Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il docente intervenuto al dibattito “Come finisce la guerra in Ucraina” alla festa de Il Fatto Quotidiano

Joe Biden è un falco, un’amplissima documentazione storica dimostra che Biden, per 8 anni vice presidente di Barack Obama per cui era delegato in Ucraina, è un estremista nei confronti della Russia”. A sostenerlo è il docente ed esperto di terrorismo Alessandro Orsini, intervenuto a Roma alla festa de Il Fatto Quotidiano che viene ospitata alla Casa del Jazz, insieme a Fabio Mini e Giovanni Valentini nel dibattito “Come finisce la guerra in Ucraina“. Secondo il sociologo, il presidente statunitense Bidenè una persona che ha sempre ritenuto che i rapporti con la Russia in Ucraina dovessero essere gestiti in modo ipermuscolare. Non posso entrare in dettagli ma c’è stato un momento in cui Biden voleva inviare missili molto potenti in Ucraina ma è stato moderato da Obama”, ha affermato Orsini. “Anche la retorica di Biden è la retorica di un falco”, ha puntualizzato il professore. Per queste posizioni, Orsini è stato additato dalla stampa mainstream e da buona parte della classe dirigente in Italia come “filo-putiniano” e come soggetto influenzato dal Cremlino. Il professore, ha negato questa accusa rispondendo alle illazioni: “Io sono influenzato solo da quattro studiosi, che sono quattro giganti del nostro Paese: Niccolò Macchiavelli, Gaetano Mosca, Vilfredo Pareto e Robert Michels. Sono dei realisti politici grazie ai quali ho compreso che i partiti politici cercano di perseguire degli obiettivi e utilizzano delle strategie per raggiungere i risultati”. “Quindi esistono élite di governo che di volta in volta governano istituzioni importanti e che quando devono raggiungere degli obiettivi, devono utilizzare dei mezzi: si va dalla violenza brutale - ha illustrato Orsini - ai campi di sterminio, ai campi di lavoro e alla manipolazione”. Ma la cosa più grande che possa fare un “élite di governo”, secondo il docente della LUISS, “è perseguire i propri obiettivi attraverso il consenso. Quando eseguiamo i desideri dell’élite di governo si dice che il potere è legittimo, perché si basa sul consenso. Ma la strategia più geniale di cui dispongono le élite di governo per raggiungere i propri obiettivi è quella della completa de-responsabilizzazione”. In Italia, ha spiegato il docente, “c’è una grande opera di manipolazione del consenso e dell’opinione pubblica. Quello che chiamo ‘il potere perfetto’ è il potere che si de-responsabilizza completamente. Poi quando la manipolazione dell’opinione pubblica ha successo, nel caso dell’Ucraina, esce la domanda: ‘Gli Ucraini si sarebbero salvati se non avessimo inviato le armi pesanti?’ Secondo me, si sarebbero salvati se il blocco Occidentale avesse voluto la pace al posto della guerra. Ma il blocco Occidentale ha fatto di tutto per volerla”, ha spiegato. “C’erano delle alternative a questo bagno di sangue. La Casa Bianca e la NATO, cioè il blocco Occidentale, non ha fatto altro che testare le linee rosse della Russia”.
Oggi non c’è evidenza storica in quantità sufficiente per affermare che la Russia abbia un progetto imperialista”, ha osservato Orsini. “C’è invece una sovrabbondanza di documentazione storica che dimostra il contrario, cioè che la NATO ha avviato un progetto imperialista. Basta vedere la cartina geografica e vedere chi sono stati inclusi nella NATO dal 1999. Nella mia prospettiva, il progetto della NATO e della Casa Bianca era quella di assorbire tutta l’Europa nel proprio seno, Bielorussia inclusa, attraverso una strategia di ‘regime change’”. Su questa linea, infatti, “è documentato che durante la ‘Guerra Fredda’ ci sono stati 64 tentativi di ‘regime change!’ o ‘regime change covered’ (cambiamenti di regime coperti, ndr) da parte statunitense. Non sono qui per dirvi che gli stati Uniti sono cattivi, ma per farvi capire che la storia funziona così. Non è discorso di essere anti-americani o filo-americani”.
“Il mio libro infatti apre con una frase: ‘La Russia ha invaso l’Ucraina per cercare di arrestare l’avanzata del blocco occidentale verso i propri confini’”, ha ricordato l’esperto. “Quella russa, in questo momento, è un’operazione di contenimento, infatti, ho detto che è folle dire che la Russia voglia invadere la Polonia e l’Ungheria. Per tanto tempo milioni di italiani hanno ripetuto pappagallescamente questa idea che non sta in piedi nemmeno un istante”.

ARTICOLI CORRELATI

Orsini: ''Noi occidentali sosteniamo i dittatori più sanguinari del mondo''

''Ucraina. Critica della politica internazionale'', il nuovo libro del professore Orsini

Orsini: ''Biden vuole creare una profonda spaccatura tra Russia ed Europa'

Orsini: ''La Russia nel '90 non poteva opporsi alla Nato. Ma ora ne ha le forze''

Orsini: ''La guerra c'è perché la Nato è un'organizzazione vigliacca''

Orsini: ''La Russia nel '90 non poteva opporsi alla Nato. Ma ora ne ha le forze''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos