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L’attacco provoca un incendio nel gasdotto di idrogeno. Per il ministro degli Affari esteri russo: “Possibile nuova Chernobyl”

Nella giornata di ieri il mondo ha tenuto il fiato sospeso, contemplando il rischio di una nuova catastrofe nucleare nel cuore dell’Europa. Come comunicato dalle autorità del territorio di Energodar, l’esercito ucraino, ha bombardato il territorio della centrale nucleare di Zaporizhzhia durante un cambio di turno dei lavoratori. La compagnia per l’energia ucraina ha subito parlato di "rischio di fuoriuscita di sostanze radioattive". L'incidente avrebbe interrotto due linee elettriche che alimentano il quadro da 750 kV, necessario per il funzionamento in sicurezza delle unità di potenza. A seguito del bombardamento, come confermato dal ministero della Difesa russo, è scoppiato un incendio sul gasdotto dell'idrogeno, che è stato rapidamente spento dai servizi di emergenza.
"Nel corso di un'indagine sul territorio della ZNPP, è stato stabilito che i proiettili di artiglieria hanno colpito i locali tecnici del ricevitore di idrogeno. I locali tecnici della stazione e degli oleodotti sono stati danneggiati", ha riportato l’amministrazione comunale di Energodar.
L’Ucraina ha rispedito le accuse al mittente e, come riportato sul The Guardian, ha individuato nell’esercito russo i responsabili dell’attacco: “Un crimine aperto e sfacciato, un atto di terrore. Gli occupanti hanno creato un’altra situazione estremamente rischiosa per l’intera Europa”, ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky in un video su Telegram. Dichiarazioni che appaiono deliranti rispetto alla realtà dei fatti, dato che già a partire da marzo, l'esercito russo presidia la centrale nucleare, mentre personale ucraino controlla l’impianto. In precedenza, il responsabile dell’agenzia nucleare ucraina Energoatom, Pedro Kotin, aveva accusato Mosca di utilizzare la centrale nucleare, come base per lo stoccaggio di armi, tra cui "sistemi missilistici", e per bombardare le aree circostanti del Paese.

L’Ucraina blocca le ispezioni dell’AIEA
Affermazioni riproposte recentemente dal segretario di Stato Anthony Blinken secondo cui la Russia avrebbe utilizzato la centrale nucleare di Zaporizhzhia come base militare. Per Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell'amministrazione della regione, si tratterebbero soltanto di “sporche bugie”. "Sono gli Stati Uniti, fornendo armi all'Ucraina, che sono complici degli attacchi del regime (Vladimir) Zelensky alla centrale nucleare di Zaporizhzhia Le argomentazioni e le accuse di Blinken non sono vere” ha affermato Rogov, citato da RIA Novosti, sottolineando che con tali dichiarazioni, Blinken sta cercando di togliere la responsabilità del suo Paese per gli attacchi dei militari ucraini alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Anche l'intelligence britannica, in un rapporto pubblicato in queste ore dal ministero della Difesa su Twitter, ha riportato che le forze russe stanno probabilmente operando nelle regioni adiacenti alla centrale ed hanno usato unità di artiglieria basate in queste aree per colpire territori ucraini sulla sponda occidentale del fiume Dnipro. Tuttavia, secondo Rogov, "gli Stati Uniti e il regime di Zelensky stanno bloccando qualsiasi verità che sta accadendo nella regione di Zaporizhzhia. Stiamo ufficialmente invitando i rappresentanti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) a venire a Energodar e vedere cosa sta succedendo alla centrale nucleare e dintorni. Siamo pronti a fornire tutte le prove documentate degli attacchi delle truppe ucraine sul territorio della centrale nucleare".
Controlli a cui l’Ucraina, effettivamente, ha sempre rifiutato di dare il via libera: come riportato infatti dal The Guardian, l'AIEA ha cercato per settimane di inviare una squadra per ispezionare l'impianto, ma Kiev “ha finora respinto gli sforzi, che, secondo quanto riferito dall'AFP, legittimerebbero l'occupazione russa del sito agli occhi della comunità internazionale”. Diversi sono i segnali di una condizione molto grave su cui riversano gli impianti. Anche escludendo l’attacco delle ultime ore, secondo il direttore generale dell'AIEA, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi, la centrale nucleare sarebbe già "completamente fuori controllo". "C'è un catalogo di cose che non dovrebbero mai accadere in nessun impianto nucleare", ha sottolineato Grossi, aggiungendo che "la situazione è molto fragile. Ogni principio di sicurezza nucleare è stato violato in un modo o nell'altro e non possiamo permettere che questo continui".

Rischio nuova Chernobyl
Secondo Rogov, il bombardamento della centrale nucleare è stato effettuato utilizzando pezzi d’artiglieria e droni forniti all'esercito ucraino da Stati Uniti, Gran Bretagna e Polonia: "Questi tre paesi sono complici degli attacchi del regime di Zelensky alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, che mira a causare artificialmente un disastro causato dall'uomo e poi incolpare la Russia di tutto. Tutti questi attacchi sono coordinati con gli Stati Uniti. Pertanto, è tempo che lo stesso Blinken rinsavisca e capisca che una catastrofe nucleare nel mondo moderno minaccia tutti, e non solo dove accade", ha sottolineato. Il vicedirettore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri russo Igor Vishnevetsky, non ha usato mezzi termini questa mattina, commentando quanto accaduto.
"Questo incidente potrebbe avere conseguenze di vasta portata. La situazione è molto pericolosa", ha affermato il diplomatico, che poi concluso il suo intervento ai giornalisti con un monito funesto: “Forse ci sarà una catastrofe simile a Chernobyl, ma l'ONU tace". Zaporizhzhia si trova sulla riva sinistra del Dnepr, vicino alla città di Energodar. Si tratta della più grande centrale nucleare d' Europa per numero di unità e capacità installata. La stazione dispone di sei unità di alimentazione VVER-1000, ciascuna con una capacità di 1 gigawatt.

Il fronte si sgretola
Come comunicato questa mattina dal comandante del 20° battaglione della Milizia popolare della Repubblica Popolare di Lugansk, nelle ultime ore le truppe ucraine, in ritirata ad Artemovsk, hanno abbandonato alture strategicamente importanti. "Questa zona fortificata si estende per diversi chilometri, le truppe ucraine si trovavano su alture dominanti e strategicamente importanti. Il loro abbandono ci ha aperto la strada per Artemovsk", ha detto il comandante. Giovedì, il ministero della Difesa russo ha riferito che a seguito delle azioni offensive delle truppe russe e delle milizie popolari della DPR e della LPR nelle aree degli insediamenti di Soledar, Artemovsk e Avdeevka della Repubblica popolare di Donetsk, le unità della 54esima brigata ucraina di fanteria meccanizzata, 56esima e 58esima motorizzata hanno lasciato le rispettive posizioni.

Foto: it.depositphotos.com

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