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L’ex membro del Congresso hawaiano: “Vicini ad una guerra nucleare con la Russia”. Mosca attacca dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Si levano voci sempre più allarmate rispetto agli apocalittici scenari evocati dal prolungamento a tempo indeterminato del conflitto che infiamma l’Europa.
L’ex membro del Congresso delle Hawaii Tulsi Gabbard intervistato su Fox News non ha usato mezzi termini: "Il presidente Biden ha detto di non avere idea di dove potrebbe portare questo conflitto (in Ucraina, ndr), ma sappiamo come finirà questa escalation. Ci si sta avvicinando sempre di più a una guerra nucleare con la Russia".
Gabbard ha aggiunto che il popolo americano deve rendersi conto "della gravità della situazione in cui ci hanno messo l'amministrazione Biden e i leader di Washington".
"Gli americani ordinari sono impoveriti davanti ai nostri occhi e stiamo inviando miliardi di dollari a Kiev. E c'è la sensazione che il conflitto si stia sviluppando nella direzione sbagliata…”, ha affermato il politico.
Sulla stessa posizione si è sbilanciato mercoledì il presidente serbo Aleksandar Vucic che ha definito il conflitto ucraino “una guerra mondiale, in cui l'Occidente sta combattendo contro la Russia per mezzo di soldati ucraini”.

Minaccia nucleare: i russi colpiscono dalla centrale di Zaporizhzhia
Secondo il responsabile dell’agenzia nucleare ucraina Energoatom, Pedro Kotin, i russi starebbero utilizzando la centrale nucleare più grande d’Europa, quella di Zaporizhzhia', come base per lo stoccaggio di armi, tra cui "sistemi missilistici", e per bombardare le aree circostanti del Paese.
La centrale, situata sul fiume Dnipro, era entrata sotto il controllo russo sin dalle prime settimane dell’invasione, nonostante sia ancora gestita da personale ucraino.
Per Kotin la situazione nell’impianto controllato da 500 russi è "estremamente tesa".
"Gli occupanti”, ha precisato, “portano lì i loro equipaggiamenti, compresi i sistemi missilistici, da cui già bombardano l'altra sponda del fiume Dnipro e il territorio di Nikopol… controllano fisicamente il perimetro (della centrale)”.

Alta tensione con i missili Himars americani forniti all’Ucraina 
Sul campo di battaglia l’arma fornita a Kiev che più di ogni altra sta alzando la posta in gioco è rappresentata dai missili Himars americani.
Si tratta di un sistema d’arma frutto di un programma della Lockheed Martin, lanciato nel 1996, che prevedeva la creazione di un lanciarazzi multiplo d’artiglieria ruotato ad alta proiettabilità, dotato di veloci tempi di ricarica e messa in batteria.
Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov, in un'intervista al quotidiano britannico Financial Times, ha espresso fiducia che il suo paese riceverà più MLRS HIMARS dagli Stati Uniti, comprendenti anche i missili dalla gittata di 300 chilometri in grado di colpire anche il territorio russo.
Gli Stati Uniti fin ora hanno consegnato otto lanciatori mobili ed è imminente l’arrivo di altre quattro installazioni nel paese. Secondo il ministero della difesa della Federazione Russa, almeno due installazioni Himars sarebbero già state distrutte dal fuoco delle forze armate del Cremlino.
Gli Stati Uniti hanno annunciato che l'accordo sulla fornitura di questi sistemi missilistici a lancio multiplo all'Ucraina sarebbe avvenuto a condizione che non vengano utilizzati per colpire il territorio della Federazione Russa e Volodymyr Zelensky ha pubblicamente confermato che Kiev rispetterà questo requisito.
D’altra parte, il deputato della Rada Yegor Chernev non ha escluso questo tipo di attacchi contro il paese invasore, mentre il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, ha affermato che la Russia non ha la minima fiducia nella parte ucraina sul non utilizzo di queste armi in territorio russo, poiché Zelensky “non ha mantenuto nessuna delle sue promesse di risolvere pacificamente il conflitto nel Donbass".
Nel merito il ministero degli Esteri della Federazione Russa Sergei Lavrov ha ammonito che i paesi della NATO stanno "giocando con il fuoco" fornendo armamenti a Kiev.

La guerra si intensifica per far arretrare le posizioni di tiro degli ucraini
Nella giornata di oggi il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha incaricato le forze armate di intensificare le operazioni in tutte le direzioni al fine di escludere la possibilità per il regime di Kiev di colpire la popolazione civile del Donbass e di altre regioni.
Come riportato dal servizio stampa della difesa “Shoigu ha ispezionato i gruppi russi "Sud" e "Centro", svolgendo i compiti di un'operazione militre speciale in Ucraina, e ha ascoltato i rapporti del generale dell'esercito Sergei Surovikin, del colonnello generale Alexander Lapin e di altri leader militari sulla situazione attuale e sulle azioni nemiche”.
Secondo l’ufficio di rappresentanza della Repubblica popolare di Donetsk alle 5.45 di questa mattina le forze ucraine hanno sparato sei proiettili di calibro Nato da 155 millimetri nel distretto di Petrovsky di Donetsk, uccidendo almeno quattro persone. I bombardamenti nel distretto di Kievsky, inoltre avrebbero provocato la morte di una donna ed il ferimento di un uomo e un bambino.
Alle ore 10.00 le truppe ucraine avrebbero inoltre sparato tre razzi, utilizzando sistemi MLRS Grad, colpendo gli insediamenti di Dokuchaevsk e Novomikhailovka.

Attacco russo a Kharkiv
Come affermato stamane dal governatore Oleh Synehubov, un attacco russo ha colpito durante la notte la città ucraina nord-orientale di Chuhuiv a Kharkiv, uccidendo tre persone tra cui una donna di 70 anni e ferendone altre tre. I bombardamenti hanno danneggiato un blocco residenziale, una scuola e un negozio; i soccorritori stanno ancora scavando tra le macerie.
Si stima che i bombardamenti russi abbiano ucciso almeno 34 persone e provocato decine di feriti negli ultimi tre giorni.

Foto: it.depositphotos.com

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