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Sul tavolo “price cap”, embargo all'oro russo e sanzioni mirate su settore difesa russa

Stamane ha avuto inizio la seconda giornata di lavoro del G7 al castello di Elmau. I sette Grandi sono seduti attorno al tavolo con la partecipazione da remoto del presidente ucraino Zelensky. Tanti i temi sul tavolo: dalle sanzioni alla Russia all’invio di armi e approvvigionamenti all’Ucraina, dalla stretta per Putin alla possibilità di vendere oro a un tetto al prezzo del petrolio, per poi progettare un piano di investimenti per il post-guerra: una sorta di “piano Marshall”.


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La riunione dei leader in Baviera è iniziata poche ore dopo l'attacco missilistico russo su Kiev che ha provocato anche vittime civili. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito "una barbarie” i bombardamenti. E il padrone di casa, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sottolineato come sia importante che gli alleati "stiano uniti e sostengano gli ucraini nella difesa del loro Paese". Oltre al sostegno a Kiev e alla discussione sul via libera all'embargo sull'oro russo, altro tema clou è un tetto al prezzo del petrolio e del gas. Per il presidente del Consiglio Mario Draghinella situazione attuale ci sono delle esigenze a breve termine che richiederanno investimenti ampi nelle infrastrutture per il gas per i Paesi in via di sviluppo e non solo. Dovremo assicurarci che possano essere poi convertite all'uso dell'idrogeno, un modo per conciliare le esigenze a breve con quelle a lungo termine".


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Da sinistra: Charles Michel, Ursula von der Leyen, Joe Biden, Mario Draghi ed Emmanuel Macron


Il premier ha poi lanciato anche l'invito a non commettere di nuovo gli "errori" fatti nel 2008, per evitare che la crisi energetica provochi un "ritorno del populismo". Ed ecco il piano di sviluppo per sostenere la crescita. Una serie di investimenti che i membri del G7 hanno deciso di compiere, pari a 600 miliardi di euro, in vari ambiti che vanno dalle infrastrutture alla sanità, dalle comunicazioni all'energia. Gli investimenti, ha sottolinea Biden, riguarderanno tra l'altro "salute, sviluppo sostenibile, energia, stabilità globale, connettività, parità di genere, clima". "Quando le democrazie si uniscono, non c'è nulla che non possano realizzare", ha detto.


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In merito alle sanzioni, mentre i leader continuano a discutere a Elmau, la Casa Bianca ha fatto sapere che sta intavolando nuove "sanzioni mirate" rivolte "alla produzione e alle catene di approvvigionamento militari russe". "I Dipartimenti di Stato e del Tesoro degli Stati Uniti prenderanno di mira in modo aggressivo le catene di approvvigionamento della difesa russa imponendo sanzioni di blocco alle principali imprese statali della difesa, oltre alle organizzazioni di ricerca sulla difesa e a dozzine di altre entità e individui legati alla difesa e limiteranno la capacità della Russia di sostituire l'equipaggiamento militare che ha già perso durante la sua brutale guerra contro l'Ucraina", spiega Washington.


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L'intervento del presidente del consiglio italiano, Mario Draghi


In conclusione, all'indomani dell'attacco missilistico su Kiev, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è rivolto ai bielorussi in un messaggio video invitandoli a “non entrare in guerra al fianco di Putin". Nelle ultime ore sta crescendo, infatti, il timore che Minsk possa unirsi a Mosca nell'aggressione all'Ucraina. Un appello a cui ha fatto eco l'atto di accusa arrivato dagli Usa: "Il regime di Lukashenko continua a consentire alla Russia di utilizzare il territorio e lo spazio aereo della Bielorussia per attaccare l'Ucraina e uccidere civili" ha sottolinea in una nota il dipartimento di Stato americano ribadendo la "condanna" americana nei confronti di Minsk.

In foto di copertina: Mario Draghi, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Joe Biden, Boris Johnson, Fumio Kishida, Ursula von der Leyen, Charles Michel © Imagoeconomica

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