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Nel frattempo il Papa sta pensando di andare in visita a Kiev

L’amministrazione Biden lavorerà con gli alleati per trasferire tank di fabbricazione sovietica allo scopo di rafforzare le difese dell’Ucraina nel Donbass. Lo scrive il New York Times, citando un ufficiale statunitense e sottolineando che è la prima volta che gli Usa contribuiscono a trasferire carri armati dall’inizio della guerra. La fonte ha riferito che i trasferimenti di tank inizieranno presto ma non ha voluto precisare il loro numero né da quali Paesi arriveranno. I carri armati, richiesti espressamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, consentiranno a Kiev di effettuare lanci di artiglieria a lunga gittata su obiettivi russi in Donbass. Proprio ieri Zelensky, intervenendo nella tv statunitense Fox News, ha detto che “oltre alla vittoria, il popolo ucraino non accetterà nessun risultato”. “Una vittoria della verità significa una vittoria per l’Ucraina e gli ucraini. La domanda è quando finirà. Questa è una domanda profonda. È una domanda dolorosa”, ha aggiunto Zelensky. Alla domanda su che cosa sia “disposto ad accettare” al fine di garantire un accordo di pace, il presidente ucraino ha risposto: “Non scambiamo il nostro territorio. La questione dell’integrità territoriale e della sovranità è fuori discussione”.
Nel frattempo Papa Francesco sta prendendo in considerazione una visita a Kiev, come ha confermato lo stesso Pontefice sul volo aereo alla volta di Malta. A un giornalista che gli chiedeva se avesse preso in considerazione l'invito a recarsi nella capitale ucraina, Francesco ha risposto: "Sì, è sul tavolo". Sul campo, invece, l’intelligence britannica sostiene che le forze armate ucraine progrediscono nell'area di Kiev mentre i russi si sarebbero ritirati dall'aeroporto di Hostomel, uno dei primi obiettivi militari conquistati all'inizio dell'invasione, lo scorso febbraio. "Le forze ucraine continuano ad avanzare contro le forze russe in ritirata nelle vicinanze di Kiev”, ha riferito l'intelligence del ministero della Difesa britannico. “Lungo l'asse nord-ovest, i tentativi delle forze ucraine di avanzare da Irpin verso Bucha e Hostomel sono in corso. Le forze russe si sarebbero ritirate dall'aeroporto di Hostomel, che è stato oggetto di combattimenti dal primo giorno del conflitto. Lungo l'asse orientale, l'Ucraina ha riconquistato diversi villaggi". Quanto all'Est dell'Ucraina, secondo Londra "le forze ucraine hanno messo al sicuro una strada chiave nel Kharkhiv orientale dopo pesanti combattimenti. Questo segue la liberazione di Trostyanets, nei pressi di Sumy, all'inizio di questa settimana". Nella giornata ieri 6.266 persone sono state evacuate grazie ai corridoi umanitari aperti a Dontes, Lugansk e Zaporizhzhia, di cui 3.071 da Mariupol, ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky in un video. Oggi, invece, la Croce rossa ritenterà l’evacuazione di civili da Mariupol, dove si stima che siano intrappolate 160mila persone. “La nostra squadra si muove questa mattina da Zaporizhzhia verso Mariupol. Al momento non sono in grado di dare ulteriori informazioni”, ha dichiarato un portavoce della Croce rossa, citato dalla Bbc. Ieri la Croce rossa aveva fatto sapere di avere dovuto abbandonare i piani per inviare in città 54 bus e molte auto perché non erano arrivate le garanzie di sicurezza per il convoglio e si era dunque ritirata nella città di Zaporizhzhia.

Foto: it.depositphotos.com

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