"Non mi interessano le ricostruzioni sulle possibili regie occulte delle rivolte carcerarie. So solo che sono morti 13 detenuti e lo Stato si è arreso ai rivoltosi senza neppure muovere un dito; che dopo le rivolte non è cambiata una sola regola, non è stata fatta una sola analisi sul disagio dei detenuti e degli agenti, hanno continuato ad essere occultati i dati sulla crescita degli eventi critici, non c’è un colpevole tra i violenti né un responsabile tra esponenti di governo e di amministrazione penitenziaria". Così ha scritto su Facebook il consigliere togato del Csm Sebastiano Ardita in merito alla relazione stilata su delega del Dap dalla Commissione ispettiva sulle rivolete nelle carceri italiane del 2020. "C’è solo un processo a carico di agenti che - in stato di totale abbandono - sbagliando hanno tentato di farsi giustizia da sé. È una delle pagine più nere della storia delle carceri italiane - si legge - che ci ha riportato 40 anni indietro, gestita ignorando che l’equilibrio tra sicurezza e civiltà della pena era costata la vita di Trataglione Minervini e tanti altri. Fuori per sempre gli incompetenti dal governo dell’amministrazione penitenziaria".
Fonte: da: facebook.com/CataniaBene
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