Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

"Il progetto di riforma istituisce un fascicolo che dovrebbe contenere 'per ogni anno di attività, i dati statistici e la documentazione necessaria per valutare il complesso dell’attività svolta (dal magistrato) sotto il profilo sia quantitativo che qualitativo, la tempestività nell’adozione dei procedimenti, la sussistenza di caratteri di significativa anomalia in relazione all’esito degli affari nelle successive fasi o nei gradi del procedimento o del giudizio. Ci vedo una logica che considera come bulloni da produrre a cottimo anche i provvedimenti giudiziari". Così Giancarlo Caselli, contattato da LaPresse. "Una logica sbagliata in linea di principio e pericolosa - prosegue l'ex procuratore di Palermo - Tanto più se si prevede anche una valutazione 'qualitativa' che sa tanto di ingerenza nel merito delle scelte che il magistrato deve poter compiere liberamente"."Ma il peggio secondo me sta nella formula cha aggancia la valutazione del magistrato 'all’esito degli affari nelle successive fasi del procedimento o del giudizio' - prosegue il magistrato - Si dimentica o si finge di non sapere come sia la struttura stessa del processo (in quanto articolata su più gradi di giudizio)che può portare ad esiti contrastanti se non opposti". "Perché se i vari gradi fossero destinati semplicemente a essere la fotocopia l’uno dell’altro non avrebbero nessun senso di esistere. Nessuno - ha continuato - In sostanza, il pluralismo giudiziario, con la sua 'congenita' possibilità di esiti difformi, è segno che il sistema (nel disegno di chi lo ha congegnato) funziona proprio per tale possibilità: perciò non può essere materia per sostanziali 'schedature'. Neppure nascondendo la mano sotto la formula 'caratteri di significativa anomalia', che nella sua genericità può ben prestarsi ad interpretazioni divergenti, magari di comodo, con ampi spazi per la discrezionalità e persino per l’arbitrio".

Foto © Imagoeconomica

ARTICOLI CORRELATI

Nino Di Matteo: ''Fedeli fino alla morte alla Costituzione''
di Giorgio Bongiovanni

Al Csm la storica difesa di Di Matteo e Ardita contro la riforma del governo
di Giorgio Bongiovanni

Provoca oggi e provoca domani, la ministra Cartabia rischia di fare pastrocchi
di Saverio Lodato

Riforma del Csm: per Di Matteo e Ardita accentua la deriva correntizia
di Giorgio Bongiovanni

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos