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Il docente della LUISS di nuovo a Piazza Pulita: “Io attaccato perché ho toccato consorterie potenti

"Questo è un conflitto frontale tra Putin, la Russia e l'Europa. L'Italia deve fare tre cose, rompere con l'Unione Europea, fare una dichiarazione ufficiale che abbiamo sbagliato tutti, noi e l'Unione Europea, riconoscere le colpe dell'occidente e quelle di Putin, deve dirsi disponibile al riconoscimento a guerra in corso del Donbass e della Crimea". A dirlo è il direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale della LUISS Alessandro Orsini, intervenendo giovedì a Piazza Pulita dove è stato nuovamente ospitato da Riccardo Formigli, conduttore della trasmissione in onda su La7. Orsini, non senza attacchi e tentativi di delegittimazione come Nathalie Tocci che lo ha accusato di non essere titolato a parlare della crisi in corso in quanto “mai stato in Russia e Ucraina”, ha fornito al pubblico la soluzione dell’attuale escalation, "un tentativo" per risolvere il conflitto. Nel corso della trasmissione il docente, oltre ad esprimere le sue analisi geopolitiche, si è visto costretto a rispondere alla pioggia di fango lanciata contro di lui. "Mi hanno accusato di avere rapporti con il Cremlino perché sul sito di cui sono direttore sono usciti in epoca pandemica, e prima che fosse testato il vaccino, degli articoli sul vaccino della Russia. Era una notizia geopolitica rilevantissima e il mio sito pubblicava notizie su tutti i paesi che lavoravano sullo sviluppo del vaccino perché il vaccino non c'era. Non era un elogio dello Sputnik, solo dati molto tecnici. Ho viaggiato tanto nella mia vita, ma non ho mai messo piede in Russia, non ho mai avuto un amico russo. Tutte le volte che sono stato invitato da ambasciatori a Roma a pranzo o a cena ho sempre detto di no a tutti”, ha affermato. Sui social c’è chi ingiustamente lo ha accusato di essere la quinta colonna di Putin e analista per i servizi italiani. "Con grandissimo orgoglio ho lavorato per il mio Paese quando c'era il rischio di un attentato dell'Isis, ho lavorato per il governo italiano in maniera pubblica, sono stato nominato membro della commissione per lo studio della radicalizzazione jihadista, ho servito il mio paese in maniera trasparente - ha precisato Orsini - ho fatto parte di questa commissione diretta da Marco Minniti. Non sono un agente segreto". "La mia cultura politica è un coacervo di contraddizioni - ha concluso il professore - ho avuto una prima educazione francescana, sulla quale poi si sono impiantate le culture del socialismo e del liberalismo. Se mi dovessi definire direi che sono un socialista liberale, sono cresciuto in Cgil nel movimento giovanile, poi prima della laurea ho chiuso completamente con la politica, non ho mai avuto contatti con i partiti politici nonostante sia stato contattato tante volte. Ho fatto solo lo studioso: mi sento un uomo di sinistra schifato".
Sempre sulla questione delle “menzogne e calunnie” ad Orsini, il docente ha riposto in studio a quella “secondo cui sarei avido: da quando sono venuto l'ultima volta a Piazza Pulita, il 3 marzo scorso, ho rinunciato a 30mila euro di compensi. Di tutte le trasmissioni che mi avevano offerto un compenso economico, ho accettato Carta Bianca, che mi offriva il più basso. Le mie analisi sulla guerra in Ucraina hanno toccato consorterie potenti che si stanno coalizzando per colpirmi: innanzitutto il governo, di cui sono stato sostenitore e teorico". Orsini è considerato uno dei massimi esperti di terrorismo in Italia eppure è messo all'angolo dalla Rai per le sue posizioni giudicate 'filo-russe'. "Ho sempre sostenuto il governo Draghi quando ha fatto delle politiche di pace - ha continuato - ad esempio in Libia quando si rifiutò di dare le armi a Tripoli, per non creare una escalation militare. Tuttavia in Ucraina ha fatto una scelta opposta: questo perché il governo italiano non vuole che scoppi l'inferno in Libia, altrimenti l'Italia sarebbe travolta, mentre l'Ucraina è lontana. Non mi reputo una vittima, ma non ho paura di chi mi attacca. Come il Corriere della Sera - ha aggiunto Orsini - che mi ha messo in bocca parole che mai ho pronunciato. Ha scritto sul sito che non ho mai chiaramente condannato Putin, una grandissima menzogna, io ho sempre fermissimamente condannato l'invasione di Putin, ho sempre detto che Putin è l'aggressore e che Zelensky è l'aggredito e che sono totalmente schierato con l'Ucraina".

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