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I negoziati di pace ancora “sospesi”. Allarme dell'OMS per Mariupol, “rischio epidemia di colera”

Kiev da il via ai processi per crimini di guerra dei soldati russi, mentre la Duma pensa alla possibilità di processare i soldati del reggimento Azov e far saltare così lo scambio dei prigionieri che si sono arresi all’Azovstal. Emergono indagini di HRW su presunte esecuzioni sommarie dell’esercito russo ai danni di ucraini nel Nord del Paese. Le trattative di pace restano sospese e con il proseguire della guerra si fa strada il rischio epidemie.
Dopo la resa dei 264 soldati trincerati nell’acciaieria Azovstal a Mariupol, salgono a 959 i militari che si sono arresi dall’inizio dell’assedio, di cui “694 nelle ultime 24 ore”, ha reso noto il ministero della Difesa russo. Con la cattura di combattenti del reggimento neonazista Azov, si pone la questione del loro trattamento.  Per Putin saranno trattati secondo “le leggi internazionali in materia”, ma la Duma, la camera bassa del parlamento russo, la vede in modo diverso. Innanzitutto vorrebbe vietare con una risoluzione proposta  dal Capo del comitato di Difesa della Duma, Andrei Kartapolov, lo scambio di prigionieri dell’Azovstal, poiché “i criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati, ma processati” come affermato dal Presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin. Ma ci sarebbe addirittura la proposta di sottoporre i militari di Azov alla “pena di morte” se “saranno dimostrati i loro mostruosi crimini contro l’umanità”, ha affermato il Presidente della Commissione Esteri della Duma russa, Leonid Slutsky. La pena di morte esiste ancora nel sistema giuridico russo pur essendo stata sospesa per mezzo di una moratoria.
Di processi si parla anche in Ucraina dove oggi si è svolto il primo processo per crimini di guerra nei confronti di un soldato russo. Il tribunale distrettuale di Solomiansky a Kiev processerà Vadim Shishimarin, militare russo di 21 anni originario di Irkutsk in Siberia, responsabile secondo la corte di omicidio premeditato nei confronti di un uomo di 62 anni disarmato e di crimini di guerra. Il processo, su cui sono puntati gli occhi del mondo intero, farà da apripista per ulteriori procedimenti simili. Sui crimini contestati al soldato, Human Rights Watch ha accusato le truppe di Mosca di crimini contro civili nelle regioni di Kiev e Chernihiv. Le due regioni, che si trovano nel Nord dell’Ucraina, erano state in gran parte occupate dai russi tra marzo e aprile per poi essere abbandonate dopo la ritirata strategica che ha condotto tutte le forze del Cremlino nel Donbass. HRW ha indagato, secondo la Cnn, “su 22 apparenti esecuzioni sommarie, altri nove omicidi illegali, sei possibili sparizioni forzate e sette casi di tortura”, intervistando 65 persone, comprese le famiglie delle vittime e le persone oggetto delle presunte detenzioni e torture. “Numerose” sarebbero “le violazioni delle leggi di guerra” equiparabili a “crimini contro l’umanità”.
Non si arresta intanto l’offensiva russa nel Donbass. 15 elicotteri russi sono stati schierati nella regione di Luhansk, per supportare le truppe di terra nella conquista di Bakhmut, la città più colpita, Severodonetsk, Lyman, Avdiivka e Kurakhiv. Lo riporta lo Stato Maggiore ucraino. Continuano anche i bombardamenti sul fronte nella regione di Donetsk: 28 attacchi nelle ultime 24 ore, con un morto e diversi feriti, tra cui bambini, secondo quanto riferito dalla polizia ucraina.
*All’alba, Odessa, altra grande città portuale nell’Ucraina meridionale, è stata oggetto di un attacco missilistico dal mare a cui non sarebbero seguite vittime, secondo l’esercito ucraino.
Sempre in mattinata due missili hanno colpito Dnipro, città nell’Ucraina orientale. “Un missile è stato abbattuto e una donna è rimasta ferita” ha raccontato il Capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Valentyn Reznichenko.
La città portuale di Mariupol conquistata dai russi è in macerie ed ora l’OMS lancia l’allarme per possibili epidemie di colera. “A Mariupol le acque reflue sono mescolate con l’acqua potabile. Questo minaccia la diffusione di molte malattie, in particolare il colera”, ha detto la direttrice regionale per le emergenze dell’OMS, Dorit Nitsan.
Sul versante dei negoziati per la pace, Kiev conferma che “il processo negoziale è attualmente sospeso” dopo il nulla di fatto dell’incontro di Istanbul in Turchia. Mikhailo Podolyak, uomo vicino al presidente Zelensky, ritiene però che “la guerra finirà al tavolo delle trattative”. La posizione di Mosca, espressa dal vice ministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, è che il governo ucraino “si è praticamente ritirato dal processo negoziale” ed è per questo che “i negoziati non proseguono”.

Foto: it.depositphotos.com

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