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Berlino fornisce armi pesanti e addestra truppe di Kiev, ma si ritiene “non in guerra”

“Vogliamo che l'Ucraina vinca questa guerra”, perché “il futuro dell’Ucraina è nell’UE”. A dirlo è la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen all'Eurocamera dove ha annunciato il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia che prevede l'esclusione da Swift di Sberbank e altre due grandi banche. E mentre la politica internazionale si muove, tra dichiarazioni trancianti e mosse politiche, la guerra continua in Ucraina, dove varie città sono state colpite ieri dai bombardamenti russi. Nel frattempo, sempre nel contesto geopolitico, la Germania si interroga se l’addestramento delle truppe ucraine in territorio tedesco equivalga a “entrare in guerra” e il Giappone diventa l’avamposto occidentale contro la Russia in Asia.

Ucraina, la situazione sul campo
Mentre continua l’assedio all’acciaieria Azovstal a Mariupol, le truppe russe conquistano il Donbass città per città. 34 attacchi missilistici russi sono partiti ieri dalla regione di Lugansk. Intanto nelle città ucraine di Dnipropetrovsk, Kirovohrad, Leopoli, Vinnytsia, Kiev, Zakarpattia, Odessa è suonato ieri l’allarme antiaereo, secondo lo Stato Maggiore delle Forze Armate dell'Ucraina. La città portuale di Odessa  è uno degli obiettivi più importanti per la conquista dell’Ucraina meridionale. I Raid di ieri su Odessa avrebbero colpito una pista e un hangar dove erano stoccate “armi degli Usa e di Paesi europei”, come riportato dal ministero della Difesa russo.  Sempre ieri le sirene sono suonate anche a Leopoli, città nell’ovest dell’Ucraina vicino al confine polacco. Diverse le esplosioni nella città che hanno danneggiato “due sottostazioni elettriche”, tagliando “l’elettricità in una parte della città”, ha twittato il sindaco.
La città di Kharkiv, centro strategico e industriale, è teatro di duri scontri già dall’inizio della guerra. Ieri due bombardieri ucraini sono stati abbattuti sopra la città dalla contraerea russa, secondo il ministero della Difesa russo.
L’esercito ucraino tenta di rispondere all’invasione russa con attacchi su Belgorod, città di confine in territorio russo. Il 2 maggio sono state segnalate due esplosioni vicino alla città. Non ci sarebbero vittime né danni, secondo il governatore della regione. Belgorod è la città russa di confine che ha subito più attacchi da parte ucraina, ben venti da inizio conflitto.
Intanto la Danimarca ha convocato l’ambasciatore russo per la violazione, venerdì, dello spazio aereo danese ad opera di aereo russo da ricognizione, come twittato dal ministro degli Esteri della Danimarca, Jeppe Kofod.

UE, Ursula von der Leyen al Parlamento europeo
Alla Plenaria del parlamento europeo, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha detto che “l'Europa ha una responsabilità molto speciale nei confronti dell'Ucraina […] Ecco perchè oggi vi propongo di iniziare a lavorare su un ambizioso pacchetto di investimenti per i nostri amici ucraini” che porterà “l'Ucraina all'interno dell'Unione europea”. Secondo il Fondo monetario internazionale Kiev necessita di “5 miliardi di euro al mese per mantenere il Paese in funzione” ha detto la von der Leyen, che, accogliendo con favore la decisione degli USA di sostenere economicamente il governo ucraino, ha proseguito “anche noi, come Team Europe, faremo la nostra parte”. Sempre per agevolare l’economia ucraina, “abbiamo recentemente proposto di sospendere tutti i dazi all'importazione sulle esportazioni ucraine nella nostra Unione per un anno”, ha concluso. L’UE ha quindi già deciso di sostenere economicamente, oltre che militarmente, Kiev al fine di farla entrare nell’Unione. Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, aveva affermato che Kiev, dall’inizio della guerra, ha ricevuto dai partner internazionali già 4,5 miliardi di euro in aiuti finanziari.
La banca russa Sberbank è stata esclusa oggi dallo Swift, “questo solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale”, secondo la Presidente della Commissione europea. Ma il contrasto dell’UE alla Russia è più ambizioso. “Proponiamo un divieto totale d'importazione di tutto il petrolio russo […] elimineremo gradualmente il greggio russo entro sei mesi e i prodotti raffinati entro la fine dell'anno”.
L’approccio bellicista delle istituzioni europee verso la guerra russo-ucraina è l’aspetto più drammatico. “Vogliamo che l'Ucraina vinca questa guerra”, ha ribadito Ursula von der Leyen oggi a Strasburgo, rimarcando la posizione condivisa anche da Josep Borell, Alto rappresentante per la politica estera dell’UE.

