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Il tema della lotta alla mafia "è completamente uscito dall'agenda delle priorità nazionali". Lo ha detto Antonio Ingroia, l'ex pm di Palermo leader di Italia Sovrana e Popolare, in lizza alle elezioni del 25 settembre, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine di un'iniziativa per presentare i candidati al Parlamento.
Ingroia, del resto, è capolista di Italia Sovrana e Popolare alla Camera in Calabria. "Né lo schieramento di centrodestra né quello di centrosinistra - ha aggiunto Ingroia - l'hanno messo al centro della loro attenzione. Anzi, direi che noi siamo l'unica forza politica con le carte in regola per una virata verso una lotta senza tregua alle mafie e i rapporti tra mafia e classe dirigente e politica. Abbiamo nel nostro programma l'abolizione della riforma Cartabia, che non a caso è stata definita dal procuratore Gratteri come la peggiore riforma della giustizia degli ultimi tempi e che favorisce anche il potenziamento delle organizzazioni mafiose. Nessuno oggi, ripeto, ha le carte in regola, né a destra né a sinistra, neppure il Movimento Cinque Stelle che, pur candidando magistrati, ex magistrati di prestigio come Cafiero de Raho e Scarpinato, dall'altra parte ha la macchia di aver appoggiato la riforma Cartabia, la macchia di aver tradito le premesse nei confronti di un magistrato certamente irriducibile e intransigente come Di Matteo. Il Movimento Cinque Stelle - ha sostenuto il leader di Italia Sovrana e Popolare - ha tradito il suo elettorato e le sue promesse, davvero solo noi abbiamo le carte in regola per portare avanti una lotta senza tregua ai poteri mafiosi. E - ha osservato ancora il leader di Italia Sovrana e Popolare - non ha le carte in regola nemmeno il mio amico ed ex collega Luigi de Magistris, perché è sostenuto da una coalizione nella quale ha un ruolo molto importante Potere al Popolo, che fino a poco tempo fa aveva nel suo programma l'abolizione del 41 bis, del carcere duro ai mafiosi, e anche l'abolizione dell'ergastolo, cioè esattamente le richieste che Totò Riina aveva messo nel papello nella trattativa Stato-mafia: mi spiace che de Magistris si trovi oggi in questa situazione un po' incoerente avendo finora lui tenuto fino a oggi posizioni irriducibili”.

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