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I russi hanno conquistato 253 insediamenti nel Donbass e secondo l’intelligence britannica stanno rafforzando le operazioni militari in tutte le aree

Questa mattina aerei russi hanno distrutto ad Odessa un magazzino di missili anti-nave Harpoon trasferiti alle truppe ucraine dalla NATO. Ad annunciarlo è stato il portavoce del ministero della difesa della federazione Russa, Igor Konashenkov.

"Missili lanciati dall'aria a lungo raggio ad alta precisione in uno degli edifici di un'impresa industriale nella città di Odessa hanno distrutto un magazzino per i missili anti-nave Harpoon trasferiti in Ucraina dai paesi della NATO", ha affermato il portavoce, precisando poi che sarebbe stato colpito anche un lanciatore assieme al veicolo da carico HIMARS MLRS, vicino a Krasnoarmeysk.

Il ruolo strategico degli Himars
Gli HIMARS rappresentano l’arma strategica oggi più importante tra il materiale bellico fornito dall’occidente all’Ucraina.

Si tratta di un sistema missilistico a lancio multiplo americano (MLRS) costruito su un telaio a ruote in tre assi; viene prodotto dalla Lockheed Martin e ha visto il suo debutto solo alla fine degli anni '90.

Con una gittata compresa tra i 70-80 km, che arriva fino ai 160-300km, se armato di missili MGM-140 ATACMS, la caratteristica più rilevante di questo sistema è rappresentata dalla velocità a colpire il bersaglio e dalla sua elevata precisione. Il sistema di controllo dei missili ad alta precisione è inerziale con una combinazione di navigazione GPS: durante il volo, la traiettoria del missile viene costantemente corretta, il che consente di colpire il bersaglio in modo abbastanza preciso.

Questa velocità e precisione nella pura tattica bellica si traduce nel fatto che qualsiasi attore coinvolto in un combattimento può "ordinare" un attacco d’artiglieria e gli HIMARS sono dotati di comunicazioni digitali all'avanguardia in grado di ricevere tutte le informazioni necessarie per colpire un bersaglio in pochi secondi. Pertanto, una batteria di sistemi missilistici in manovra o nascosti in prima linea, o anche un lanciatore separato, può ricevere dati sul bersaglio e colpirlo entro un minuto.

È evidente dunque come questi sistemi rappresentino un obiettivo strategico molto importante per l’esercito russo nel proseguo delle operazioni militari, senza contare della minaccia rappresentata dalla loro capacità di colpire all’interno dei suoi confini. Una potenziale miccia ad un’escalation ancora più grave del conflitto.

I russi hanno conquistato 253 insediamenti
Sempre nella giornata di oggi, il quartier generale della difesa territoriale della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) ha annunciato questa mattina la liberazione di 253 insediamenti nel Donbass. Come riportato in una nota ufficiale:

"A partire dal 17 luglio 2022, sul territorio della Repubblica popolare di Donetsk, un gruppo di truppe della DPR e LPR, con il supporto del fuoco delle forze armate russe, ha liberato 253 insediamenti, tra cui Novaya Kamenka e Stryapovka".

Negli ultimi mesi le conquiste territoriali dell’esercito russo sono state significative: nella DPR, le truppe hanno occupato Volnovakha, centro regionale strategicamente importante a sud di Donetsk, Mariupol, la più grande città sulla costa del Mar d'Azov, e Svyatogorsk.

Il capo della repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, aveva affermato che i militari erano all'interno di Soledar e avevano anche condotto un accerchiamento operativo all'insediamento di Seversk dal quale avrebbero sviluppato un'offensiva contro Artemovsk.

Inoltre, all'inizio di luglio, con la cattura di Lisichansk e degli insediamenti circostanti, le forze di Mosca hanno preso il controllo dell'intero territorio della Repubblica popolare di Lugansk.

In questo momento secondo l’intelligence britannica le forze armate russe stanno ampliando le linee difensive nelle zone occupate nel sud dell’Ucraina e rafforzando le operazioni militari “in tutte le aree”. Come riportato da un bollettino ufficiale, i russi stanno spostando uomini, attrezzature e depositi difensivi tra Mariupol e Zaporizhzhia, e a Kherson, aumentando allo stesso tempo le misure di sicurezza a Melitopol.

Aumentano le vittime della guerra tra la popolazione civile
Continuano a martellare i bombardamenti tra i rispettivi schieramenti, come sempre a danno della popolazione civile. A Dnipro le bombe russe si sono abbattute su un impianto industriale, provocando almeno tre morti e 15 feriti.

Sul fronte sud il comando ucraino riferisce di un intensificarsi degli attacchi missilistici e aerei, in particolare su Kherson e Odessa. A nord, presso Kharkiv, missili sulla città di Chuguiv hanno ucciso tre persone, mentre colpi di mortaio nella regione di Sumy hanno provocato un morto e sette feriti.

Per gli analisti potrebbe trattarsi della fine della “tregua operativa” utilizzata dai russi per riorganizzarsi.

Intanto le truppe ucraine, come riferito dall'ufficio di rappresentanza della Repubblica popolare di Donetsk nel Centro congiunto per il controllo e il coordinamento del cessate il fuoco (JCCC), questa mattina hanno bombardato il villaggio di Panteleymonovka, sparando cinque proiettili del calibro Nato da 155 millimetri.

“Il fuoco è stato registrato dalle formazioni armate dell'Ucraina nella direzione: 11.35 ('ora di Mosca) - l'insediamento di Novgorodskoye - l'insediamento di Panteleimonovka: sono stati sparati cinque proiettili di calibro 155 mm", ha riportato l’ufficio in una nota ufficiale.

L'artiglieria con calibro di 155 millimetri viene utilizzata dai paesi della NATO e solo “grazie” alle cospicue forniture da parte statunitense, di obici M-777, ora viene adoperata dall’esercito ucraino per bombardare le città del Donbass, inclusa Donetsk, provocando morti tra i civili.

Foto: it.depositphotos.com

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