La posizione del Giappone nel conflitto
Ma la guerra in Ucraina ha ripercussioni anche in Oriente. Il Primo ministro giapponese Fumio Kishida in un'intervista con il Corriere della Sera, ha espresso la posizione attuale di Tokyo verso la Russia. “Non possiamo più impostare le relazioni con la Russia come in passato”, ha detto Kishida, “l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è una violazione del diritto internazionale, in grado di far vacillare le fondamenta dell’ordine non solo europeo ma dell’intera comunità internazionale, Asia compresa”. Il Giappone è stato infatti uno dei pochi Paesi asiatici, assieme all’Australia, ad aderire alle sanzioni occidentali contro Mosca. “La regione Indo-Pacifico è soggetta a grandi cambiamenti” ha continuato Kishida, riferendosi probabilmente al progetto della NATO allargata che coinvolgerebbe proprio il suo Paese, avamposto contro la minaccia cinese, ed ora anche russa, nel Pacifico. Non a caso ha tirato in ballo Pechino che ha “mantenuto strette relazioni” con Mosca. Per il Premier giapponese, la Cina deve fare la sua parte in questo conflitto, schierandosi, a suo dire, dalla parte della comunità internazionale. Quindi un monito a schierarsi con l’Occidente. Ma rimane aperta la questione Taiwan che, per Tokyo, deve rimanere indipendente.

L’addestramento di truppe ucraine in Germania è una dichiarazione di guerra?
Berlino ha ormai deciso il tanto discusso invio di armi pesanti all’Ucraina. Si tratta dei carri armati antiaerei Gepard, non i più moderni ma comunque efficaci. L’obiettivo rimane armare l’Ucraina senza innescare un’escalation con la Russia. E’ di qualche giorno fa la notizia della decisione del governo tedesco di stanziare  100 miliardi di euro per il riarmo della Bundeswehr (l’esercito tedesco), una decisione storica se si pensa al basso profilo mantenuto dalla Germania in tema di difesa dalla sconfitta della Seconda Guerra Mondiale ad oggi. Per il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, presente alla manifestazione del 1 maggio a Düsseldorf, “un approccio pacifista alla guerra è obsoleto”, parole che rispecchiano il cambio di passo verso la Russia dopo i massacri a Bucha, Irpin e in altre città ucraine.
Ora si ripresenta anche la questione dell’addestramento di soldati ucraini in Germania. Un documento del parlamento tedesco, datato 16 marzo, afferma che l’addestramento di militari di Kiev sul suolo federale potrebbe mettere in pericolo la neutralità della Germania dal conflitto, come riportato da il Fatto Quotidiano. Ad Aprile sia il Pentagono che la ministra della Difesa di Berlino, Christine Lambrecht, hanno affermato che truppe ucraine vengono addestrate, in Germania, all’uso degli armamenti forniti. Infatti nonostante il pericolo, il governo tedesco ritiene che l’addestramento non implichi “essere in guerra” con la Russia. Secondo Lambrecht “né l’addestramento, né la consegna di armi comportano l’ingresso in guerra”. Ad opporsi, in parlamento, ci sono però i Linke (sinistra) per cui sia le armi fornite che la formazione militare sono a tutti gli effetti un atto di guerra.
Per Scholz, “la Russia non deve vincere e l’Ucraina non deve perdere”, quindi Putin si deve ritirare. Ma non solo, sarebbero addirittura da condannare l’annessione della Crimea e il riconoscimento delle repubbliche separatiste, secondo il leader tedesco. Una posizione difficilmente conciliabile con le richieste del Cremlino.

Foto © Imagoeconomica

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