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Da questa mattina nuovi colloqui on-line tra Kiev e Mosca

Continua senza sosta l’offensiva russa in Ucraina. Ieri, diciottesimo giorno dall’inizio dell’"operazione militare speciale", come l’ha definita il presidente Vladimir Putin lo scorso 24 febbraio, è stato segnato dall'attacco al centro di addestramento vicino a Leopoli: 35 morti e 57 feriti il tragico bilancio. Le sirene suonano in quasi tutte le province dell’Ucraina, segnalando ai residenti di cercare immediatamente riparo. Secondo quanto riporta il Kyiv Independent, l’allerta raid aerei è scattata, fra le altre aree, anche a Kiev, Kharkiv e Dnipro. Ieri, oltre ai 35 morti del campo di addestramento militare, i media ucraini, citando i servizi d'emergenza locali, hanno registrato un bombardamento su una scuola a Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina, che ha provocato almeno 4 morti e 3 feriti. A morire, ieri, è stato anche un giornalista Statunitense, Brent Renaud, fotografo e regista in passato collaboratore del New York Times, il quale è stato ferito fatalmente al collo da colpi d’arma da fuoco insieme ad altri due colleghi, però rimasti solo feriti. I tre sarebbero stati raggiunti dai proiettili dopo aver oltrepassato un checkpoint ad Irpin, nei sobborghi di Kiev. “Risponderemo in maniera proporzionata”, ha commentato il consigliere della Casa Bianca Jake Sullivan sulla morte dello statunitense. Questa mattina, invece, le bombe hanno colpito lo “stabilimento" di produzione degli aerei Antonov che si trova a Sviatoshyn Airfield, a circa 10 km dal centro della capitale ucraina. Intanto in queste ore, sono in corso colloqui on-line tra le delegazioni di Kiev e Mosca per cercare di disinnescare la crisi in corso. I colloqui, come ha reso noto il consigliere del ministro degli interni ucraino Anton Gerashchenko, si svolgono in mattinata e sono iniziati alle 9.30 (ore italiane). C'è molta apprensione sull'esito di quei colloqui, ma ieri il capo negoziatore ucraino, Mikaylo Podolyak, ha detto che "la Russia sta cominciando a parlare in modo costruttivo".  Ed è la valutazione più ottimistica registrata finora. "Penso che otterremo alcuni risultati nel giro di pochi giorni", aveva aggiunto in un video.
La nostra delegazione ha il chiaro compito di fare di tutto per realizzare un incontro tra i presidenti”, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, prima della ripresa dell'incontro tra le delegazioni di Kiev e Mosca, per cercare una soluzione alla crisi in corso. Zelensky ha confermato che le due delegazioni "hanno videoconferenze ogni giorno". Anche la Cina sta entrando nella vicenda.
Liu Pengyu, il portavoce dell'ambasciata cinese a Washington, ha detto che “la Cina à profondamente preoccupata e addolorata per la situazione in Ucraina". "Speriamo sinceramente che la situazione si allenti e la pace torni presto". Liu Pengyu ha inoltre detto di non essere a conoscenza di alcuna notizia che la Cina possa essere disposta ad aiutare la Russia per le attrezzature militari.
Sempre parlando di sostegno alla Russia, Ramzan Kadyrov, l'uomo forte leader della Cecenia, ha dichiarato di essere in Ucraina insieme alle forze russe che stanno conducendo un'offensiva nel Paese. Kadyrov, che è accusato di gravi violazioni dei diritti umani nella repubblica del Caucaso, ha pubblicato su Telegram un video di se stesso in uniforme militare che studiava progetti attorno a un tavolo con i soldati in una stanza. Nel frattempo, sul lato umanitario, è stato aperto un corridoio fino al Donbass, come ha riferito il vicepremier di Crimea, Georgy Muradov, a RIA Novosti.
"La Crimea e il Donbas sono ora collegati da un corridoio terrestre attraverso il territorio dell'Ucraina. L'autostrada dalla Crimea a Mariupol è stata presa sotto controllo”, ha affermato il vicepremier Muradov.
"Questa strada può diventare un'importante autostrada per la Crimea, collegando la penisola con Mariupol - il centro metallurgico del Mar d'Azov - e la regione industriale del Donbas. Questa è la chiave per lo sviluppo futuro dell'intera regione", ha sottolineato.

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