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La famiglia riferisce un miglioramento delle condizioni di salute: “Ora può respirare autonomamente”

La famiglia di Salman Rushdie (scrittore britannico di origine indiana) è "estremamente sollevata" per il fatto che lo scrittore sia ora in grado di respirare autonomamente. Lo ha affermato suo figlio aggiungendo che "il senso dell'umorismo provocatorio" di suo padre "rimane intatto’”.
Secondo la Bbc respira senza l'aiuto del ventilatore polmonare al quale era stato collegato e il suo agente, Andrew Wylie, ha confermato la notizia ai media statunitensi. Rushdie, in seguito all'aggressione, rischia però di perdere un occhio e ha riportato serie lesioni a un braccio. Lo scrittore iraniano Salman Rushdie, autore de "I versetti satanici" (il libro che venne bandito in Iran nel 1988 perché considerato blasfemo) è stato vittima ieri di un crudele attacco appena era salito sul palco del Chautauqua Institution, un centinaio di chilometri a sud-ovest di Buffalo, nell'ambito di un festival letterario in cui era stato invitato.
Un uomo vestito di scuro (Hadi Matar, 24 anni, originario del New Jersey) e con addosso una mascherina nera, ad un certo punto, si era alzato dalla platea per poi avventarsi sullo scrittore. La scena è stata agghiacciante. L'uomo con un'arma da taglio, secondo il procuratore distrettuale Jason Schmidt, ha colpito con tre coltellate alla parte anteriore destra del collo, 4 allo stomaco e una all'occhio. Inoltre, lo scrittore angloindiano ha riportato nell'aggressione anche una lacerazione alla coscia destra.
A essere colpito era stato anche il moderatore della conferenza ma non in modo grave. L'aggressore è stato poi arrestato dalla polizia.
Matar, davanti al giudice, si è detto "non colpevole" ma non ha spiegato le ragioni del suo gesto. L'avvocato d'ufficio dell'aggressore, Nathaniel Barone, si è poi lamentato con il procuratore del trattamento riservato al suo cliente. "Ha diritto alla presunzione di innocenza", ha detto il legale secondo quanto riportato dall'Associated Press. Il giudice ha stabilito per Matar l'arresto senza cauzione.
Per la Procura è stato un "attacco premeditato" e si indaga sul ragazzo e i suoi contatti.
Per Rushdie sono scattati subito i soccorsi: Rushdie era stato successivamente trasportato in elicottero in ospedale. Non sono mancate le polemiche sulla mancanza di controllo nella struttura in cui era stato organizzato l'evento: non c’erano - sembra - metal detector e nemmeno controlli, per entrare bastava l’accredito. Una leggerezza fatale, specie dinanzi a un personaggio che da trenta anni è nel mirino di un certo Islam.
Solidarietà all’autore è stata espressa anche dal mondo letterario e da tanti scrittori. Stephen King si è augurato che Rushdie "stia bene", J.K. Rowling ha definito l’attacco "una notizia orribile". PEN America, infine, l’organizzazione senza scopo di lucro che lavora per difendere e celebrare la libertà d’espressione, ha definito l’aggressione "brutale e premeditata", un attacco contro uno scrittore che "non conosce precedenti sul suolo americano".

La "fatwa" di Khomeini
Pronunciata il 14 febbraio 1986 è stata rinnovata nel 2005 dall'Ayatollah Khamenei.
Salman Rushdie
, 75 anni, era diventato famoso in tutto il mondo con il suo libro "I figli della mezzanotte" nel 1981. Ma lo scrittore anglo indiano era stato anche uno dei primi intellettuali accusati di blasfemia contro l'Islam, con minacce di morte in seguito alla sua opera "I versetti satanici", che lo hanno costretto a vivere nove anni nascosto sotto la protezione dei servizi britannici. A condannare a morte lo scrittore, era stata una 'fatwa" del leader supremo iraniano, l'ayatollah Khomeini, pronunciata il 14 febbraio 1986. L'Iran aveva offerto anche 3 milioni di ricompensa per chi avesse assassinato Rushdie. In numerosi Paesi musulmani vi erano state manifestazioni di protesta, con copie del libro 'blasfemo' bruciate in pubblico e librerie devastate. Rushdie, che allora viveva a Londra, era stato messo sotto la protezione dei servizi di sicurezza britannici. Ma intanto il suo traduttore giapponese, Igarashi Hitoshi, era stato assassinato nel 1991 e vari altri traduttori sono stati aggrediti, fra cui l'italiano Ettore Capriolo. Nel 2000, lo scrittore si era trasferito negli Stati Uniti, dove vive tutt'ora e ha acquisito la cittadinanza americana. Nel 2005, la fatwa era stata rinnovata dall'attuale leader spirituale iraniano, Ayatollah Ali Khamenei.

Foto © Imagoeconomica

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