Le correnti principali Area e Magistratura Indipendente prevalgono in Cassazione. Atteso lo spoglio per Giudici e Pm
Dopo quattro anni dalle ultime elezioni, qualche scandalo e una riforma che per il momento sembrerebbe essere improduttiva davanti alle correnti, arrivano i primi risultati delle elezioni relative ai 20 togati chiamati al nuovo Consiglio Superiore della Magistratura.
“La nuova legge elettorale sarà il trionfo del correntismo e del bipolarismo che provocherà ulteriori spaccature e conflitti”. Le parole pronunciate meno di un anno fa dai magistrati Nino Di Matteo e Sebastiano Ardita, oggi, come una profezia diventata realtà, riecheggiano sulle attuali elezioni in seno al Csm.
Difatti, nonostante la riforma Cartabia e un’affluenza al voto registrata tra il 18 e il 19 settembre all’82%, rispetto al 90% del 2018, prevalgono le due correnti principali: Magistratura Indipendente (la corrente più a destra, ndr) con Paola D’Ovidio e i suoi 1.860 voti ed Area (la corrente più a sinistra, ndr) con Antonello Cosentino, 1.226 voti; entrambi eletti per la Corte Suprema di Cassazione sulla base dell’attuale sistema maggioritario binominale previsto dalla nuova legge elettorale.
Al terzo posto sul podio dei vincitori troviamo Unicost (corrente moderata, ndr) con Milena Falaschi e i suoi 816 voti. Segue al quarto posto il Sostituto procuratore Stanislao De Matteis che, da indipendente, ottiene ben 780 voti grazie ad un probabile contributo di Autonomia&Indipendenza, la corrente fondata da Piercamillo Davigo che, ferita dalle spaccature preannunciate dai togati Di Matteo e Ardita, non presenta nessun candidato.
Al quinto posto Raffaello Magi Magistratura democratica (corrente di sinistra separata da Area, ndr) con 696 voti. Si posiziona al sesto posto l’indipendente Marco Rossetti con 601 voti, seguono il giudice Giacomo Rocchi con 522, Stefano Guizzi con 244 e Silvia Salvadori con i suoi 210 voti.
Numerose, invece, le schede bianche (768, ndr) che, date le circostanze, potrebbero indicare la sintomatologia di un disagio interno al Csm.
Successivamente allo spoglio della Cassazione si procederà con i due collegi relativi alla quota dei pubblici ministeri (5 seggi, ndr), dove, tra gli altri, corrono il pm di Napoli Henry John Woodcock da indipendente, il pm di Roma Mario Palazzi e il procuratore aggiunto di Taranto Maurizio Carbone per Area, il pm di Palermo Dario Scaletta per Magistratura Indipendente e il pm di Catania Marco Bisogni per la moderata Unicost.
Per i quattro collegi relativi ai consiglieri per Tribunali e Corti d’Appello, tra i candidati presenti, il consigliere della Corte d’Appello di Bari Roberto Oliveri del Castillo, già noto per la sua denuncia contro il “Sistema Trani”, e il giudice di sorveglianza di Verona, dichiaratamente anti-sistema, Andrea Mirenda.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Foto © Imagoeconomica
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