Antimafia Dos Mil, durante l'evento, abbiamo conversato con María Celsa Albertini (Maricel), madre di Marcelo, precisamente due giorni dopo la nascita del figlio del procuratore, di nome Marcelo Daniel, frutto della sua unione con la giornalista Claudia Aguilera, che come si ricorderà è stata testimone oculare dell'attentato, ed era incinta.
Lei ed il bambino si sono miracolosamente salvati quel 10 maggio.

Foto di copertina: cronica.com.py

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