Da arcivescovo avrebbe coperto o preso alla leggera le azioni di Peter H., accusato di 23 casi di abusi sessuali
Il pontefice emerito Joseph Ratzinger rischia di finire di fronte ad un tribunale laico con l'accusa di aver coperto, o quantomeno preso alla leggera, il passato di abusi di un sacerdote che si trovava nella diocesi di cui era arcivescovo, quella di Monaco e Frisinga. A presentare denuncia, secondo quanto riportato dai media tedeschi, sarebbe stata una delle vittime del prete, che avrebbe tirato in ballo anche altri prelati che all'epoca, negli anni '80, ricoprivano ruoli di vertice nella stessa diocesi. Nella denuncia si afferma che Benedetto XVI sapeva del passato di Peter H., un prete accusato di 23 casi di abusi sessuali di minori tra gli 8 e i 16 anni tra il 1973 e il 1996. Ratzinger, in sintesi, "aveva conoscenza della situazione e ha perlomeno preso in considerazione alla leggera" che questo sacerdote potesse abusare di nuovo altre vittime. I reati sono in gran parte prescritti, ma l'avvocato della vittima che ha sporto denuncia e che si è costituita parte civile, ha intentato un'azione per ottenere una sentenza di colpa della Chiesa. Se il tribunale riconoscesse i reati del sacerdote, "la chiesa potrebbe essere costretta a risarcirgli il danno", scrivono i media tedeschi. La causa è stata depositata presso il tribunale regionale di Traunstein. Le accuse di cui parlano oggi i media tedeschi erano già state sollevate lo scorso gennaio proprio dal Die Zeit che citava un "decreto extragiudiziale" del tribunale ecclesiastico dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga del 2016, con critiche al comportamento degli alti prelati che non avrebbero fermato l'operato di Peter H. Anche in quel caso, tra i nomi spuntava anche quello di Ratzinger. Secondo il documento, Ratzinger e i vicari generali dell'arcidiocesi, non sarebbero stati "all'altezza delle loro responsabilità verso i giovani e i bambini affidati alle loro cure pastorali". La vicenda di 'Padre H', inoltre, era già stata portata alla luce oltre 10 anni fa dal settimanale Der Spiegel che, parlando di "omissioni", sostenne che il coinvolgimento dell'allora arcivescovo Ratzinger fosse stato "più forte" di quanto emerso. La posizione del Vaticano allora fu che "Ratzinger non sapeva della decisione di reinserire il sacerdote nell'attività pastorale parrocchiale" e che "ogni altra versione" è "mera speculazione". I riflettori, dunque, tornano ad accendersi sul Papa emerito a pochi mesi dal suo 'mea culpa' di febbraio. Parole che vennero considerate troppo tiepide dai media tedeschi e che, invece, trovarono il sostegno del mondo cattolico. Ratzinger aveva espresso "vergogna", "dolore" e "perdono" parlando anche di "grandissima colpa". Ma aveva anche respinto le accuse di chi lo aveva etichettato come "bugiardo", lui che per primo alzò il tappeto sotto il quale si nascondeva la polvere degli abusi impuniti.
Fonte: ANSA
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