L'ennesima previsione mancata di Draghi: "Senatori vogliono votare entro il 7 settembre"
Draghi aveva assicurato che i senatori uscenti erano intenzionati a votare per il 7 settembre. Ma dopo aver approvato la legge 'inganno' alla Camera sull'ergastolo ostativo, i partiti hanno deciso di 'lavarsene le mani': ieri al Senato, come riportato dal 'Fatto Quotidiano' è stata 'scaricata' definitivamente la riforma. Di fatto questo apre la strada alla 'scure' della Consulta che l'8 novembre potrebbe sentenziare definitivamente l'incostituzionalità dell'ergastolo ostativo, (quindi anche tutte le modifiche 'annacquate' approvate alla Camera) aprendo le celle a mafiosi (anche stragisti) e terroristi detenuti che non hanno collaborato con la giustizia.
Nello specifico, con l’eccezione del M5S, tutti i partiti hanno deciso la fine della legislatura con il voto sul decreto Aiuti. Alla riunione dei capigruppo, nonostante le ripetute sollecitazioni della presidente dei senatori M5S, Mariolina Castellone a sollecitare il voto alla riforma, le altre forze politiche, compreso il Pd, hanno sostenuto che non c’era tempo. “Si sarebbe potuta votare mercoledì, ma c’è stata una ‘sommossa’ da parte di tutti, ci dice Castellone, anche della presidente Casellati, preoccupata che non ci sia la quadra sul decreto aiuti. Come M5S, fino alla fine abbiamo provato a far votare una riforma necessaria per evitare il rischio che escano dal carcere boss mafiosi pericolosi, ma evidentemente per le altre forze politiche questa riforma non è una priorità”.
La presidente dei senatori M5S, Mariolina Castellone © Imagoeconomica
Già il 5 agosto al Senato erano saltati i voti per l'ergastolo ostativo assieme a quelli della delega fiscale.
Poiché il destino vuole che la riforma dell’ergastolo ostativo venga approvata nell'anno del trentennale di Capaci e via d’Amelio, va ricordato che tra i suoi potenziali beneficiari vi sono una quindicina di esponenti di rango delle mafie che sono a conoscenza di fatti e informazioni in grado di far luce su tanti grandi buchi neri delle indagini sulle bombe del 1992-’93. Boss che sono in grado di spiegare molte cose: perché Salvatore Riina aveva mutato il piano di uccidere Giovani Falcone a Roma, con un commando capitanato da Matteo Messina Denaro, per poi ucciderlo a Palermo con l'attentato a Capaci; chi aveva convinto Riina e gli altri uomini d’onore che Cosa Nostra aveva le spalle ben coperte; e chi era il supervisore che partecipò ad alcuni sopralluoghi per la strage di Capaci la cui identità era nota solo a un ristretto numero di fedelissimi di Riina. In soldoni l'abolizione dell'ostativo annulla del tutto un elemento importante della ricerca della verità sulle stragi: l'istituto della collaborazione con la giustizia.
Quale mafioso (boss o picciotto) vorrà sostenere tutto il percorso della collaborazione quando ha già pronta una corsia preferenziale a costo zero per uscire dal carcere senza avere contribuito a far arrestare i suoi sodali?
© Imagoeconomica
Certamente un condannato può cessare di essere socialmente pericoloso, nonostante non sia per nulla cambiato nel tempo della sua carcerazione, tuttavia, nel caso del mafioso l’esperienza sul campo attesta infatti che solo la collaborazione determina la sicura rescissione del legame tra condannato e associazione mafiosa.
Purtroppo tale assetto normativo è stato dissestato da due decisioni della Corte costituzionale, sostituito poi con un nuovo testo approvato prima in Commissione Giustizia e poi alla Camera, in cui si prevede che l’accesso dei non collaboranti alle misure alternative sia subordinato a prove che escludano attuali collegamenti con la criminalità organizzata e terroristica, nonché il pericolo di ripristino di tali legami. Tale testo è totalmente inadeguato e di fatto sbarra la strada alla ricerca della verità sulle stragi che hanno insanguinato il nostro Paese.
Verità che alla nostra politica non interessa evidentemente. Questa volta le barricate di Forza Italia e Lega non sono servite, quasi tutto il Senato se ne è beatamente 'lavato le mani'.
Foto: it.depositphotos.com
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