Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

L’ex magistrato e co-leader di “Italia sovrana e popolare” intervistato su CorriereTv

Vogliamo restituire ai cittadini diritti e poteri. Revocheremo immediatamente le sanzioni a Mosca, è il primo passo per la pace”. Così Antonio Ingroia, ex magistrato nonché uno dei leader di “Italia sovrana e popolare” - partito attualmente in corsa alle prossime elezioni del 25 settembre -, in risposta alle domande della giornalista Fiorenza Sarzanini che lo ha intervistato su CorriereTv. Ingroia definisce la sua come “una forza politica antisistema”, apertamente contraria all’agenda Draghi e che, come punto fondamentale, ha il ritorno alla Costituzione, “che è stata violata, sfregiata, con il Parlamento ridotto a zerbino del potere esecutivo esercitato da un governo che è espressione di interessi non nazionali. Restituiamo sovranità agli italiani”. Tanti i temi dibattuti assieme alla Sarzanini, dalla guerra in Ucraina (“il diritto di stare in pace è stato violato. Siamo in guerra per una decisione del governo Draghi, presa all’insaputa degli italiani”) al ruolo del Paese nella Nato (“l’Italia doveva mostrarsi all’altezza della sua tradizione di Paese ambasciatore di pace. Vanno revocate le sanzioni alla Russia”) per poi arrivare anche a temi scottanti di politica interna come la riforma della Giustizia e il ruolo della magistratura in Italia: “Sono contrario da sempre alle porte girevoli. Bisogna porre sbarramenti al rientro, ma senza esagerare: la legge Cartabia, impedendo di candidarsi per due anni solo ai membri uscenti del Csm, è contra personam, contro Nino Di Matteo”. Non è la prima volta che Ingroia attacca aspramente la Riforma Cartabia su questo punto. Già lo scorso giugno, durante un comizio di presentazione del partito in Piazza Santi Apostoli a Roma, aveva affermato che questa riforma impedisce al consigliere togato al Csm Nino Di Matteo, “al contrario di tutti gli altri magistrati, di candidarsi in politica. Una norma palesemente incostituzionale che ha lo scopo di punire un magistrato che ha l'unica colpa di avere smascherato la trattativa fra lo Stato e gli stragisti della mafia, gli assassini di Falcone e Borsellino. Chi ha paura che si parli ancora di trattativa Stato-mafia lancia un messaggio devastante contro Nino Di Matteo, sovraesponendolo ancora una volta. Perciò Azione Civile ha denunciato questa vergogna e le piazze d'Italia hanno risposto esprimendo tutte piena solidarietà ad un magistrato coraggioso come Di Matteo".
Insomma, temi scottanti che il leader di “Italia sovrana e popolare” ha voluto richiamare davanti alle telecamere di CorriereTv ribadendo che si tratta di punti costitutivi dell’agenda politica del partito. Un duro j’accuse contro i “poteri forti” che sia a livello nazionale che internazionale stanno ostacolando la Costituzione italiana.

ARTICOLI CORRELATI

Ingroia: ''Nella riforma Cartabia norma contro Nino Di Matteo''

Il ''tradimento di Giuda'' del Movimento Cinque Stelle

Riforma del Csm e ordinamento giudiziario: allarme di Di Matteo e Ardita al Senato

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos