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Kiev accusa Mosca di voler scollegare l’impianto per alimentare la Crimea e promette di riprendersi la Crimea

Il mondo cammina sul filo del rasoio che precede un disastro di proporzioni apocalittiche. È l’amara conclusione del Ministero della Difesa russo in merito ai recenti bombardamenti ucraini alla centrale nucleare di Zaporozhye. “Mi sembra che il Segretariato delle Nazioni Unite, che si occupa del problema dell'energia nucleare, comprese le conseguenze dei disastri causati dall'uomo, in generale i problemi in senso lato, debba capire che il mondo sta camminando al limite. E questi non sono esperimenti pericolosi di scienziati che mettono esperimenti per il bene del mondo, lo sviluppo, la ricerca di fonti di energia alternative, e queste sono le azioni criminali del regime di Kiev nell'ambito delle sue attività assolutamente illegali e distruttive, con conseguenze non limitate da alcun confine geografico", ha affermato il ministero alla stazione radiofonica Sputnik. L’attacco di venerdì 5 agosto ha provocato il danneggiamento di due linee elettriche ad alta tensione e un oleodotto per il trasporto dell’idrogeno. Ciò ha determinato un picco di corrente presso la centrale nucleare, che ha generato fumo nei quadri aperti della stazione. Fortunatamente il sistema di protezione ha funzionato, interrompendo l'alimentazione e i vigili del fuoco ​​sono riusciti a eliminare il fumo. In precedenza, il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russa, aveva avvertito che “In caso di incidente alla centrale nucleare di Zaporozhye, si verificherà un disastro globale causato dall'uomo che, in termini di portata della contaminazione radioattiva, supererà significativamente le conseguenze degli incidenti nelle centrali nucleari di Chernobyl e Fukushima”. La zona di contaminazione da radiazioni, secondo il colonnello, sarebbe di oltre 5300 chilometri quadrati e coinvolgerebbe le regioni di Kiev, Zaporozhye, Kharkov, Poltava, Kherson, Odessa, Nikolaev, Kirovograd e Vinnitsa, la Repubblica popolare di Donetsk (DPR) e la Repubblica popolare di Lugansk (LPR), ma anche le regioni di confine di Russia, Bielorussia, Bulgaria e Romania.

L’Ucraina accusa la Russia voler di collegare la centrale alla Crimea
Petro Kotin
, presidente di Energoatom, ha comunicato all'agenzia di stampa Reuters che la Russia intenderebbe collegare l'impianto alla sua rete, un processo tecnicamente difficile che richiede di separare l'impianto dal sistema ucraino prima che possa essere gradualmente collegato a quello russo. “Il loro piano è di danneggiare tutte le linee della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Dopodiché non sarà collegato al sistema elettrico ucraino", ha affermato Kotin, aggiungendo che “dal 7 al 9 agosto i russi hanno già danneggiato tre linee elettriche e, al momento, l'impianto funziona con una sola linea di produzione; una configurazione di lavoro “estremamente pericolosa”. “Quando l'ultima linea di produzione viene disconnessa”, ha continuato Kotin, “l'impianto sarà alimentato da generatori alimentati a gasolio. Tutto dipenderà quindi dalla loro affidabilità e dalle scorte di carburante”. Anche alla CNN il presidente di Energoatom ha ribadito che “Se non c'è connessione alla rete, non è possibile fornire elettricità dall'esterno, quindi si avviano i generatori diesel. Ma tutto dipenderà dall'affidabilità di quei generatori. ... Questa è una situazione pericolosa, perché se si fermassero potresti avere un disastro per lo scioglimento dei materiali nucleari".

Mancata ispezione dell’AIEA
In precedenza, il ministero della Difesa Russo aveva accusato il Dipartimento di sicurezza del Segretariato delle Nazioni Unite, di non aver coordinato il viaggio del direttore generale dell'AIEA alla centrale nucleare di Zaporozhye, il che ha consentito a Kiev di effettuare nuovamente provocazioni nell'area della centrale. Secondo il portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova, "questa non è solo una decisione non elaborata o, al contrario, una decisione motivata dalla volontà di prevenire alcuni eccessi nell'ambito della sicurezza. Si tratta di una decisione irresponsabile... che comporta una serie di eventi molto pericolosi". Come riportato dal The Guardian, l'AIEA ha cercato per settimane di inviare una squadra per ispezionare l'impianto, ma Kiev “ha finora respinto gli sforzi, che, secondo quanto riferito dall'AFP, legittimerebbero l'occupazione russa del sito agli occhi della comunità internazionale”. Secondo l’agenzia russa TASS, che ha citato una fonte della missione russa all’Onu, Mosca ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, "da tenersi l'11 agosto, in relazione agli ultimi attacchi ucraini alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e alle possibili conseguenze catastrofiche".

Continua l’avanzata russa nel Donbass
Secondo il bollettino quotidiano di Readovka, l’esercito russo ha ottenuto numerosi successi a Soledar, dove i combattimenti si sarebbero spostati nelle vie cittadine adiacenti allo stabilimento KNAUF. Il controllo dell'impresa complicherà la posizione delle forze armate ucraine, in difesa nel villaggio di Bakhmutskoye, preso d'assalto dal gruppo Wagner. Secondo i combattenti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk, citati da Ria Novosti, i nazionalisti ucraini stanno minando gli accessi alla città, utilizzando le mine antiuomo PFM-1 "Lepestok" e conducono combattimenti di controbatteria, cercando di sopprimere l'artiglieria delle forze filorusse e interferiscono con il lavoro dei droni con l'aiuto della guerra elettronica. Nella direzione di Artemovsky (Bakhmut), è emersa l'informazione che le forze armate RF hanno occupato la fabbrica di spumante ARTVIN. In direzione Donetsk, si registra una lenta avanzata a Marinka e Spartak. Combattimenti intensi sono anche sulla linea Ugledar. Pesanti combattimenti si sono registrati anche nei pressi del villaggio di Zaitsevo, come riferito dal sindaco di Gorlovka, Ivan Prikhodko.

13 morti durante la notte a Dnipropetrovsk e attacco alla Crimea
Come riportato dall’agenzia di stampa Reuters che ha citato il governatore Valentyn Reznichenko, nella regione di Dnipropetrovsk, a seguito di un bombardamento russo, sono morte almeno 13 persone e sono stati danneggiati almeno 20 edifici a Marhanets, una città dall'altra parte del fiume Dnipro. In Crimea invece Secondo Ria Novosti almeno 13 persone sarebbero rimaste uccise a seguito delle esplosioni all'aeroporto di Novofedorivka. Un incidente ancora senza rivendicazioni; per il presidente ucraino Zelenskiy, “L'Ucraina non si assumerà la responsabilità delle esplosioni”, suggerendo che potrebbero essere coinvolti partigiani nell’attacco, ma ha poi promesso di liberare la regione. “Questa guerra russa contro l’Ucraina e contro l'intera Europa libera è iniziata con la Crimea e deve finire con la Crimea, con la sua liberazione.
La Russia ha trasformato la nostra penisola, che è sempre stata e sarà uno dei posti migliori d'Europa, in uno dei luoghi più pericolosi d'Europa. Ma torneremo nella Crimea ucraina. Dalla regione di Kharkiv a Kherson, da Donetsk a Enerhodar, da Stanytsia Luhanska a Yalta, da Berdyansk a Novofedorivka: queste sono tutte parti del nostro paese, questa è l'Ucraina, che sarà completamente libera
", ha affermato Zelensky. Rispetto ad una tale eventualità il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev aveva minacciato che Kiev a quel punto si sarebbe trovata di fronte “a un giorno del giudizio molto rapido e difficile, immediatamente”.

Foto: it.depositphotos.com

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