Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Tra i Paesi più colpiti Inghilterra e Francia. Le bombe provocherebbero scenari apocalittici: cataclismi, malattie e carestie

L’apocalisse in Terra. E’ questo lo scenario prospettato da una ricerca internazionale della Rutgers University di New Brunswick, pubblicata sulla rivista Nature Food, dove si immagina cosa potrebbe succedere in caso di guerra nucleare tra super potenze. Un conflitto su vasta scala tra gli Stati Uniti, e i suoi alleati, e la Russia, per esempio, arriverebbe a produrre fino a 150 milioni di tonnellate di fuliggine e un inverno nucleare su scala globale. Uno scenario che porterebbe alla morte di oltre 5 miliardi di persone, osserva lo studio. Non meno inquietante sarebbe anche lo scenario di un conflitto tra India e Pakistan, dove le tensioni sono accese da decenni. Qui le detonazioni di ordigni nucleari potrebbero rilasciare nell'atmosfera tra i 5 e i 47 milioni di tonnellate di fuliggine, a seconda delle testate dispiegate e delle città distrutte, causando la morte di un quantitativo di persone tra i 255 milioni e i 926 milioni. Le scorte di cibo di oltre un miliardo di persone sarebbero devastate per via della drastica riduzione dei raccolti dovute alla quantità di fumi che si solleverebbe dal suolo a causa delle esplosioni. “Le conseguenze sarebbero una grave minaccia per la sicurezza alimentare”, hanno dichiarato i ricercatori. L’analisi dei ricercatori si è anche concentrata sulle perdite della produzione calorica in ciascuno scenario: in caso di un conflitto limitato India-Pakistan andrebbe in fumo il 7% del cibo nei primi 5 anni di guerra. Uno scenario che arriverebbe fino al 50% delle scorte, in caso di rilascio di 47 milioni di fuliggine, e fino al 90% in caso di conflitto tra superpotenze.

Ma le bombe influirebbero drasticamente anche e soprattutto nel clima del pianeta. “Eventi straordinari come grandi eruzioni vulcaniche o guerre nucleari potrebbero causare improvvise perturbazioni climatiche globali e influire sulla sicurezza alimentare”, hanno scritto i ricercatori.

Secondo gli scienziati, qualsiasi scenario di guerra atomica immetterebbe diverse quantità di fuliggine nell'atmosfera e abbasserebbe le temperature superficiali tra gli 1 e i 16 °C. Gli effetti potrebbero persistere per un decennio o anche di più.

“In conclusione, la luce ridotta, il raffreddamento globale e le probabili restrizioni commerciali dopo le guerre nucleari sarebbero una catastrofe globale per la sicurezza alimentare. Una guerra nucleare non può perciò essere vinta e non deve mai essere combattuta”, hanno dichiarato i ricercatori.

Nelle diverse simulazioni c’è però un Paese che si salva da ogni possibile scenario: è l’Australia. Isolata dal commercio sulla scia di una guerra nucleare, il Paese farebbe affidamento principalmente sul grano per nutrirsi, che crescerebbe relativamente bene visto il clima più fresco portato dalla fuliggine atmosferica.

Tra i Paesi più colpiti dalla carestia ci sarebbe il Regno Unito, a causa della sua latitudine medio-alta, che lo vedrebbe sensibilmente più esposto rispetto a Paesi come l’India ma anche la Francia.

ARTICOLI CORRELATI

Il movimento Our Voice ad Aviano lancia un appello a mobilitarsi contro la guerra nucleare

''Rischio nucleare tra centrali ed armi, fermate la guerra'

Guterres: ''Il mondo fermi per sempre i test di armi nucleari'

Sarà così il suicidio nucleare?
Giorgio Bongiovanni

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos