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Liman conquistata dagli ucraini, il leader ceceno Kadyrov reagisce proponendo alla Russia di usare ordigni atomici tattici

Non sono bastati gli avvertimenti funerei da Mosca in merito all’applicazione della dottrina militare russa, anche sui nuovi territori occupati di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia; Washington si mostra ancora convinta a perseguire la guerra ad ogni costo. Secondo il segretario della difesa americana Lloyd Austin, gli Stati Uniti non pensano che la Russia abbia deciso di usare armi nucleari in Ucraina.
"In questa fase, non vedo nulla che mi porti a concludere che (il presidente russo Vladimir Putin, ndr) abbia preso una decisione del genere", ha confidato Austin al giornalista della CNN Farid Zakaria.
Allo stesso tempo, il capo del Pentagono, rispondendo alla domanda se ci siano stati contatti tra i ministri della Difesa della Federazione Russa e degli Stati Uniti nel recente passato, ha affermato che non ce ne sono stati. Al segretario alla Difesa Usa è stato anche chiesto di commentare se teme che l'offensiva delle truppe ucraine nei territori che, a seguito dei risultati dei referendum, sono entrati a far parte della Russia, porti l'escalation del conflitto e il rischio dell'uso di armi nucleari a un livello senza precedenti.
"Quello che ci aspettiamo è che le forze armate dell'Ucraina continueranno ad avanzare, cercando di restituire tutti i loro territori entro i confini sovrani dell'Ucraina. Non credo che questo processo si fermerà e continueremo a sostenere gli sforzi dell'Ucraina", ha sottolineato Austin.
In precedenza il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, all’assemblea generale delle Nazioni Unite, aveva ammonito l’occidente sul fatto che ai nuovi territori inglobati nella Federazione russa saranno applicate tutte le leggi, le dottrine della nazione, compresa quella nucleare che ne prevede l’uso in caso di attacchi che minino l’integrità territoriale dello Stato.

Nuovo comando per la guerra permanente in Ucraina
A Washington sembrano tuttavia ancora sordi e ciechi di fronte a questi severi avvertimenti e si sta pensando di istituire un nuovo comando per l’Ucraina.
Come riportato dal New York Times, la proposta, presentata dal comandante supremo delle forze alleate in Europa, Christopher Cavoli, avrebbe lo scopo di semplificare il sistema di addestramento e assistenza al volo dopo l'invasione russa di febbraio. Circa 300 persone sarebbero state dedicate alla missione, che sarebbe posta a Wiesbaden, in Germania, il quartier generale dell'esercito americano in Europa, dove già si sta svolgendo gran parte dell'addestramento dei soldati ucraini sui sistemi d'arma statunitensi. I cambiamenti, che mirano a dare una struttura formale a ciò che è stato improvvisato dall'inizio della guerra, sono grosso modo modellati sugli sforzi di addestramento e assistenza degli Stati Uniti in Iraq e in Afghanistan negli ultimi due decenni.
"Questo riconosce la realtà dell'importante missione di assistenza alla sicurezza ai nostri partner ucraini... "Ciò creerà anche una struttura di sicurezza formale a cui i nostri alleati e partner possono aderire in termini di consegna delle loro attrezzature e formazione nelle mani degli ucraini", ha affermato l'ammiraglio James G. Stavridis, ex comandante supremo alleato per l'Europa.


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Il segretario della difesa americana, Lloyd Austin © Imagoeconomica


Sempre il New York Times riferisce che il tenente generale Christopher T. Donahue, che ha comandato l'evacuazione degli Stati Uniti dall'Afghanistan nell'agosto 2021, ha coordinato gran parte dell'assistenza militare statunitense all'Ucraina da dietro le quinte negli ultimi mesi. Inoltre, continua ad operare il centro militare americano per il controllo delle Forze armate ucraine, con sede a Leopoli, dove è logico presumere che lo stato maggiore ucraino riceve i dati raccolti dalle costellazioni di satelliti della NATO e dagli aerei AWACS.

I Russi si ritirano da Krasny Liman, Kadyrov propone di usare le armi nucleari
Come annunciato dal ministero della Difesa russo, a causa della minaccia di accerchiamento l’esercito russo ha ceduto la città di Krasny Liman agli ucraini e si sono ritirati su linee di difesa più vantaggiose. “Nonostante le perdite subite, avendo una notevole superiorità nelle forze e nei mezzi, il nemico ha portato riserve e ha continuato l'offensiva in questa direzione", ha aggiunto il dipartimento militare. Krasny Liman della Repubblica popolare di Donetsk rappresenta un importante nodo ferroviario che fa parte dell'agglomerato di Kramatorsk.
Lloyd Austin in una conferenza stampa si è detto subito incoraggiato da questa conquista tattica, posizionata oltre le linee di rifornimento che la Russia ha utilizzato per spingere le sue truppe e materiale a sud e a ovest.
Il quotidiano Ria Novosti riporta che nella Repubblica popolare di Donetsk gli ucraini minacciano anche di avanzare verso Vuhledar, nelle cui vicinanze vengono continuamente trasferite nuove truppe a riconquistare Volnovakha e la strategica autostrada Donetsk-Mariupol. Sul fronte meridionale un’altra direzione della probabile controffensiva è Zaporozhye, dove secondo il membro del consiglio principale dell’amministrazione regionale Vladimir Rogov, le forze armate ucraine conducono regolarmente esercitazioni e addestramenti per catturare la centrale nucleare.
Secondo Rogov, a questo scopo, sono arrivati in Ucraina circa 450 soldati delle forze operative speciali, addestrati da istruttori e consiglieri dei paesi della NATO.
La situazione si aggrava anche ai confini della Repubblica popolare di Lugansk, dove il rappresentante ufficiale della Milizia popolare della Repubblica, Ivan Filiponenko, ha osservato che le forze armate ucraine si sono rafforzate lungo l'intera linea del fronte e le città di Alchevsk, Perevalsk, Kremennaya e Bryanka vengono regolarmente bombardate utilizzando i lanciamissili americani HIMARS e supporti di artiglieria con calibro NATO da 155 millimetri.
In questo scenario tremendamente pericoloso il leader ceceno Ramzan Kadyrov, dopo il ritiro delle truppe russe da Lyman, ha invitato Mosca a valutare l’impiego di un’arma nucleare a basso potenziale. “A mio parere dovrebbero essere prese misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle zone di confine e l’uso di armi nucleari a basso potenziale”, ha detto Kadyrov in un messaggio diffuso su Telegram in cui torna a criticare duramente i comandi di Mosca.
Tuttavia per l'Institute for the Study of War (ISW), un think tank con sede a Washington, non ci sarebbe nulla da temere, in quanto l'esercito russo nel suo stato attuale non è quasi certamente in grado di operare su un campo di battaglia nucleare, anche se storicamente ha addestrato le sue unità a farlo. "Il caotico agglomerato di soldati esausti, riservisti mobilitati frettolosamente, coscritti e mercenari che attualmente compongono le forze di terra russe non potrebbero funzionare in un ambiente nucleare", hanno affermato gli analisti di ISW di Reuters, precisando che qualsiasi area colpita dalle armi nucleari tattiche russe sarebbe quindi impraticabile per l’esercito e probabilmente ne precluderebbe l’avanzata.

Foto di copertina: it.depositphotos.com

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