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Questo pomeriggio il trilaterale tra Scholz, Macron e Putin: “Da Mosca nessun segnale di sospendere la guerra

I nostri diplomatici stanno lavorando e hanno discusso alcuni punti di una possibile agenda tra noi e la Federazione russa”, a dirlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai giornalisti in una conferenza stampa. “Il processo per porre fine alla guerra, il processo di pace, al 100% dovrebbe iniziare con il cessate il fuoco”, ha aggiunto. Nei colloqui con la controparte russa fatta ai quali hanno partecipato delegati diplomatici ucraini, il presidente Zelensky ha rilevato "un approccio fondamentalmente diverso" da parte del Cremlino, che prima non faceva che "porre ultimatum", mentre ora ha "cominciato a parlare". Un "segnale dalla Russia", come lo ha definito, all'indomani dei "progressi" nei colloqui evocati ieri da Vladimir Putin.
Intanto oggi si è tenuto un importante trilaterale tra Russia, Germania e Francia con i rispettivi leader politici collegati in video conferenza. Olaf Scholz e Emmanuel Macron hanno incalzato Putin, chiedendo una tregua immediata in Ucraina e "l'inizio di una soluzione diplomatica del conflitto". Il Cremlino, secondo fonti dell'Eliseo, "non ha dato alcun segnale della volontà di sospendere la guerra". Anzi, nella telefonata Putin ha accusato le forze di Kiev di "flagranti violazioni" del diritto internazionale umanitario. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba si mostra scettico sulla possibilità di negoziare un accordo con la Russia che ponga fine all'invasione. "C'è poco spazio per la diplomazia nella testa di Vladimir Putin", ha affermato intervenendo ad un forum organizzato a Washington. "Dobbiamo comunque tenere aperto il canale della diplomazia, ma essendo consapevoli dei tentativi di manipolazione portati avanti dalla Russia, che continua ad avanzare richieste per noi inaccettabili". "Noi - ha ribadito Kuleba - non scenderemo a compromessi su nessuno dei temi esistenziali che riguardano l'Ucraina”. Nel frattempo, sul piano militare, Kiev è cinta d'assedio e le bombe russe cadono su molte città dell'Ucraina, l'offensiva avanza anche sul terreno: le truppe russe hanno occupato le zone periferiche di Mariupol. L'esercito ha annunciato la presa della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Allo staff è stato comunicato che l'impianto non appartiene più all'Ucraina e che d'ora in poi dovrà operare sotto il controllo di Mosca e nel rispetto delle regole di Rosatom, la società statale russa dell'energia atomica. Proseguono i raid anche attorno a Kiev, i cui sobborghi hanno subito pesanti bombardamenti. Una base aerea a una trentina di chilometri dalla capitale distrutta dai missili. Nelle immagini satellitari carri armati russi a 25 km dal centro città. Bombe anche a Nikolaev (sud), Dnipro - dove i sistemi di difesa aerea, riferisce il sindaco, hanno respinto un attacco dal cielo nella prima mattina - e Kropyvnytskyi (centro del Paese).

Foto © Imagoeconomica

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