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Il premier francese: "Noi europei saremo presenti al tavolo per offrire garanzie di sicurezza"

Le forze russe sono all'interno e intorno all'impianto chimico Azot di Severodonetsk, con i combattenti ucraini asserragliati, invece, nei "bunker sotterranei con diverse centinaia di civili". Lo scrive nel suo ultimo bollettino l'intelligence militare britannica, sottolineando che "questo probabilmente impedirà temporaneamente alla Russia di riassegnare le sue unità per operazioni militari in altre zone". "Dopo più di un mese di pesanti combattimenti, le Forze russe ora controllano la maggior parte di Severodonetsk", si legge nell'aggiornamento della situazione pubblicato dal ministero della Difesa di Londra. "Le tattiche di guerra urbana della Russia, che si basano sull'uso massiccio dell'artiglieria, hanno generato ingenti danni collaterali in tutta la città", continua il rapporto. "È altamente improbabile che la Russia abbia previsto un'opposizione così forte, o un conflitto di logoramento così lento durante la pianificazione originaria dell'invasione", conclude Londra. A parlare della guerra in corso è anche l’intelligence statunitense che riporta come il conflitto in Ucraina è giunto a una fase cruciale che potrebbe determinare l'esito a lungo termine del conflitto. A riportarlo è la Cnn che sottolinea anche come, secondo gli USA, questo momento cruciale potrebbe costringere a prendere una decisione difficile anche i governi occidentali, che finora hanno offerto sostegno all'Ucraina a un costo sempre maggiore per le loro economie e per le scorte nazionali di armi. Secondo un alto funzionario della difesa statunitense, il segretario alla Difesa Lloyd Austin sarebbe pronto a guidare un gruppo di lavoro di quasi 50 Paesi per discutere della crisi. "Penso che si stia per arrivare al punto in cui una parte o l'altra avrà successo - ha detto un alto funzionario della Nato - O i russi raggiungeranno Slovyansk e Kramatorsk o gli ucraini li fermeranno qui. E se gli ucraini saranno in grado di tenere la linea qui, di fronte a questo numero di forze, sarà importante". Ad ogni modo, resistenza o meno, secondo il presidente francese Emmanuel Macron, Kiev dovrà in qualche modo, prima o poi, dialogare con Mosca. “A un certo punto l'Ucraina dovrà negoziare con la Russia, per cercare di porre fine alla guerra”, ha detto oggi il primo ministro che non ha confermato la visita di venerdì a Kiev con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro italiano Mario Draghi.
"Il presidente ucraino e i suoi uomini dovranno negoziare con la Russia", ha detto Macron, durante una visita in Romania e Moldova. Macron è arrivato in Romania martedì per un viaggio di tre giorni sul fianco meridionale della Nato, inclusa la Moldova, e ha promesso garanzie europee all'Ucraina, definendo la Russia "una potenza temibile" con cui gli europei "non vogliono la guerra": "Noi europei saremo presenti a quel tavolo per offrire garanzie di sicurezza", ha detto.
Il presidente francese, che domenica affronta il secondo turno delle legislative, è stato criticato dall'Ucraina e dagli alleati dell'Europa orientale per quello che è stato percepito come un sostegno non totale all'Ucraina nella guerra contro la Russia.

Aperto il corridoio umanitario dalla Azot
Nel frattempo è stato aperto il "corridoio verde" che permetterà l'uscita dei civili dalla fabbrica Azot verso l'insediamento di Svatovo, nel territorio della Repubblica popolare di Lugansk. Il corridoio resterà aperto fino alle 22:00 ora locale (le 21:00 in Italia). Kiev, in precedenza, aveva chiesto l'evacuazione dei civili verso la città di Lysychansk, ancora sotto il suo controllo; Mosca aveva definito impossibile questa opzione, adducendo come motivazione la distruzione "da parte dei radicali ucraini" di tutti i ponti che portano a Lysychansk. Secondo varie fonti, nei sotterranei della Azot potrebbero esserci dai 300 ai 500 civili.

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