
L’ex procuratore generale di Palermo, candidato 5Stelle al Senato, intervenuto alla festa de Il Fatto Quotidiano
“Questa classe dirigente che ha sempre avuto in odio la Costituzione, ha declinato la propria criminalità sul versante dello stragismo, ma anche della corruzione”, a dirlo è Roberto Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo (oggi in pensione), candidato al Senato alle prossime politiche con il Movimento 5 stelle, intervenendo alla Festa del Il Fatto Quotidiano, durante l’evento “La restaurazione a 30 anni dalle stragi” con Gianni Barbacetto e Giuseppe Pipitone.
“In quale Paese del mondo si rischia una crisi di governo per la prescrizione? Qual è il problema? L’efficienza del sistema penale? Sono ipocrisie culturali - ha continuato - Ma voi pensate che il mondo della corruzione, dell’alta mafia, dell’abusivismo edilizio, voglia un processo rapido ed efficiente? C’è un’inefficienza programmata che fa si che in Italia si possano perseguire gli omicidi, la mafia, ma tutto il resto è una corsa a ostacoli perché è l’unico modo per garantire un’impunità”.
“La cartina di tornasole di questa giustizia classista che hanno costruito è la composizione della popolazione carceraria in Italia, i colletti bianchi non sono statisticamente quotati. Il carcere in Italia non sarà mai un carcere civile fino a quando i colletti bianchi non cominceranno a essere ospiti delle nostre classi”.
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