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"Voglio fare un appello per Assange che rischia l'ergastolo e di morire in carcere. È l'uomo che ci ha consentito di sapere di alcuni orrori della guerra e credo che in questo contesto noi abbiamo bisogno di persone che ci rendono più liberi attraverso una libera informazione". Così Sigrfido Ranucci, conduttore della trasmissione di inchiesta Report, intervenuto lo scorso 25 aprile al programma radiofonico di Radio Radio condotto da Francesco Vergovich.
Il giornalista australiano rischia una pesantissima condanna per aver contribuito a diffondere documenti riservati su crimini di guerra commessi dalle forze americane in Iraq e Afghanistan. Su di lui pendono 17 capi d’accusa, da 10 anni di detenzione ciascuno, per un totale di 175 anni di prigione circa, per aver rivelato, tramite la piattaforma Wikileaks, segreti di Stato sulle cosiddette “guerre al terrore” USA in Medio Oriente mettendo a nudo i crimini contro l’umanità commessi dall’Occidente in Afghanistan, appunto, e Iraq.
Ed è proprio per ricordare il contributo apportato da Assange alla libertà di stampa e di informazione che Ranucci ha voluto lanciare questo appello, raccolto con molta partecipazione da Radio Radio. "La libertà di stampa e la libertà di informazione di cui ci vantiamo in occidente non è una maglietta che tu ti sfili la sera, la riponi in un cassetto e la indossi quando fa comodo - ha sottolineato il giornalista Rai -. Gli Stati Uniti sono stati un esempio per tutti noi in tanti momenti di libertà di stampa. È quella che è riuscita, attraverso la libertà di stampa, a buttare giù un presidente della Repubblica. Una nazione che ha avuto ammazzato un Kennedy. E non si può rinchiudere la libertà di stampa e l'informazione colpendo Assange per i motivi che sappiamo, aver divulgato dei documenti sensibili. Secondo me, in alcuni momenti ci sono dei valori che sono al di sopra anche delle leggi. E sono quelli per cui vale la pena combattere".
Un’analisi attenta con cui Sigfrido Ranucci ha invitato a discutere della misura di certe leggi. Quello che sta subendo Assange “è un fatto folle anche perché ne ha già passate, ha già fatto il suo ergastolo. Questa rischia di essere una persecuzione”, ha concluso.

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