Biden dopo il vertice NATO: “I prossimi giorni invieremo nuove armi a Kiev per un totale di 800 milioni”
C’è la possibilità che la Russia finisca per utilizzare armi di distruzione di massa nella guerra in corso in Ucraina. A sostenerlo è l’intelligence degli Stati Uniti. “Durante questo periodo prevediamo che faranno più affidamento sugli strumenti asimmetrici di cui dispongono, come gli attacchi informatici, gli sforzi per controllare l'energia, persino le armi nucleari per cercare di gestire e proiettare potere e influenza a livello globale”, ha detto Avril Haines, la direttrice dell'intelligence degli Stati Uniti, parlando dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Sempre secondo la Haines, il presidente russo Vladimir Putin vuole ancora impadronirsi della maggior parte dell'Ucraina, ma le sue forze armate sono degradate dai combattimenti in corso. Per questo potrebbero ottenere guadagni territoriali solo nel breve termine, con il rischio che la guerra si protragga "per un lungo periodo". La dilatazione dei tempi di questa guerra, però, sarà dovuta anche ai continui aiuti militari dell’Occidente all’Ucraina. Proprio questa mattina il presidente statunitense Joe Biden nella conferenza stampa dopo il vertice della NATO a Madrid, ha detto che gli USA, invieranno “nuove armi all'Ucraina nei prossimi giorni per un totale di 800 milioni". "Noi sosterremo Kiev per tutto il tempo che serve”, ha aggiunto. I russi, secondo Biden, “hanno perso 15 anni di sviluppo della loro economia, c'è stato il primo default in 100 anni, hanno difficoltà nella produzione del petrolio perché hanno bisogno di tecnologia americana e vi è una situazione simile nel settore militare". "Non so come finirà, ma non finirà con la sconfitta dell'Ucraina". Altri aiuti arriveranno anche dal Regno Unito.
Londra, infatti, stanzierà un altro miliardo di sterline per l'assistenza militare all'Ucraina, come ha reso noto l'ufficio del premier Boris Johnson. Il governo britannico ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari, che includerà sistemi di difesa antiaerea e droni. Questo nuovo pacchetto, annunciato durante il vertice della Nato a Madrid, porterà l'aiuto totale concesso a Kiev dall'invasione russa del 24 febbraio a 2,3 miliardi di sterline, ha precisato l'ufficio del primo ministro.
L'aiuto comprende "sofisticati sistemi di difesa aerea, velivoli senza pilota, nuove e innovative apparecchiature di guerra elettronica e migliaia di pezzi di materiale vitale per i soldati ucraini", aggiunge la dichiarazione. Sarà un "primo passo", si legge nella nota, che consentirà all'Ucraina di andare oltre la sua "coraggiosa difesa" contro l'invasione per "organizzare operazioni offensive" al fine di riconquistare il territorio.
Nel frattempo sul campo - come si legge dall'ultimo rapporto dello Stato maggiore delle forze armate ucraine - l’esercito russo continua a concentrare la sua offensiva sulle sacche di resistenza che ancora permangono nella città di Lysychansk, l'ultima enclave che consentirebbe a Mosca di controllare la regione di Lugansk, nell'Est del Paese. Secondo la fonte, "le truppe russe stanno effettuando un'offensiva vicino a Verkhniokamyanka e operazioni di assalto nell'area della raffineria di petrolio di Lysychansk, dove la battaglia continua". "I russi sono costantemente all'offensiva. Non c'è tregua. Viene bombardato assolutamente tutto", ha confermato il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai. Intanto, però, una prima nave carica di 7.000 tonnellate di grano e protetta dalla marina russa ha lasciato il porto ucraino di Berdyansk, che è occupato dalle truppe di Mosca, come hanno reso noto le autorità installate da Mosca in loco.
"Dopo diversi mesi di fermo, una prima nave mercantile ha lasciato il porto commerciale di Berdiansk: 7.000 tonnellate di grano sono in partenza per i Paesi amici", ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione filo-russa nella regione, Evgeny Balitsky. Berdiansk è una città portuale nell'Oblast di Zaporizhzhia, nell'Ucraina sudorientale, sulla costa settentrionale del Mar di Azov.
Sempre i russi hanno annunciato il loro ritiro dall'Isola dei Serpenti, territorio ucraino nel Mar Nero. "Il 30 giugno, come segno di buona volontà, le forze armate russe hanno conseguito gli obiettivi prefissati per l'Isola dei Serpenti e hanno ritirato la guarnigione sul posto", ha comunicato il Ministero della Difesa russo, spiegando che il gesto ha lo scopo di facilitare le esportazioni di cereali dall'Ucraina.
Foto: it.depositphotos.com
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