Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Il Procuratore capo di Catanzaro ospite a 'Il libro possibile' di Vieste. Intervenuto anche il Direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina

"La politica può dare ossigeno alle mafie da due punti di vista: le mafie votano e fanno votare e cercano di non stare mai all'opposizione; secondariamente, nel momento in cui il potere legislativo, quindi il potere politico nel rispetto della Costituzione, non crea delle norme proporzionate e proporzionali alla realtà criminale, è ovvio che le mafie hanno ossigeno e diventano più forti ed arroganti". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando dal palco del 'Il libro possibile', il festival della cultura che si è tenuto a Vieste (Foggia). Gratteri, parlando a margine con i giornalisti, ha ricordato che "il prossimo mese" sarà inaugurato l'immobile che ospiterà gli uffici della Procura. "Un bellissimo convento del Quattrocento - ha detto - che è stato riportato alla bellezza originaria e che tra pochi giorni diventerà la nuova Procura della Repubblica di Catanzaro con un risparmio di oltre 1 milione e 700mila euro l'anno di affitto". Sul possibile attacco delle organizzazioni mafiose ai fondi previsti dal Pnrr Gratteri ha rilevato che "si amplifica il problema che c'è oggi ed è quello degli appalti. Il potere più si parcellizza, più è facile il controllo delle mafie. Quindi, più soldi vanno in periferia maggiore è la possibilità di successo da parte delle mafie di appropriarsi di questi fondi che arrivano dall'Europa".
Tra gli ospiti intervistati nell'evento anche, il Prefetto e Direttore centrale Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina, il quale ha approfondito i temi della lotta alla criminalità organizzata. Secondo Messina, la lotta alla criminalità organizzata richiede un approccio multiforme e diverse misure, che non si riducano alla sola repressione, che non può essere sufficiente senza un serio cambio di mentalità: "Qui in Capitanata si respira un'aria delicata. La magistratura ha coniato concetti specifici, si parla di estorsione ambientale, di alcuni imprenditori che sono andati, senza ricevere richieste, direttamente loro a cercare quelli che imponevano il pizzo. Bisogna lavorare molto sulla mentalità. Abbiamo una necessità che è quella di completare l’azione repressiva dello Stato, quando si aprono queste finestre dovute agli interventi, abbiamo bisogno che questi spazi vengano occupati da altri attori della sicurezza che siano diversi da quelli strettamente tecnici. Questi possono appartenere anche al sociale e completare l’azione che incide anche su questioni diverse dal mero rispetto della legalità. Esistono aree del territorio in cui si sono ottenuti grandi risultati dal punto di vista repressivo, ma si è ancora fermi dal punto di vista della capacità di recepire questa necessità di cambiare passo”.

Foto © Deb Photo

ARTICOLI CORRELATI

Gratteri: ''Mai pensato di candidarmi al Csm. Mi piaceva vedere i potenti avere paura''

Gratteri: ''Con me Procuratore, Di Matteo sarebbe stato il capo del pool stragi''

Dall'attentato all'agenda rossa, ''per uccidere Borsellino una strage di Stato''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos