Devo dire che - se fosse vera - mi sorprenderebbe davvero la scelta di Roberto Scarpinato, un amico e già collega che ho sempre stimato per il suo impegno, la sua coerenza e la sua lucidità di visione, che pare abbia accettato di candidarsi per il M5S di Giuseppe Conte proprio per queste elezioni. Profondo stupore per varie ragioni. In primo luogo, perché Roberto Scarpinato si ritroverebbe così candidato nelle stesse liste con un altro ex-magistrato, l'ex Procuratore Nazionale Antimafia Cafiero de Raho, che negli ultimi anni è rimasto famoso soprattutto per l'incomprensibile esclusione di Nino Di Matteo dal "pool stragi" che avrebbe potuto fare luce sulla terribile stagione stragista del '92-'93. In secondo luogo, perché Scarpinato avrebbe accettato la candidatura proprio da chi, attuale capo politico del M5S, era Presidente del Consiglio quando - per ragioni tuttora oscure - l'allora ministro della Giustizia Alfonso Bonafede si rimangiò l'offerta fatta qualche ora prima a Nino Di Matteo di nominarlo a capo dell'Amministrazione Penitenziaria, con conseguente grande sollievo dei mafiosi ergastolani responsabili della stagione stragista appena uscita la notizia del dietrofront di Bonafede. In terzo luogo, perché Scarpinato si candiderebbe nelle liste di quel M5S, i cui parlamentari hanno votato la "controriforma Cartabia" della Giustizia, che, oltre ad aver ulteriormente indebolito la lotta antimafia, ha anche inserito una disposizione contra personam anti-Di Matteo finalizzata ad impedirgli preventivamente, quale componente uscente del CSM, di candidarsi a queste elezioni politiche, dove avrebbe potuto dare il suo contributo a mettere la lotta contro la mafia e il netto NO ad ogni forma di "trattativa Stato-mafia" in cima all'agenda politica nazionale. Evidente l'ostilità nei confronti di Di Matteo proprio perché considerato - come me, del resto - simbolo dell'intransigenza contro ogni forma di trattativa contro la mafia.
Mi auguro dunque che Roberto Scarpinato, in nome di una coerenza di vita che non può essere rinnegata, cambi idea senza rischiare di dare copertura politica a quelle opache posizioni che hanno contraddistinto l'operato al Governo e in Parlamento del M5S di questi ultimi anni.
Foto © Paolo Bassani
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