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Intanto la Polonia annuncia la sua disponibilità a schierare armi nucleari nel Paese

La Russia ha minacciato che prenderà di mira le armi britanniche mentre queste verranno spedite in Ucraina. A dichiararlo è stato l’ambasciatore russo del Regno Unito Andrey Kelin, che ha affermato come l'artiglieria pesante e i missili antinave in procinto di essere trasferiti a Kiev potrebbero essere presi di mira dalle forze russe quando entreranno nel paese dall'ovest.
Un monito lanciato a seguito della pubblicazione di un video che mostrava uno Starstreak di fabbricazione britannica che abbatteva un elicottero russo nella regione di Lugansk, in territorio ucraino. Lo Starstreak è un nuovo missile a guida laser le cui spedizioni hanno iniziato ad arrivare in Ucraina la scorsa settimana: viaggia ad una velocità tre volte superiore a quella del suono ed è in grado di abbattere caccia o elicotteri a bassa quota.
Come ha ricordato il capo della difesa britannico Ben Wallace, Londra ha già fornito all'Ucraina 3.615 armi anticarro leggere (NLAW), ma “senza la possibilità di stabilire una no-fly zone.. in risposta alle richieste ucraine, il governo ha preso la decisione di esplorare la donazione di missili anti-aerei portatili".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spesso sottolineato la necessità di ricevere nuovi armamenti da parte dell'Occidente, in particolare sistemi anti missile. Nella serata di ieri, lo stesso capo di stato ha avuto un colloquio con il premier britannico, Boris Johnson in cui hanno concordato di rafforzare “il sostegno militare, economico e diplomatico”, assicurando un ulteriore aumento delle sanzioni per aumentare la pressione economica sulla Russia.
L’occidente ha stabilito di alzare molto più in alto la posta in gioco per porre fine ad un conflitto già sanguinoso, che ora rischia di diventare ancora più drammatico e apocalittico.
Ne dava già prova venerdì il New York Times che citando funzionari statunitensi riportava come l’amministrazione Biden stesse lavorando con gli alleati in Europa per inviare carri armati di fabbricazione sovietica in Ucraina, mentre nelle stesse ore un portavoce del ministero della difesa tedesco affermava alla Galileus Web che la Germania avrebbe già approvato la consegna di 56 "carri armati da combattimento" di tipo Pbv 501.
Come riportato in un recente appello di Emergency, con chiaro riferimento anche alla decisione italiana, passata in senato, in merito all’invio di missili antiaereo, mitragliatrici, armi anticarro: “pensare di fermare la guerra inviando armi è come voler spegnere il fuoco buttandoci sopra altra benzina”.
Ad alzare l’asticella delle ostilità si è aggiunta anche la Polonia che questa mattina per bocca del ministro polacco Jarosław Kaczynski ha annunciato la sua disponibilità ad ospitare armi nucleari statunitensi.
“Se gli Stati Uniti ci chiedessero di schierare armi nucleari in Polonia, saremmo aperti a questo. Ciò aumenterebbe notevolmente il contenimento di Mosca ", ha affermato, chiedendo anche la creazione di un centro di comando operativo della NATO nel Paese.
Una nuova escalation in corso, che accompagnata al bombardamento venerdì di un deposito di carburante nella città russa di Belgorod, si verifica proprio mentre cominciavano a vedersi progressi significativi nei negoziati: secondo l’assistente del presidente della Federazione russa Vladimir Medinsky Kiev ha infatti iniziato ad adottare un approccio più realistico alla questione di uno status neutrale e non nucleare.
Il 29 marzo si era svolto un round di negoziati tra Mosca e Kiev presso il Palazzo Dolmabahce di Istanbul, nel quale la Russia aveva ricevuto, rispetto appunto all’eventuale neutralità e disimpegno nucleare, proposte scritte dall'Ucraina.
Ma non tutti gradiscono i trattati di pace evidentemente; prime fra tutte certamente le industrie degli armamenti: basti pensare che con l’intensificarsi di questo conflitto titoli azionari come quelli delle statunitensi Northrop Grumman e Lockheed Martin hanno guadagnato oltre il 30% in meno di un mese, mentre in quasi tutti gli altri settori economici si rischia una pesante recessione.
Intanto anche dalla controparte la guerra continua: nella notte tre missili Iskander, lanciati dalla penisola della Crimea, hanno colpito un insediamento nella regione di Odessa, sul Mar Nero provocando diverse vittime, secondo il capo dell’amministrazione regionale Maksym Marchenko. Il capo di Horlivka Ivan Prikhodko ha invece annunciato nel suo canale Telegram che nella giornata di oggi le forze ucraine avrebbero bombardato Donetsk nel distretto di Kievsky.
Con proiettili di calibro 122 mm.
Questa mattina il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov annunciato il bombardamento di 51 strutture militari ucraine e l’eliminazione di una raffineria di petrolio e tre depositi di carburante e lubrifi-canti vicino a Odessa con l’utilizzo di missili ad alta precisione lanciati dal mare e dall'aria.
"In tutto, dall'inizio dell'operazione militare speciale, 125 aerei da guerra, 88 elicotteri e 383 velivoli senza pilota, 221 sistemi missilistici terra-aria, 1.903 carri armati e altri veicoli corazzati da combatti-mento, 207 sistemi di lancio multiplo di razzi, 805 sono stati eliminati armamenti e mortai di artiglieria da campo, nonché 1.781 unità di equipaggiamento automobilistico militare speciale", ha affermato Konashenkov.
Nella notte il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto in un video che le forze russe si stanno dirigendo per cingere d'assedio le aree a est ed a sud del Paese e avviare una grande offensiva nel Donbass. Sembra che la via della tregua, dovrà lasciarsi alle spalle ancora numerose vittime devastazione.

Foto: it.depositphotos.com

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