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“Confermata l'estradizione di Rocco Morabito in Italia”. Con queste parole è stata comunicata la decisione presa dalle autorità giudiziarie del Brasile sul destino del capo della 'Ndrangheta Rocco Morabito, arrestato in Brasile - circa un anno fa - dopo essere evaso da una prigione di Montevideo, Uruguay, qualche anno prima, con l’aiuto del personale carcerario uruguaiano corrotto.
Stando a quanto riferito dalle agenzie internazionali e dalle autorità brasiliane, tutto starebbe a indicare che finalmente Rocco Morabito, latitante  da oltre 15 anni, comparirà presto davanti al Tribunale della giurisdizione italiana. 
È stata la stessa Corte Suprema Federale del Brasile a confermare ufficialmente l'autorizzazione di estradizione in Italia del narcotrafficante della 'Ndrangheta, considerato uno dei criminali più ricercati al mondo. Erano state le autorità di Joao Pessoa a trarlo in arresto in Brasile per poi trasferirlo alla prigione Federale di Brasilia, dove è stato comunicato alla sua difesa qualche ora fa la risoluzione delle autorità affinché sia eseguita finalmente la sua estradizione in Italia. 
In precedenza, gli avvocati di Morabito avevano presentato ricorso per evitare l'estradizione alludendo che la sua cattura in Brasile era avvenuta illegalmente. Ricorso che il Tribunale Federale ha respinto a marzo di questo anno.
Sempre secondo le informazioni che ci giungono dal Brasile, si aspetta solo che il Governo Federale consegni il detenuto alle autorità italiane, non senza prima, come indicato alla Giustizia italiana, rispettare possibili requisitorie previste dalle leggi brasiliane, rispetto a Morabito, come ad esempio se ci fosse una presunta condanna a suo carico in Brasile, per altri reati, con l'applicazione di una pena massima di 30 anni di prigione.
Da ricordare che a Morabito aspetterebbe in Italia, per i delitti commessi relativi al traffico di droga a livello internazionale, una pena carceraria non minore di 100 anni.
Il caso Rocco Morabito ha dimostrato la presenza inconfondibile dell'organizzazione criminale italiana della 'Ndrangheta in Uruguay e nella regione, in Sud-America, come abbiamo informato dalla nostra redazione, in un contesto di potenti attività di traffico internazionale gestite da questa organizzazione mafiosa che oggi è leader mondiale nella criminalità transnazionale.

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