L'ex procuratore generale di Palermo intervenuto alla chiusura della campagna elettorale del M5S
L’Italia è un "Paese sfibrato nel suo tessuto sociale da una grave crisi della democrazia”, come si evince "dalla crescita delle diseguaglianze, che non a caso procede di pari passo con gli attacchi continui alla nostra Costituzione, al modello di società solidale, di democrazia progressiva, di bilanciamento dei poteri che ne costituisce il fondamento. Un modello di società mai accettato dalla parte più retriva della classe dirigente del nostro Paese, che pensa sia venuto il momento di sbarazzarsene verso un modello di società neoliberista basato su competizione individuale e potere nelle mani di ristretti gruppi di potere". A parlare è stato l'ex procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato candidato con il M5s, intervenuto ieri sera sul palco della chiusura della campagna del Movimento a Roma, in piazza Santi Apostoli. "Vogliono negare ai poveri anche quel pezzo di pane del Reddito di cittadinanza, per spingerli nelle mani della mafia - ha detto -. La vecchia politica ha sentito l'odore dei soldi, vogliono fare l'assalto alla diligenza del Pnrr. Quello che stiamo vivendo è un momento decisivo per il nostro Paese, in cui la posta in gioco è il suo rilancio. Se ci salveremo lo faremo tutti insieme sulla via maestra della solidarietà collettiva”. “Finché voi ci impedirete di sognare noi vi impediremo di dormire", ha continuato il suo intervento durante il quale si è levato un urlo dalla piazza al grido "Fuori la mafia dallo Stato".
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